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Il personaggio

Bryan l'essenziale: a prescindere dal modulo, lì nel mezzo c'è sempre lui

A Genova è stato il migliore in campo, con il “quadrilatero” è lui a dare equilibrio. Basilare per Mou, che lo ha rimarcato in conferenza e nelle ultime 6 lo ha schierato per 90’

Cristante (As Roma via Getty Images)

Cristante (As Roma via Getty Images)

06 Aprile 2022 - 11:55

Chiamatelo equilibratore. Che il modulo si basi sulla difesa a quattro o a tre, che ci siano due punte o una, lì nel mezzo una maglia c'è sempre per Bryan Cristante. Migliore in campo per distacco a Genova nell'ultima giornata che ha fruttato il successo contro la Sampdoria, fra i migliori nel trionfale derby disputato prima della sosta, spesso sugli scudi anche nelle gare precedenti, quelle che hanno contribuito a dar vita alla lunga striscia di risultati utili consecutivi. Durante le quali il numero 4 giallorosso è stato sempre presente o quasi. Così come in tutte le altre della stagione. Nel 2022 ha saltato soltanto il match interno col Cagliari. Per squalifica. Ancora prima, appena tre volte non ha visto il campo (due in campionato e una in coppa), a novembre scorso, quando è stato fermato dalla positività al Covid. Ma se Bryan è disponibile, con Mourinho gioca, non c'è dubbio. Prima o dopo.

E anche da subentrato la sua presenza si rivela sempre importante. L'ultima cominciata dalla panchina è datata 13 febbraio, al Mapei contro il Sassuolo: 21 minuti per riacciuffare un risultato che stava volgendo al negativo, 21 modi per dire «ci siamo», nella fase in cui la Roma riprendeva anche le prestazioni meno brillanti nel finale, per i capelli. Quelli di Cristante fatali ai neroverdi, grazie a uno dei pezzi forti della casa, il colpo di testa su sviluppi di corner in pieno recupero che è valso il 2-2.

La sua fisicità è una delle caratteristiche che lo rendono unico nella rosa romanista: nessuno fra gli altri centrocampisti vanta una stazza simile e la qualità si dimostra preziosa anche quando fa da ultimo schermo prima dei difensori. Tocca quasi sempre a lui abbassarsi a protezione della linea arretrata e proprio questa perenne disponibilità al sacrificio, sommata all'acume tattico, rappresenta una delle ragioni della sua centralità in ogni tipo di modulo. Da quando lo Special One ha varato il cosiddetto "quadrilatero" dalla cintola in su, Cristante e Oliveira si spartiscono la zona mediana, lasciando Pellegrini e Mkhitryan più liberi da compiti di copertura e più in grado di far male agli avversari con la loro fantasia pronta a essere sprigionata fra le linee.

Le ultime due giornate di Serie A lo hanno evidenziato, la sfida di Conference in programma domani in Norvegia può confermarlo anche in Europa. Lì dove conta la testa non solo in termini di gioco aereo, ma anche e soprattutto metaforici, di personalità. E Bryan ne ha da vendere: senza alzare la voce, concedendo zero ai clamori o alle polemiche. Perfino quelle sul suo utilizzo: sottovalutato costantemente dall'arrivo a Roma, quanto indispensabile per ogni tecnico. Compreso Mou. Che qualche giorno fa non ne ha fatto mistero.

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