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Mourinho e la Roma: una storia d'amore iniziata all'ombra della Lanterna

Nemmeno 48 ore dopo l’ultima sfida contro la Samp, lo Special One è stato annunciato dai giallorossi. E al Ferraris proverà a sfatare un suo personale tabù

Mourinho, allenatore della Roma (Getty Images)

Mourinho, allenatore della Roma (Getty Images)

01 Aprile 2022 - 08:26

L'ultimo Sampdoria-Roma non è stato di certo indimenticabile per i tifosi romanisti. La squadra giallorossa, con Paulo Fonseca in panchina, usciva sconfitta, imbottita di riserve e giocando male, contro i blucerchiati dell'ex Ranieri. Era una Roma apparsa svuotata: solamente pochi giorni prima aveva visto sfumare l'obiettivo su cui allenatore e giocatori avevano messo cuore e anima sin dalla metà di febbraio, accantonando, di fatto, il campionato. A Marassi era sceso in campo un gruppo reduce dalla pesante sconfitta di Old Trafford nella semifinale di andata di Europa League e degli 11 titolari scelti dall'allenatore portoghese undici mesi fa, era il 2 maggio del 2021, 4 non sono più della Roma (Dzeko, Bruno Peres, Mayoral e Villar), uno è il secondo portiere (Fuzato) e uno è rimasto a Trigoria, ma non si allena più coi compagni e si attende solo la scadenza di contratto, fissata per il 30 giugno, per la separazione definitiva delle strade (Santon). Dunque, non proprio una giornata memorabile e perciò non sono da biasimare quei tifosi giallorossi che hanno rimosso dalla mente l'ultima gara giocata nel Ferraris doriano da parte della Roma.

Eppure, quella partita, un senso ce l'ha. Perché proprio quel Sampdoria-Roma è stata l'ultima gara della squadra giallorossa prima dell'avvento di Mourinho. Nemmeno quarantotto ore dopo quella sconfitta, nel pomeriggio del 4 maggio, con un comunicato la società giallorossa avrebbe annunciato che, dall'inizio della stagione successiva, l'allenatore sarebbe stato lo Special One, che nemmeno un mese prima aveva concluso la sua esperienza al Tottenham. Da dopo quel match, di fatto, è iniziata l'era della Roma mourinhana. E lo sconforto per un'Europa League ormai sfumata e un quarto posto in campionato praticamente impossibile da raggiungere dopo i risultati dei due mesi precedenti, ha lasciato il posto a un generale entusiasmo della piazza, che ha accompagnato, accompagna tutt'ora e sicuramente continuerà ad accompagnare la Roma di Mourinho.

E c'è anche un'ulteriore curiosità su quel Sampdoria-Roma che riguarda proprio l'allenatore porotghese. Si tratta, infatti, di una delle prime partite che Mourinho, insieme al suo staff, ha analizzato davanti alla squadra sul maxischermo di Trigoria, voluto fortemente proprio dallo Special One, come testimoniato dalla foto della prima pagina de Il Romanista, dello scorso 17 luglio, quando l'allenatore portoghese aveva iniziato a lavorare con la squadra giallorossa da non più di una decina di giorni. E domenica José sarà proprio nella Marassi blucerchiata, per cercare continuità di risultati e proseguire la striscia di imbattibilità. Nella gara che ha segnato la fine di un'era e l'inizio di un'altra: quella pre-Mourinho e quella di Mourinho. Una partita che, nella speranza di tutti i romanisti, possa davvero essere lo spartiacque di qualcosa di meraviglioso.

La Marassi blucerchiata è sinonimo di partenze per Mourinho e sicuramente le partite contro la Sampdoria non saranno mai considerate banali, a livello di emozioni, per lo Special One: oltre all'inizio (figurato) dell'esperienza a Roma, a Genova contro i doriani lo Special One esordì in panchina in Serie A, quasi 14 anni fa: era il 30 agosto 2008 e il portoghese, alla guida dell'Inter, iniziò con un pareggio per 1-1 l'avventura in Italia. E domenica pomeriggio, sulla panchina della Roma, proverà a sfatare il suo personale tabù in casa della Samp: nelle tre gare giocate in Liguria contro i blucerchiati, due in Serie A e una in Coppa Italia, Mourinho infatti non ha mai vinto: lo score recita due pareggi, oltre a quello dell'esordio c'è stato poi lo 0-0 del campionato successivo, il 20 febbraio 2010, mentre in Coppa Italia arrivò una pesante sconfitta per 3-0 nella semifinale di andata, con il tecnico portoghese che si lasciò andare ad uno sfogo molto simile a quello post Bodø/Glimt dello scorso ottobre.

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