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Stadio Gelredome, ore 18,45

La Roma all'esame Vitesse con 1200 tifosi al seguito. Si può fare

A vedere il sorriso di Mourinho si può essere ottimisti, i più realisti aspettano che parli il campo. I giallorossi devono pensare a giocare senza sottovalutare nessuno

Tifosi della Roma (Getty Images)

Tifosi della Roma (Getty Images)

10 Marzo 2022 - 09:49

L'ultima volta che la Roma ha sottovalutato un'avversaria europea in trasferta in maglia gialla ha preso una sberla che ha fatto vacillare persino il solidissimo governo Mourinho. Anzi, sei sberle, per l'esattezza. Era il 21 ottobre e faceva già freddo in Norvegia come faceva ieri, e come farà oggi, in Olanda, dove il gruppone giallorosso è arrivato per affrontare stasera (Stadio GelreDome, calcio d'inizio ore 18,45, telecronaca su Sky) il Vitesse di Arnhem per la gara d'andata degli ottavi di Conference League, l'ultimo trofeo che la Roma potrebbe vincere quest'anno. Questione di Vitesse o di morte, si potrebbe dire se ci fosse davvero voglia di scherzare attraversando l'Europa in aereo con la consapevolezza che un mucchio neanche tanto consistente di chilometri più ad est altri aerei non scaricano a terra tifosi in festa ma dilanianti dispositivi di guerra. Tra ieri e oggi Amsterdam ed Arnhem si sono vestite di giallorosso e speriamo che non accada niente al contatto tra le tifoserie considerando che sul tema violenza negli stadi da queste parti sono accese diverse sensibilità dopo le invasioni di campo e gli incidenti accaduti quest'anno. Ma a chi verrebbe voglia di giocare alla guerra con quello che accade in Ucraina?

La Roma invece deve pensare solo a giocare senza per l'appunto sottovalutare nessuno, nemmeno questo Vitesse di giallo vestito che si schiera tatticamente a specchio (352) e che non brilla certo in questa stagione dell'Eredivisie. Simile errore fu compiuto a Bodø ad ottobre e quel giorno, e soprattutto quel 6-1, ha segnato un prima e un dopo nella storia del primo anno romanista di Mourinho. Non ci sono stelle di prima grandezza in questo Vitesse, ma di sicuro bisognerà fare attenzione al 22enne belga Openda, attaccante tecnico e veloce che ha segnato la maggior parte dei gol stagionali della sua squadra (già 16, di cui 11 in Eredivisie e 3 in Conference League). Dietro ha difensori strutturati che difendono e segnano (Doekhi e Oroz hanno firmato due gol a testa nelle ultime cinque partite giocate) e sull'esterno a destra ha un assistman che non sarebbe intelligente sottostimare, l'israeliano Dasa (4 assist nelle ultime cinque partite). A sinistra spinge invece il tedesco Wittek, uno a cui piace dribblare. Il compagno di reparto di Openda è l'ex Juventus under 23 Frederiksen, il braccetto di sinistra dei tre centrali è invece l'ex Empoli di proprietà Fiorentina Rasmussen, non velocissimo: la maggior parte dei gol incassati dai gialli hanno una sua compartecipazione. Ad allenarli è il 53enne tedesco Letsch, zero titoli per ora nella sua bacheca (a parte quelli nel settore giovanile).

Come abbiamo ricordato sul Romanista in questi giorni la tradizione di Mourinho contro squadre olandesi è ricca di soddisfazioni, su tutte l'ultimo trionfo europeo col Manchester United contro l'Ajax, con Smalling e Mkhitaryan in squadra. Meno brillante il curriculum della Roma, ma è ancora viva la soddisfazione per il successo nella scorsa edizione dell'Europa League contro l'Ajax, con vittoria in trasferta senza tifosi nello stadio dedicato a Johann Cruyff. E comunque la Roma vinse pure a Rotterdam, contro il Feyenoord di Karsdorp nel 2015, ma perse a Eindhoven nel 1969. Stasera ci sarà invece il tutto esaurito: la curva del GelreDome è una specie di muro giallo sul modello Borussia Dortmund, ma i 1200 romanisti non sfigureranno. Qui ad Arnhem ci ha vinto la Lazio nel 2017, ci ha pareggiato l'Inter nel 2000, ci ha perso il Parma nel 1994. Come raccontiamo a parte, Mourinho è preoccupato dello stato del terreno di gioco, ma per il resto in conferenza ha mostrato la serenità delle vigilie migliori. Tra andata e ritorno col Vitesse e le sfide con Udinese e Lazio si deciderà un pezzo di stagione. A vedere il sorriso di Mourinho si può essere ottimisti. I più realisti aspettano che parli il campo.

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