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Il personaggio

Il ritorno di Mancini: di nuovo titolare e prolunga fino al 2026

In campionato sempre dal 1' escludendo gli stop per scontare le squalifiche. Nella relazione semestrale annunciato il rinnovo per 2 anni, che potrebbero diventare 3

Gianluca Mancini dopo la vittoria contro l'Atalanta (AS Roma via Getty Images)

Gianluca Mancini dopo la vittoria contro l'Atalanta (AS Roma via Getty Images)

27 Febbraio 2022 - 10:03

Titolare. Pure di una nuova scadenza contrattuale, passata dal duemilaventiquattro al duemilaventisei, come certificato nella semestrale che la Roma ha dato alle stampe nella tarda serata di venerdì scorso. E potrebbe, come vedremo, non essere finita qui.

Intanto oggi, contro lo Spezia, il nome di Gianluca Mancini tornerà a far parte dell'undici iniziale con cui Mou si presenterà in campo contro la squadra di Thiago Motta, in una partita in cui si spera che i giallorossi tornino a riprendere confidenza con i tre punti. Del resto, è difficile pensare che lo Special One rinunci a rilanciare il difensore centrale al quale, in questa stagione, a parte due panchine nel girone di qualificazione della Conference League (Zorya all'Olimpico e Bodö in Norvegia), non ha mai rinunciato nella formazione iniziale se non per cause di forza maggiore. Che, nel caso, di Mancini si devono leggere soltanto come squalifiche, arrivate sempre per il vizietto, su cui il ragazzo dovrebbe riflettere e lavorare, di prendere un po' troppo spesso cartellini gialli, qualche volta per un eccesso di foga che non sempre può essere accettato, perlomeno quando il cartellino lo si incassa a ottanta metri di distanza dal proprio portiere.
Mancini in questa stagione è stato titolare in trenta delle trentasei partite disputate fino a oggi. Sostituito soltanto in pochissime occasioni, è tra i giallorossi con maggior minutaggio, punto fermo per Mourinho di una difesa che, parole del tecnico portoghese, ha evidenziato una certa difficoltà a uscire con la palla al piede, rendendo complicata quella costruzione dal basso che, nel calcio di quest'epoca, vede sempre più allenatori sceglierla come opzione per cominciare la fase offensiva. Mancini, considerati anche i suoi trascorsi da centrocampista con qualche apparizione in mezzo al campo pure con la maglia giallorossa, dovrebbe essere il difensore più adatto per provare a far partire l'azione dal basso, ma per ora questa opzione Mourinho l'ha scelta soltanto in poche occasioni, preferendo spesso e volentieri il lancio lungo verso le punte, cercando così una maggiore verticalizzazione e l'opportunità di diminuire eventuali errori in fase di palleggio basso. Oggi, contro lo Spezia, una squadra che non si tira indietro quando c'è da andare a fare il pressing, probabilmente sarà ancora così, con Mancini che dovrà cercare di far arrivare palloni puliti alle punte. Sarà così sia se il tecnico portoghese continuerà a preferire una linea difensiva a tre, sia se per l'occasione deciderà di tornare a quattro continuando nella ricerca, fin qui non proprio un successo, della miglior Roma possibile con questa rosa.

Mancini, lo dicono i numeri, è un punto di fermo di questa Roma e continuerà a esserlo ancora per diversi anni. Una scelta che è stata ulteriormente certificata, come detto, dalla semestrale della società in cui, in una riga inserita poche ore prima della pubblicazione, si è ufficializzato un prolungamento contrattuale fino al trenta giugno del duemilaventisei, ventiquattro mesi in più rispetto al contratto che il giocatore firmò quando fu acquistato dall'Atalanta nell'estate del duemiladicianove (prestito per un anno pagato due milioni, diritto di riscatto a tredici più otto di bonus). Che il suo prolungamento fosse stato già definito, circolava con certezza già da diverse settimane. Oltretutto, come ieri ha spiegato la Roma, questi ulteriori altri due anni sarebbero scattati in automatico visto che si sono concretizzate alcune condizioni (che a noi non sono state specificate) necessarie per prolungare a prescindere da qualsiasi nuova trattativa. L'ingaggio del giocatore che prendeva poco meno di due milioni di euro, è stato portato, per quello che siamo riusciti a sapere, a una cifra intorno ai tre milioni comprendendo anche una serie di bonus. In più c'è dell'altro. Perché le parti, Tiago Pinto e il procuratore del giocatore Giuseppe Riso (che gestisce pure Cristante), hanno in programma un nuovo incontro per prolungare il contratto per un'altra stagione, scadenza giugno 2027, facendone un punto fermo dell'era mourinhana.

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