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L'analisi

Mou fa pochi cambi ma azzeccati: 5 gol e 2 assist sono arrivati dalla panchina

La media dello Special One è di 3.60 sostituzioni per partita. Sono valse i tre punti quelle contro Sassuolo e Genoa, hanno portato al pareggio contro Milan e Sampdoria

José Mourinho e Felix Afena-Gyan contro lo Spezia (AS Roma via Getty Images)

José Mourinho e Felix Afena-Gyan contro lo Spezia (AS Roma via Getty Images)

31 Gennaio 2022 - 13:00

Si è detto spesso che, complici i limiti strutturali della rosa giallorossa, José Mourinho effettua pochi cambi. Il che è vero: tra gli allenatori ancora in carica dopo 23 giornate, il portoghese è il secondo dopo Thiago Motta ad aver fatto meno sostituzioni: 83 per lo "Special One" (media di 3,60 per partita), 82 per l'italo-brasiliano dello Spezia. Eppure, dalla panchina sono arrivati gol preziosissimi per la Roma, perché hanno portato punti pesanti. Cinque le reti dei subentrati, finora, in campionato, oltre a due assist: un dato che, allo stato attuale delle cose, è il sesto migliore in Serie A e che assume ancor più valore se si tiene conto che, in questi primi sette mesi, José ha deciso di puntare fondamentalmente su un gruppo di 14-15 calciatori, schierando di rado gli altri.

Reti pesanti

Sostituzioni decisive si sono rivelate quelle contro Sassuolo e Genoa. Nella gara con i neroverdi all'Olimpico (coincisa con la millesima panchina in carriera per Mourinho), il tecnico portoghese ha tirato fuori dal cilindro il coniglio che è valso la vittoria: Stephan El Shaarawy, mandato in campo al 25' della ripresa al posto di Mkhitaryan, in pieno recupero ha trovato il destro a giro che ha fatto esplodere gli spalti, scatenando una corsa collettiva sotto la Curva Sud alla quale ha preso parte anche lo "Special One", in quella che è forse l'immagine più iconica finora della sua avventura nella Capitale. Era il 12 settembre e, con il colpo da biliardo del Faraone, i giallorossi si garantivano la quinta vittoria di fila tra campionato e playoff di Conference League. Stephan si ripete anche contro la sua ex squadra, il Milan, ma il gol allo scadere non evita la sconfitta casalinga per 2-1, complice un clamoroso errore dell'arbitro Maresca, che non concede alla Roma un penalty solare subito dopo.
Altra mossa vincente di Mou è quella di Felix Afena-Gyan, che il 21 novembre scardina la difesa del Genoa a Marassi in un quarto d'ora. Mandato in campo al 75' al posto dell'ex rossoblù Shomurodov, all'82' trova la sua prima rete nel calcio professionistico sfruttando l'imbeccata di Mkhitaryan, Poi, in pieno recupero, con un missile dalla distanza sorprende Sirigu e fa doppietta, guadagnandosi anche il famoso paio di scarpe che il tecnico gli aveva promesso se fosse riuscito a fargli vincere la partita. Una serata da sogno per l'attaccante ghanese, all'epoca ancora diciottenne (ne ha compiuti 19 il 19 gennaio). Non basta per portare a casa la vittoria, invece, la rete di Shomurodov contro la Samp il 22 dicembre: il pari di Gabbiadini è quasi immediato e non si va oltre l'1-1 nell'ultimo impegno dell'anno solare 2021.

Le altre squadre

La profondità della panchina dell'Inter capolista si rivela preziosa: in 22 gare, Simone Inzaghi ha effettuato 109 cambi (in media, 4,95 a partita), raccogliendo 9 gol e 5 assist. La speciale classifica vede un'altra squadra nerazzurra, l'Atalanta, al secondo posto: 7 gol e 6 assist dalla panchina per Gian Piero Gasperini, che può contare su ricambi offensivi di prima qualità. In terza posizione spicca, a sorpresa, Luca Gotti, esonerato il 7 dicembre scorso dall'Udinese: in 16 partite al comando dei friulani, ha effettuato 73 cambi, ottenendo 6 gol e 5 assist. Precedono Mourinho Juric del Torino e Dionisi del Sassuolo, che però hanno effettuato molte più sostituzioni rispetto al portoghese: 97 il croato, 100 l'ex Empoli, con un totale di 6 reti e 3 assist per ciascuno. Dietro lo "Special One" Allegri (5 gol, 4 assist) e Spalletti (5 reti e un assist), che però hanno attinto molto di più dalla panchina: rispettivamente 100 e 102 cambi. Insomma, sarà anche vero che Mou cambia poco, ma sa come far fruttare le sue sostituzioni.

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