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Volpato, sono 18: l’esordio con Mourinho è solo questione di tempo

Il 10 della Primavera assistito da Totti è diventato maggiorenne. A parte Felix è l’unico che è riuscito ad andare in panchina in prima squadra

Volpato dopo un gol con la Primavera (As Roma via Getty Images)

Volpato dopo un gol con la Primavera (As Roma via Getty Images)

16 Novembre 2021 - 09:42

Prese due rinforzi a metà della stagione 2019-20 la Roma, per la squadra Under 17, un estone e un australiano: il primo, Oliver Jurgens, preso in prestito dal Verona, non venne riscattato, nonostante i 4 gol in 4 partite, il secondo Cristian Volpato, è ancora alla Roma, e si allena sempre più spesso con la prima squadra. Jurgens venne subito girato all'Inter, con cui gioca tutt'ora: 8 presenze in Primavera, ma senza gol, mentre l'attaccante che pochi mesi dopo arrivò a Trigoria al suo posto, il ghanese Felix, ha fatto 6 gol in 5 partite tra i ragazzi quest'anno, e già 4 convocazioni in prima squadra, con 2 presenze. Sono nati tutti e tre nel 2003, ma il ghanese è di gennaio, l'estone di maggio, l'australiano è di novembre, e ieri entrambi gli hanno fatto gli auguri per la maggiore età, festeggiata con un altro allenamento in prima squadra. È sempre un piccolo handicap nelle giovanili essere nato nel secondo semestre: Volpato è il più giovane dei 17 classe 2003 della Roma Primavera, ci sono 5 giocatori di gennaio e nessuno di dicembre, 13 nati nella prima metà dell'anno, solamente 3 tra luglio e ottobre. Ma il talento supera tutto, e Volpato ne ha tanto: a parte Felix è l'unico che è riuscito ad andare in panchina con Mourinho, che lo osserva da vicino sin da quando se lo è ritrovato in gruppo per l'assenza dei nazionali. Erano la mente e il braccio lo scorso anno lui e Felix nell'Under 18 che giocò le finali scudetto: il ghanese, reduce da mesi con la Primavera, tornò con i 2003 per le finali scudetto, fece doppietta nella semifinale con l'Atalanta, sparì nella finale col Genoa e la Roma perse lo scudetto. Volpato quella finale non la sbagliò ma non fu sufficiente per lo scudetto: bastò per fargli assegnare la 10 della Primavera, nell'anno in cui la Lega di serie A ha introdotto le numerazioni fisse nella categoria. E quindi la Roma ha nuovamente una 10 con sopra un nome che non è Totti: l'ultima volta che capitò fu nel '96-97, Giannini aveva appena lasciato la Roma, Carlos Bianchi decise che Francesco gli ricordava un suo ex giocatore che giocava col 17, José Flores, e dette la maglia più ambita a Daniel Fonseca (che ormai era stato scavalcato da Delvecchio, come partner di Balbo). Poi le 20 stagioni sulle spalle di Totti, e le tre in cui nessuno si è azzardato a chiederla, in prima squadra: in Primavera l'ha presa Volpato, e a Francesco avrà sicuramente fatto piacere, visto che il ragazzo australiano è stato il primo colpo della sua agenzia di procuratori. Una lunga attesa Lo prese nel febbraio del 2020, pochi giorni prima dell'esordio: era arrivato a Trigoria da qualche mese, il provino andò benissimo, ma dovettero aspettare gennaio per tesserarlo, e poi il transfer. Ma nel frattempo già si parlava molto di lui, e quelle voci erano arrivate anche all'orecchio di Totti. Nato a Camperdown, sobborgo di Sydney, evidenti radici italiane, giocava nell'Australasian Soccer Academy, il cui fondatore, Tony Basha, chiamò l'amico Piccareta, tecnico della Roma U17, per dirgli che aveva un ragazzo con doti fuori dal comune. Pulizia di calcio, dribbling, fantasia e visione di gioco, e pure una buona struttura fisica, non comune per uno coi suoi piedi. Tendeva a fare tutto da solo, a considerarsi più bravo degli altri (e quasi sempre lo era) ma qualche volta si è ritrovato in panchina e ha cominciato a capire che non era più in Australia, dove poteva permettersi di entrare in porta con la palla, senza neppure guardare i compagni. Le ha vissute in U18, con Parisi, quelle esclusioni: Piccareta non ha avuto il tempo, visto che con l'U17 giocò 2 sole partite, poi il Covid fermò tutto. Lo scorso anno 17 presenze e 4 gol in U18, e 2 spezzoni in Primavera, con cui quest'anno ne ha 8 su 8: due volte è partito dalla panchina, quando la Primavera ha dovuto far recuperare minuti al fuoriquota Riccardi, fantasista come lui. Due gol, da applausi quello alla prima giornata, con il Torino, sombrero per liberarsi di un paio di avversari e sinistro vincente al volo. Un paio di settimane prima era stato convocato per la prima volta in maglia azzurra, sfruttando il doppio passaporto: Under 19, ct Carmine Nunziata, amichevole con l'Albania a Coverciano, non stava bene, e non poté rispondere. Non è più stato richiamato, ma se continuerà così è solo questione di tempo, come per l'esordio in prima squadra: per ora deve attendere, perché nel suo ruolo c'è Zalewski, con Mourinho sin da questa estate, e perché non ha ancora i requisiti per essere messo in lista B per la Conference. Ma a 18 anni appena compiuti non è certo un problema attendere.

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