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l'analisi

Una sola Roma: gli undici uomini di Mourinho

Fin qui le scelte del portoghese sono stati drastiche: c’è una squadra titolare, alcune alternative per l’attacco e poi si spera nel mercato

Rui Patricio, unico presente per tutti i minuti ufficiali giocati dalla Roma in stagione (As Roma via Getty Images)

Rui Patricio, unico presente per tutti i minuti ufficiali giocati dalla Roma in stagione (As Roma via Getty Images)

06 Ottobre 2021 - 05:30

Eravamo piccoli piccoli quando ci hanno detto, «la matematica non è un'opinione». Ricordato che ieri, quando è arrivata la notizia del Nobel per la fisica allo scienziato romano Giorgio Parisi che ci ha spiegato come trovi la cosa più affascinante del mondo quella di «cercare l'ordine nel caos», non possiamo comunque dimenticare come «la matematica non è un'opinione». Allora c'è sembrato interessante fare un bilancio delle prime undici partite della Roma targata Mourinho, riferendolo alle presenze e al minutaggio dei giocatori fin qui utilizzati. Giusto per avere la conferma di quello che si è capito in questo primo scorcio di stagione. Ovvero che lo Special One ha scelto un gruppo di titolari più altri quattro-cinque e con questi sembra intenzionato ad andare avanti almeno fino al prossimo mercato, quando spera che la società gli confezioni qualche altro regalo per allungare la panchina.

Le scelte di Mourinho sono state drastiche e i numeri lo dicono in maniera incontrovertibile. Rui Patricio è l'unico che ha giocato tutti i 990 minuti ufficiali (più recuperi). E fin qui non ci si può sorprendere visto che quando si parla di portieri non è certo raro che il titolare lo sia sempre e comunque. Ci si può sorprendere, al contrario, in tutti gli altri ruoli dove, comunque, le scelte sono state precise e continuative. Karsdorp è l'esterno destro basso, dieci partite da titolare. Ibanez e Mancini i due centrali difensivi, complici pure i guai fisici di Smalling (il brasiliano le ha giocato tutte, in due occasioni subentrando dalla panchina; Mancini è a dieci gettoni tutti da titolare, mai sostituito). Viña è il mancino di fascia, anche se un problema fisico ha dato la possibilità a Calafiori di mettere insieme sei presenze, quattro da titolare. Ancora più definitive le scelte per i due ruoli da mediano: Cristante sempre presente, nove volte da titolare, due entrando nel corso della partita; Veretout è a dieci presenze, unica assenza in Ucraina dove non è stato neppure portato proprio per fargli tirare il fiato. Altrettanta convinzione c'è stata per i tre ruoli da trequartisti, Zaniolo a destra (nove presenze e un turno di squalifica), Pellegrini al centro (dieci gettoni e uno stop, maledetto, per squalifica), Mkhitaryan a sinistra (nove presenze, una dalla panchina).

E poi c'è Abraham che sin dal momento che ha messo piede a Roma è diventato il centravanti titolare (dieci presenze, otto da titolare). In attesa di Spinazzola (e del mercato di gennaio), questa è la Roma. Che, inoltre, può contare su tre alternative offensive: El Shaarawy (dieci presenze, tre da titolare); Shomurodov (dieci presenze, quattro da titolare), Carles Perez (nove gettoni tre da titolare). Negli altri reparti, a parte Smalling (ora di nuovo fermo) e Calafiori, e un Darboe in rampa di lancio, Mourinho con le sue scelte sta dimostrando di fare fatica a trovare alternative in grado di far tirare il fiato ai titolari. E la cosa, per certi versi, può anche sorprendere considerando che quattro giocatori, Kumbulla, Diawara, Villar e Borja Mayoral, insieme hanno sommato la pochezza di 311 minuti ufficiali. Cosa che in qualche modo può suonare strana. All'inizio della stagione si poteva pensare che i quattro potevano essere alternative credibili in grado di garantire un turn-over più numeroso: Kumbulla è un duemila che è costato ventidue milioni, Borja Mayoral la scorsa stagione è stato il capocannoniere giallorosso, Villar e Diawara in un recente passato avevano dimostrato di poter essere comunque utili. Invece, fin qui, si sono sempre o quasi seduti in panchina, qualche volta pure in tribuna. Come un Reynolds qualsiasi.

Inevitabile domandarsi: perché Mourinho ha scelto di essere così drastico nelle sue scelte, decidendo di non considerare alcuni giocatori che potrebbero garantirgli almeno parziali alternative? Ci siamo sforzati di trovare risposte plausibili. Ne abbiamo trovata soltanto una, a parte il fatto che alcuni giocatori gli possono pure piacere poco. E la risposta è che il portoghese vuol fare capire alla società che a gennaio sarà necessario tornare sul mercato per acquistare almeno due giocatori (un centrocampista, un esterno basso, e poi ci sarà il ritorno di Spinazzola). Ci sta. Anche se ci sta di meno che i quattro di cui sopra se prima sul mercato valevano ics, ora valgono ics meno ics. E la cosa potrebbe non essere propedeutica a inserirli in eventuali scambi di mercato. Ma Mourinho è questo. Prendere o lasciare. Noi prendiamo.

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