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L'uomo in più della Roma: re Mida Alisson

Storia di un grande acquisto. È costato otto milioni pagabili in cinque anni. Stipendio da un milione. Da evitare il rischio che ce lo vengano a prendere

02 Novembre 2017 - 13:00

Otto milioni. Benedetti. Perché tanto è costato il cartellino di Alisson Rasmes Becker, questo il nome completo. Chiamatelo come vi pare, per quanto ci riguarda, vogliamo esagerare e lo chiameremo re Mida. Sì,proprio quello che, beato lui, aveva la capacità di trasformare in oro quello che toccava. Per il brasiliano arrivato da quella Porto Alegre che a qualsiasi romanista non può che suscitare ricordi meravigliosi, quel tocco capace di trasformare in oro è nei confronti di un pallone. Li prende tutti. Facendo sembrare facile il difficile. La qualità dei grandi portieri, di quelli destinati a fare la storia nel ruolo.

Appena quattro mesi fa, in parecchi dicevano ad alta voce di essere orfani di Szczesny. Non li sentiamo più. Il ragazzo arrivato da Porto Alegre li ha zittiti tutti. Con parate che voi umani, parate che, toccando ferro, al momento, tra campionato e Champions, lo hanno portato a un'imbattibilità di 375 minuti. Parate che stanno dimostrando non solo la bravura del preparatore dei portieri che abita a Trigoria, Marco Savorani, ma anche, anzi soprattutto, che la Roma con l'acquisto del bel brasiliano ha fatto un affare straordinario. Storia particolare quella dell'acquisto di Alisson. Preso dalla società giallorossa che all'epoca aveva come direttore sportivo Walter Sabatini, per una cifra quasi risibile per i parametri del calcio del terzo millennio, otto milioni di euro. Che, se ci seguite nel racconto, sono ancora di meno di quello che sono.

Allora, cominciamo dicendo che la Roma lo ha acquistato otto mesi prima del sei luglio del 2016, giorno in cui uscì il comunicato su carta intestata che ne ufficializzava l'arrivo a Trigoria. Era stato preso per essere il titolare, poi Spalletti spinse per la conferma di Szczeny. E Sabatini fu costretto a dire al titolare della nazionale brasiliana che avrebbe dovuto avere un annetto di pazienza prima di cominciare sul serio la sua avventura nel calcio italiano. Il ragazzo incassò con eleganza, consapevole che il tempo gli avrebbe dato ragione.

Ma torniamo all'acquisto. Il contratto era in scadenza con l'International di Porto Alegre nel giugno del 2016. Su di lui avevano messo gli occhi molti club importanti europei, a cominciare dalla Juventus che all'epoca stava cominciando già a pensare al dopo Buffon. Solo che la Juventuse gli altri club europei che lo corteggiavano, volevano attendere la naturale conclusione del contratto con il club brasiliano per poterlo prendere a parametro zero. Cosa che è stata la chiave vincente della Roma per acquistare Alisson. Perché Sabatini sapeva che la proprietà del cartellino del giocatore non era dell'International , ma di un finanziatore del club, roba che ormai è consuetudine nel calcio sudamericano. E quel finanziatore non voleva certo perdere i soldi investiti. E allora accordo con lui e tutti contenti. Ma c'è anche dell'altro. Perché gli otto milioni che è costato il cartellino, sono stati anticipati da una banca brasiliana, con la Roma che li restituirà in cinque anni con relativi non esagerati interessi, pagando l'International che poi restituirà il dovuto alla banca. In sostanza, otto milioni o poco più, pagabili in cinque anni, un autentico trionfo considerando il rendimento che Alisson ci sta facendo vedere in questa sua prima stagione vera, pur non dimenticando che in quella passata è stato positivo protagonista nelle coppe giocate dai giallorossi. L'affare assume contorni ancora più da applausi a scena aperta, considerando lo stipendio che è stato garantito al portiere. Un milione di euro netti a stagione più una serie di bonus.

Una miseria considerando gli ingaggi che vanno di moda di questi tempi. Certo è probabile che se re Mida continuerà a giocare su questi livelli, a breve giro di posta ci sarà bisogno di rivedere uno stipendio che lo vede agli ultimissimi posti nella gerarchia economica delle buste paga romaniste. Sarà il caso di farlo, se non altro per limitare le tentazioni che sicuramente arriveranno a Trigoria. Perché se il City l'estate scorsa ha speso 40 milioni per Ederson che è il vice di Alisson nel Brasile, il rischio che si presenti qualcuno per acquistarlo a una cifra pure superiore, sarebbe meglio evitarlo.

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