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Di Francesco: "Felice per ieri. La VAR? Io sono a favore della tecnologia"

Dalla premiazione di Coverciano per la Panchina d'Oro, il tecnico giallorosso è tornato sulla vittoria contro la Samp: "Sono contento per la crescita della squadra"

, di LaPresse

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La Redazione
12 Novembre 2018 - 13:10

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha parlato a margine della cerimonia per la consegna del premio "Panchina D'Oro", tornando a commentare la vittoria giallorossa contro la Sampdoria e l'utilizzo della VAR nel campionato italiano. 

Ancelotti ha detto che c'è troppa violenza verbale negli stadi, lei che ne pensa?
"Condivido pienamente, anch'io sono stato a parlare con i ragazzi delle università. Noi dobbiamo incitare i nostri beniamini, non offenderli, perché l'offesa non fa piacere a nessuno".

E il dibattito sulla VAR? 
"L'importante è che le cose si facciano bene. Io sono per la tecnologia, certe cose siccome ci sono vanno usate per aiutare gli arbitri".

La vittoria di ieri contro la Sampdoria?
"Sono contento per la prestazione di ieri e per la crescita della squadra".

Di Francesco a Sky

Ha vinto Allegri, però qui è l'occasione per parlare di tante cose. Esiste una Roma da Champions e una da Serie A.
"E' giusto dire questo perché i risultati stanno dicendo questo. Diciamo che ultimamente abbiamo ritrovato la prestazione. Quello che ci manca sempre è la continuità. Ieri invece ho visto una Roma che è stata per molti tratti della partita padrona del campo e che allo stesso tempo ha saputo anche contenere il momento di reazione della Sampdoria e chiudere poi la partita".

La gestione dei tre di centrocampo. Sono cambiati i giocatori. Un nuovo elemento distintivo?
"Sì, anche se alla fine giochi sempre con tre centrocampisti, nelle dinamiche di gioco e nelle situazioni ci sono differenze. Rimane il filo logico di tenere la squadra sempre corta nelle due fasi di gioco e questo deve prescindere dal sistema di gioco. Stiamo lavorando per cercare di migliorare determinati meccanismi, perché abbiamo cambiato in corso d'opera. E quando cambi in corso d'opera devi sempre andare ad affinare determinati concetti".

Pellegrini è cresciuto. A che punto è la crescita di Cristante?
"Nelle ultime due partite è cresciuto. Assimilare il ruolo da mediano, che non faceva da tempo, perché nell'Atalanta aveva più riferimenti. Con noi deve più lavorare sulle linee di passaggio e su altre situazioni. Devo dire che è un giocatore che ha grande continuità, un'ottima forza, un'ottima condizione. E prima di tutto ha la predisposizione al sacrificio che diventa fondamentale in quel ruolo".

Manca la figura del regista. Non è prevista?
"Manca nella nostra Roma, non è che non sia prevista. Chi l'ha fatto, per caratteristiche anche, è De Rossi. Ma in questo momento è fuori e manca quel giocatore che lo possa fare".

Schick. Cosa vuol dire il gol di ieri?
"E' ripartito e non si deve fermare. Ha detto bene lui nel post-gara. Deve ritrovare una condizione migliore, ma quella la troverà attraverso gli allenamenti fatti in un certo modo. Lui su questo sa che deve migliorare, ma sono contento che si sia sbloccato, perché per un attaccante può essere vitale per un gol".

La semifinale di Champions condiziona quanto si sta facendo oggi?
"Non lo so, ma è un bel ricordo che ha creato un entusiasmo incredibile. Ricordo che non passerà mai. Però ci auguriamo di poter migliorare sempre, perché si vive per quello. Detto questo, non è facile ripetersi perché ci sono squadre veramente forti, ci sono nuove ambizioni. Una forte ce l'abbiamo in Italia. Non sarà facile, ma ci proviamo".

Se vogliamo, il neo della giornata di oggi è la classifica?
"Sì la classifica, perché siamo un po' attardati. Magari in alcune occasioni non abbiamo raccolto quanto meritavamo. ma se siamo lì è perché non siamo stati bravi. Per questo dobbiamo essere bravi a riaccorciare le distanze con quelle davanti".

La Juve fa un campionato a parte?
"Per ora sì, ma ci auguriamo di no. Il Napoli per adesso riesce a stare al passo. Però è ovvio che con la continuità che ha fa fatica andarla a riprendere".

Di Francesco Roma TV

"Sono felice del livello di crescita di questa squadra ma non dobbiamo smettere di migliorarci, però sono obiettivamente molto contento della prestazione di ieri".

Dopo la vittoria di Mosca è arrivata quella in campionato contro la Sampdoria con alcuni segnali positivi: il ritorno al gol di Schick, segnali di continuità anche da parte di Kluivert, di Cristante...
"Della crescita generale di questi giovani che si stanno adattando a questa piazza e a questo modo di giocare e di interpretare al meglio il nostro sistema di gioco. C'è una continua crescita però ritengo che non bisogna abbassare la guardia ed essere bravi a dare continuità a quello che stiamo facendo e di quello che mi sono lamentato in questo ultimo periodo. Adesso serve la continuità di prestazione che farà la differenza".

Adesso la sosta del campionato, può essere un modo per riposare un po' e ricaricare le pile?
"Io ho bisogno di riposarmi, nel senso che mi devo ricaricare perché è stato un periodo intenso dove abbiamo sempre poco tempo per preparare le partite. Daremo la possibilità agli infortunati di riprendere una condizione migliore e questo tempo ci permetterà di avere più uomini a disposizione". 

Di Francesco in Zona Mista

Giusto il premio ad Allegri?
"Allegri sta continuando a vincere, il riconoscimento dato dai colleghi quasi all'unanimità dimostra il valore dell'allenatore".

Che cosa pensa della possibilità di rivedere Conte in Italia?
"Non lo so, magari ha assaporato il campionato estero, c'è una diversa cultura, un concetto di civiltà rimarcato anche da Ancelotti".

È tornata la vera Roma?
"Stiamo crescendo. Abbiamo fatto sette vittorie, due pareggi ed una sconfitta, pareggiando a Napoli ed a Firenze. La squadra è cresciuta anche nei risultati".

Le parole di Ancelotti?
"Condivido pienamente sul concetto di civiltà, non so se ci sono gli estremi per fermare le partite. I tifosi devono andare allo stadio per incitare i propri beniamini prima che insultare gli avversari. È un percorso di crescita e sono contento che sia partito da un allenatore così importante come Ancelotti".

Cosa manca a questa Roma per essere la sua Roma?
"I punti. Ci sono un po' di punti da riprendere in campionato, dobbiamo essere bravi a recuperare il terreno perso. Sicuramente partendo dalle prestazioni, come quella di ieri, che è stata importante".

L'obiettivo è ancora il terzo posto?
"Credo che cambi pochissimo, l'obiettivo è entrare in Champions, per come siamo messi non possiamo pensare diversamente".

Il VAR le piace più ora o ad inizio campionato?
"Deve essere utilizzato, è quello il concetto. Come è successo ieri a Roma, l'arbitro è andato a guardare su consiglio di chi stava al VAR. Poi secondo me la decisione finale la deve prendere l'arbitro in campo ma sono convinto che la tecnologia ci può aiutare se è utilizzata nel modo giusto, non come in alcuni casi dove si parla di 'evidenti' errori".

Si aspetta un pizzico di riconoscimento in più dai sui colleghi dopo la semifinale di Champions con la Roma?
Questo lo dovete dire  voi, certe volte il riconoscimento non viene dato nemmeno da chi sta dall'altra parte. Io faccio il mio lavoro, mi pubblicizzo pochino. Se i colleghi hanno deciso così, è giusto così. Io mi tengo stretto un ricordo unico e indelebile, e onestamente mi interessa poco".

Una bella vittoria con la Samp, è ancora guardingo nel giudicare la Roma?
"Lo sarei anche con 10 punti in più, abbiamo fatto un'ottima gara ma deve essere solo un punto di partenza".

El Shaarawy è il capocannoniere della Roma ma Mancini non lo convoca in Nazionale, cosa potrebbe dare all'Italia?
"Lo sa il ct cosa potrebbe dare, io lo alleno nella mia squadra e cerco di farlo rendere al meglio. Prima che ieri facesse due gol qualcuno mi chiedeva del suo rendimento, le situazioni dei calciatori cambiano da un momento all'altro. Un gol può cambiare la vita di un attaccante come mi auguro possa cambiare quella di Patrik Schick".

La rende orgoglioso la crescita di Pellegrini: lo ha lanciato al Sassuolo, l'ha portato a Roma e ora è in nazionale?
"C'è un percorso di crescita, a Roma ce ne sono tanti di ragazzi così. È un percorso che passa anche da prestazioni meno buone come è stato l'anno scorso per lui. Adesso si è sbloccato e può essere un giocatore determinante".

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