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Le dichiarazioni

Messi: "Resto al Barcellona. Ho pensato di andarmene per le gare con Roma, Liverpool e Bayern"

Parla il numero dieci blaugrana: "L'unico modo per andar via era pagare la clausola o andare in tribunale. Ma non avrei mai fatto causa alla squadra che amo"

, di LaPresse

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La Redazione
04 Settembre 2020 - 16:30

Lionel Messi resta al Barcellona. A comunicarlo è lo stesso interessato in un'intervista esclusiva a Goal.com, mettendo fine a ogni speculazione sul suo futuro. Ecco uno stralcio:

Perché hai aspettato così tanto prima di rompere il silenzio?
"n primo luogo perché dopo la sconfitta di Lisbona è stato molto difficile. Sapevamo che era un rivale molto duro, però non che potesse finire in quel mondo, dando quell'immagine così brutta per il club e per il barcelonismo. Stavo male, non avevo voglia di niente. Volevo solo che passasse il tempo per poi chiarire tutto".

Perché hai detto al Barcellona che saresti potuto andare via?
"Ho detto alla società, soprattutto al presidente, che volevo andare via. Gliel'ho detto durante tutto l'anno. Pensavo che fosse il momento di farsi da parte. Credevo che il club avesse bisogno di gente più giovane, di gente nuova, e pensavo che si stava per concludere la mia avventura al Barcellona con grande dispiacere, perché ho sempre detto che avrei voluto chiudere qui la mia carriera. E' stato un anno molto complicato, ho sofferto molto durante gli allenamenti, nelle partite, nello spogliatoio. Era diventato tutto molto difficile per me e è arrivato un momento in cui ho pensato di andare in cerca di nuovi obiettivi, di aria nuova. Non è stato a causa del risultato in Champions contro il Bayern, era da molto tempo che stavo pensando a questa decisione. Gliel'ho detto al presidente e il presidente mi ha sempre detto che alla fine della stagione avrei potuto decidere se andarmene o se restare e alla fine non ha mantenuto la sua parola".

Alla fine è molto difficile rinunciare a venti anni, a tutta una vita, alla famiglia che ho a Barcellona, alla città... E questo è quello che pesa di più nel momento di prendere una decisione. Perché alla fine resti al Barcellona, no? Continui con il Barcellona...
"Sicuramente mi è costato molto decidere. Non c'entra il risultato del Bayern, dipende da tante cose. Ho sempre detto che volevo restare qui. Che volevo un progetto vincente e vincere titoli con il club per continuare a far crescere la leggenda del Barcellona a livello di trofei. E la verità è che da tempo che non c'è un progetto nè nulla, loro si destreggiano e coprono i buchi mentre le cose vanno. Come ho detto prima ho sempre pensato al benessere della mia famiglia e del club".

Che cosa è successo quando hai detto alla tua famiglia che avresti potuto lasciare il Barcellona?
"Quando ho comunicato la mia volontà a mia moglie e ai miei figli è stato un dramma. Tutta la famiglia è scoppiata a piangere, i miei bambini non volevano lasciare Barcellona, non volevano cambiare scuole. Ho guardato oltre e volevo competere ai massimo livelli, vincere titoli, competere in Champions League. Puoi vincere o perdere, perché è molto difficile, ma devi competere. Almeno competere e non crollare come a Roma, Liverpool, Lisbona. E questo mi ha portato a pensare sulla decisione di andar via. Come detto, pensavo ed ero sicuro che fossi libero di andar via, il presidente ha sempre detto che alla fine della stagione potevo decidere se restare o meno. Adesso si aggrappano al fatto che non l'ho detto prima del 10 giugno, quando è chiaro che il 10 giugno eravamo in corsa per La Liga nel mezzo di questo tremendo Coronavirus e che questa malattia ha alterato tutta la stagione. E questa è la ragione per la quale resterò al Barcellona. Adesso resterò perchè il presidente mi ha detto che l'unico modo di andar via è pagare la clausola di 700 milioni di euro, e questo è impossibile. C'era un alto modo ed era andare in tribunale. Ma non farei mai causa al Barcellona perché è il club che amo, che mi ha dato tutto sin da quando sono arrivato, è il club della mia vita, ho passato la vita qui. IL Barça mi ha dato tutto e io ho dato tutto. So che non mi è mai passato per la testa portare il Barcellona in tribunale".

Questo è importante, essere felici. Tu sei un vincente nato, continuerai a guidare la squadra. Ma qualcosa cambierà al Barcellona giusto? Qualcosa deve cambiare a livello sportivo?
"Continuerò nel Barcellona e il mio comportamento non cambierà, non importa quanto volessi andare via. Darò il massimo. Voglio sempre vincere, sono competitivo, e non mi piace perdere. Voglio sempre il massimo per il club, per i compagni e per me stesso. Ho detto che non c'era stato il sostegno necessario per vincere la Champions League. Adesso non so cosa succederà. C'è un nuovo allenatore e nuove idee. E questo è un bene ma dobbiamo vedere come risponderà la squadra e se saremo in grado di competere ai massimi livello. Quello che posso dire è che resterò e che darò il massimo per il Barcellona".

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