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Roma-Napoli, Mourinho contro Spalletti: musica maestri

Questa sera lo scontro al vertice tra due squadre divise da quattro punti. Possono essere i capolavori dello Special One e del toscano, oggi c’è tanto in ballo

Mourinho e Spalletti abbracciati al Maradona prima del confronto dello scorso anno

Mourinho e Spalletti abbracciati al Maradona prima del confronto dello scorso anno (MANCINI)

23 Ottobre 2022 - 09:18

Si accendono le luci qui sul prato, con tanti amici intorno. José Mourinho e Luciano Spalletti, attesissimi direttori d’orchestra, hanno scelto i loro musicisti, il cast è comunque stellare, al momento si può intuire, solo stasera si scioglieranno tutti i dubbi: Roma e Napoli sono pronte all’ennesimo spettacolo (calcio d’inizio ore 20. 45, telecronaca esclusiva su Dazn), stavolta per il vertice della Serie A. Sembra sicuramente già matura per certi livelli la squadra di Spalletti, non ha invece ancora conquistato tutti i consensi quella di Mourinho. Eppure le differenze che si percepiscono dalle classifiche non sono così significative. Se è vero che il Napoli ha quattro punti in più è anche vero che la differenza più marcata l’hanno fatta soprattutto la precisione delle conclusioni. La Roma è la squadra, per così dire, in maggior underperformance dell’Europa che conta e Mou ci ha tenuto ieri a ribadirlo. Con il suo ruolino nessuno nei principali campionati continentali è più in basso del secondo posto in classifica. La Roma è quarta, posizione appena raggiunta, peraltro, dopo aver pascolato anche al sesto posto. 

Di fronte il Napoli devastante di questo inizio stagione, anche se a ben guardare non è la prima volta che Spalletti parte sparato per poi sprecare nella seconda metà della stagione il proprio potenziale. Sulla qualità del tecnico non si può discutere: dal punto di vista tecnico-tattico, in senso strettamente didattico, è di gran lunga il più preparato allenatore italiano, qualcosa semmai ha lasciato sul campo ai suoi avversari quando sono entrati in gioco i rapporti con i calciatori. La tanto sbandierata equidistanza che ha sempre preteso nel rapporto con i suoi giocatori è diventata ad un certo punto un limite quando si è trattato di gestire le differenze di carisma con gli uomini più dotati della sua rosa. Ma è stata anche la sua forza. Da quando ha raggiunto una certa posizione da allenatore quotato a livello europeo non è evidentemente più stato disposto a scendere a compromessi, andare allo scontro con lui significa perdere sempre, anche a costo di cadere insieme. Il Napoli quest’anno potrebbe essere il suo capolavoro, i romanisti sperano invece che le prime crepe s’intuiscano stasera. 

Dall’altra parte c’è un uomo che non ha mai avuto bisogno di sbalordire per vincere. Con la sua andatura ordinariamente vincente è diventato sicuramente l’allenatore al mondo che ha conquistato il maggior numero di trofei in rapporto alla percentuale di gradimento estetico del gioco delle sue squadre. E anche per lui questa Roma potrebbe diventare un (ennesimo) capolavoro, soprattutto se dopo il successo della Conference League, che non tutti hanno riconosciuto nella sua importanza specifica, dovesse arrivare quest’anno a competere per qualcos’altro, si tratti della Coppa Italia, dell’Europa League o, addirittura, del campionato. 

Per quello che è stato il gioco espresso fin qui nessun commentatore oggi è in grado di sostenere la teoria per cui la Roma possa competere con il Napoli per lo scudetto. Ma stasera le squadre si confronteranno sul campo a quattro punti di distanza: se vincesse il Napoli sarebbe semplicemente andato tutto come da pronostico. Con qualsiasi altro risultato si dovrebbe probabilmente rivalutare il lavoro svolto fin qui dall’allenatore portoghese, capace come sempre di ricavare il massimo da performance non esaltanti delle proprie squadre. È un merito, ormai innegabile. Non è forse solo un caso che nel confronto diretto l’allenatore toscano non abbia mai conquistato i tre punti contro il più titolato avversario. L’Olimpico sarà un fattore, e la curva sud sarà sotto osservazione: il rischio in caso di qualche sbandata anche solo vocale è di subire una squalifica per il derby, non ci pare il caso di correrlo.

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