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Gandini: "Le parole di Nainggolan? Nessuno è stato costretto a partire"

Le parole dell'ex amministratore delegato: "Il presidente Pallotta non è lontano o assente, anzi, si interessa quotidianamente al club ed è informato su tutto"

La Redazione
18 Ottobre 2018 - 11:28

Umberto Gandini, ex amministratore delegato della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di RMC Sport durante la trasmissione Milan News. L'ex dirigente giallorosso ha parlato anche della cessione di Radja Nainggolan. 

Cosa ne pensa delle dichiarazioni di Nainggolan, in particolare a quelle riferite a Pallotta?
"Il presidente Pallotta non è lontano o assente, anzi, si interessa quotidianamente al club ed è informato su tutto. Non è però una presenza fisica e questo in determinate circostanze può pesare su un giocatore sensibile come Radja. In un trasferimento ci sono tre parti coinvolte: nessuno è stato obbligato a firmare per un altro club. Anche il giocatore fa parte della decisione finale. Il presidente Pallotta è molto attento alle decisioni della società".

Il derby di Milano?
"E' uno dei classici più importanti e famosi al mondo. Milano lo vive diversamente da Roma, c'è grande adrenalina, ma molto regolare. C'è grande passione, ma non coinvolgente come quella che c'è a Roma. Il derby di Milano sta tornando ad essere un match di grande fascino".

Quanto è importante la Champions League?
"La Champions è molto importante perché porta tanti introiti. Il gap con le altre non è stato dovuto solo al fatto che le altre hanno vinto di più, ma perché hanno avuto, negli ultimi anni, gestioni diverse rispetto a Milan e Inter".

Cosa pensa della situazione attuale del calcio italiano?
"La Nazionale ha fallito la qualificazione al Mondiale, ma dietro ci sono tante nazionali giovanili importanti. Il calcio italiano è ripartito, ma non in tutti i settori. Il nostro problema principale è senza dubbio la questione degli impianti e degli stadi".

Perché non è tornato al Milan dopo la fine del rapporto professionale con la Roma?
"Ringrazio i tifosi che avrebbero voluto il mio ritorno. E' stata un'estate complessa: dopo il passaggio a Elliott, hanno cercato un manager come Gadizis a cui affiancare un'altra persona che conoscesse meglio il nostro calcio. Durante l'estate ci sono state dei rallentamenti e poi delle accelerazioni. Ci siamo confrontati qualche tempo fa e alla fine abbiamo convenuto che non ci fossero i presupposti per tornare al Milan".

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