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Roma-Liverpool, Falcão: "Giocai grazie a un'iniezione". Cerezo: "Che emozione il canto dei tifosi"

Le due leggende ricordano la finale del 1984: "Gli inglesi erano uno squadrone, abituato a disputare partite del genere"

La Redazione
22 Aprile 2018 - 18:45

Trentaquattro anni dopo, è di nuovo Roma-Liverpool, stavolta in semifinale. Paulo Roberto Falcão e Toninho Cerezo, due protagonisti di quella squadra che raggiunse la finale, sono stati intervistati dal portale brasiliano globoesporte.com: "La Roma cominciò a costruirsi in quel momento - ha detto il Divino - Chissà, magari le è piaciuto arrivare ad una finale, e penso che questo piacere sia stato trasmesso ai giocatori d'oggi. Quanto è bello arrivare ad una finale! Perché non tirai il rigore? Sentivo dolore al ginocchio, per colpa di un infortunio riportato un mese prima in campionato. Giocai grazie ad una iniezione, ma la partita durò 120 minuti e io non ce la facevo più. Parlai con Liedholm e gli dissi che non ce la facevo. Io sarei stato il quinto a calciare, perché avevo tirato il rigore anche quando vincemmo la Coppa Italia, nel mio primo anno".

"La Roma non era abituata a questo tipo di partite - ha detto Cerezo - Ma arrivammo fin lì e pareggiammo la partita. Perché i 120 minuti finirono 1-1, contro una grande squadra con Grobbelaar in porta, Rush centravanti e Souness della nazionale scozzese. Il Liverpool era uno squadrone, abituato a disputare partite del genere, e non sentì il peso di giocare all'Olimpico. Al termine della partita i tifosi cantavano comunque "Grazie Roma!". Fu una cosa fantastica, da brividi, che ricordo ancora oggi"

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