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Gonalons: "Non andiamo a Barcellona da turisti. De Rossi è eccezionale"

Il centrocampista francese ha parlato al portale francese afp.com: "La sfida con il Barça è un esame di maturità incredibile per noi"

La Redazione
03 Aprile 2018 - 16:25

Il centrocampista giallorosso Maxime Gonalons ha rilasciato un'intervista all'agenzia francese afp.com, in cui ha parlato della sua esperienza a Roma e dell'imminente sfida contro il Barcellona:

Su Barcellona-Roma: "Non andiamo a Barcellona a fare turisti, questo è chiaro. Altrimenti sarebbe stato meglio rimanere a Roma. E' un doppio confronto e abbiamo il ritorno in casa, quindi dovremo essere intelligenti in campo per essere nelle migliori condizioni in casa. La posta in gioco è alta per un club che non ha raggiunto questa fase della competizione per dieci anni. Si tratta di un esame di maturità incredibile per la squadra. Mi rendo conto che non ci sono stati grandi quarti di finale qui. Quando parliamo con i tifosi, capiamo che una squadra come la Roma deve vincere di nuovo dei titoli".

Sui compagni.: "Alisson è uno dei migliori in Europa. Quello che fa nel match e in allenamento dimostra che ha molto talento. Non è titolare del Brasile per caso. È ancora giovane, ha solo 25 anni e ha un enorme futuro davanti a sé. È un portiere top. Dzeko è un grande attaccante, in grado di segnare in qualsiasi momento. L'ha già fatto in altri campionati, al City e al Wolfsburg, e lo sta facendo ora a Roma: è uno dei migliori in Europa. De Rossi è un giocatore eccezionale, in campo e fuori. Ero consapevole della difficoltà quando ho firmato, con il capitano del club davanti a me, ma non mi ha spaventato: so cosa rappresenta qui, sapevo che non ci sono problemi"

Su Totti: "È un Dio qui, ha fatto 25 stagioni da professionista, e quando sei un giocatore ti rendi conto che è incredibile. Ha giocato quasi 800 partite e segnato quasi 300 gol. È incredibile,ed è un vero piacere per noi. Ha sempre una bella parola, sempre un sorriso".

Sulla sua esperienza italiana: "Quando passi 17 anni in un club e cambi Paese per la prima volta, tutto è nuovo: lingua, cultura, compagni di squadra. Man mano che andiamo avanti, ci scopriamo. Non è stato facile, ma oggi sono molto felice e, anche se ho avuto delle difficoltà, sono orgoglioso di aver fatto questa scelta. Lavoriamo molto sul campo e sul video, ma all'inizio era un problema per me perché a Lione eravamo più concentrati sul gioco. Qui invece la tattica è importantissima e ci si lavora molto. Sapevo che il primo anno sarebbe stato difficile, con molti cambiamenti: ho firmato per quattro anni, non voglio andarmene, ma intendo dimostrare che posso ritagliarmi il mio spazio e giocare".

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