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Le pagelle - Perotti della cuffia. Un pari che non basta

Diego si sveglia nel finale e fornisce l’assist vincente a Dzeko Kolarov, che fascia tosta. Il palo di Kevin grida improperi. Entra bene Defrel, non Gerson.

01 Aprile 2018 - 07:30

Dieci minuti per noi non posson bastare. Che siano iniziali o conclusivi. O meglio, bastano per pareggiare, ma non avanzano per vincere. Troppi i restanti settanta di ritmi blandi per assicurarsi i tre punti, in particolar modo contro una squadra abbottonata più che sotto la tempesta come il Bologna. Così una corsa Champions che poteva scivolare sul velluto, viene rimessa sul filo di lana. Fortunatamente ci ha pensato il solito Dzeko (pur partendo dalla panchina) a evitare guai peggiori.

6,5 DZEKO Come il Mister Wolf di tarantiniana memoria, Edin risolve problemi. Anche quando entra a gara abbondantemente in corso. Tanto quanto il personaggio di Pulp Fiction, dà disposizioni semplici ai compagni e d'incanto la Roma ricomincia se non a pungere, quantomeno a tirare in porta. Anziché mantenere soltanto uno sterile possesso palla. Al di là del merito del gol, crea spazi, cuce gioco fra trequarti e attacco, si butta su ogni pallone e ne gestisce almeno un paio con invidiabile maestria per i compagni. Nel primo Strootman si fa rimpallare il tiro servito dal bosniaco dalla linea di fondo; nel secondo appoggia sempre indietro per l'accorrente Defrel, che a botta sicura trova solo una deviazione. Da qualsiasi punto di vista lo si guardi, in qualunque posizione agisca, Dzeko è un pericolo costante in zona gol. Imprescindibile.

6 ALISSON Il gol incassato è già una notizia. Soprattutto se nell'unico tiro arrivato in quello specchio che difende come pochi altri al mondo. Allora giustifica la sua presenza con uscite fuori area sempre puntuali con i piedi. Anche perché il Bologna più che affacciarsi dalle sue parti, si dedica all'arroccamento a protezione del suo omologo.

5,5 FLORENZI Nel faccia a faccia con il sangue del sangue del tecnico soffre qualcosa in più del dovuto. Ragion per cui è più concentrato su una fase difensiva tutta fatta di rincorse che sulle sortite offensive. La qualità ne risente.

6 MANOLAS La giornata sarebbe di ordinaria amministrazione. Lui prova a complicarsela una volta per tempo: nella prima rimedia con la proverbiale velocità, nella seconda sono gli avversari a non pungere.

6 FAZIO Come il suo compagno di reparto, anche il Comandante si concede minuti di libera uscita che sfociano in qualche confidenza di troppo. Per fortuna senza danni.

6,5 KOLAROV Gli tocca il cliente peggiore. Ma resta fedele al detto - e al suo stile di gioco - per cui la miglior difesa è l'attacco. Costringe quindi Verdi a fare il terzino per contenerlo, più che il contrario. Il risultato è che i maggiori pericoli arrivano da lui. Fascia tosta, specialmente nella ripresa, in tandem con un risvegliato Perotti.

s.v. NAINGGOLAN In una giornata che di positivo ha poco, la cosa peggiore è il suo infortunio. Aspettando il Barcellona, a dita incrociate.

6 DE ROSSI Nel torpore generale la sua regia vanta pochi guizzi, ma la fase difensiva è come sempre cospicua: spende ungiallo per fermare Verdi lanciato in quasi solitudine. Devoto alla causa.

5 STROOTMAN Il palo che coglie in pieno da zero metri grida vendetta, oltre che improperi. Da quel momento la sua gara imbocca una curva discendente, fino al cambio.

5,5 EL SHAARAWY Si danna l'anima a destra, senza trovare sbocchi. Quando ci riesce, lo ferma l'assistente. Dirottato sul versante opposto a inizio secondo tempo, non va meglio.

5 SCHICK Altra occasione sprecata. Entra in campo col piglio giusto: lanciato da Nainggolan tenta di sorprendere Santurro di prima, poi ci prova due volte di testa ma senza risultati e finisce per immalinconire se stesso e chi aspettava un suo squillo.

6 PEROTTI Nel primo tempo riesce nella titanica impresa di far rimpiangere Torosidis, poi cambia marcia e fornisce a Dzeko l'assist vincente.

4,5 GERSON Dopo un quarto d'ora va in campo per Nainggolan infortunato. Ma se il Ninja è un caterpillar, lui gioca lento, compassato, quasi svogliato. Sbagliando anche gli appoggi più semplici e (quasi) tutte le scelte. Passi indietro.

6 DEFREL Rientra dopo un mese. È voglioso e cerca più volte lo spunto vincente, offrendo assist e sfiorando il gol del clamoroso sorpasso in pieno recupero.

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