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Napoli-Roma, Di Francesco: "Sono io che decido: se non vedessi risposte me ne andrei"

Il tecnico giallorosso in conferenza stampa: "Stiamo valutando le condizioni di Nainggolan. Pellegrini sta bene ed è a completa disposizione"

La Redazione
02 Marzo 2018 - 13:15

Alla vigilia del match contro il Napoli, Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni:

Tornando alla gara d'andata?
"Siamo un po' distanti da quella gara, ma l'atteggiamento da tenere è quello avuto nel secondo tempo quel giorno. Non cambia la mentalità, ma dobbiamo avere più continuità, specialmente col Napoli non possiamo permetterci di abbasasare la tensione"

Nainggolan come sta? E Pellegrini?
"Sono tornati in gruppo ieri. Nainggolan ha preso una bella botta e ha ancora i postumi, stiamo valutando le sue condizioni. Pellegrini invece sta bene ed è a completa disposizione"

E' una Mission Impossible domani?
"Cambiano le squadre, ma non l'atteggiamento e la mentalità. Dal punto di vista tecnico e fisico, al Sassuolo avevo giocatori inferiori ma l'atteggiamento ci ha portato a raggiungere risultati importanti. Noi abbiamo le potenzialità per fare bene a Napoli, nonostante la classifica non dica questo"

Il 4 marzo si vota: Giampaolo si è lamentato per il fatto che c'è un solo giorno e lui non ci riuscirà. Vorrei un suo parere...
"Sicuramente chi gioca di domenica è quasi impossibilitato. Non credo sia giusto essere astensionisti, io andrò sicuramente a votare. Se tutti insieme vogliamo cambiare qualcosa, bisogna andare"

El Shaarawy come sta? Defrel può essere una pedina chiave?
"Si sono allenati molto bene in settimana, anche se Defrel ha avuto qualche problemino, ma li sto prendendo in considerazione per questa gara"

Quanto siete cambiati lei e Sarri dalla prima volta che vi siete affrontati in C? Lei allenerebbe Balotelli?
"Certo che allenerei Balotelli, abbiamo fatto anche una chiacchierata quando ero a Sassuolo, ma poi non ci sono state le condizioni per portarlo. E' un giocatore stimolante e di grandissimi mezzi. Per quanto riguarda Sarri, lui ha iniziato molto prima di me ed è diventato un grande tecnico. E' passato da un 4-4-2 iniziale al 4-3-3, la sua filosofia lo ha portato ad avere una squadra nata per il 4-3-3 e lui è stato bravissimo a far capire le due fasi".

Fra le prime sette della classifica, la Roma è quella che ha fatto meno punti negli scontri diretti. Un eventuale risultato positivo domani, può cambiare qualcosa dal punto di vista della mentalità della squadra?
"Al di là di chi affrontiamo, noi abbiamo bisogno di fare risultato. Man mano che le partite passano abbiamo meno possibilità di andarci a prendere il posto in Champions. Ci vorrà determinazione e convinzione. Sicuramente questo fatto dei pochi punti contro le grandi ci sta togliendo qualcosa, dobbiamo migliorare. Domani avremo l'occasione per farlo: ci dobbiamo provare"

Il problema è che la squadra non fa quello che chiede, o che lo fa sbagliando?
"Non diamo continuità a determinati movimenti. Se loro non volessero fare ciò che chiedo, non lo farebbero mai. Se invece vediamo una loro ricerca di fare ciò che chiedo per poi perdersi, significa che dobbiamo lavorare sull'aspetto mentale. Non va bene che alle prime difficoltà perdiamo il filo conduttore, con troppa facilità usciamo dalla partita alle prime difficoltà. L'aver rimontato poche volte è un segnale".

Si è raggiunto un compromesso con la squadra nel confronto avuto in settimana? Che risposte ha avuto? Ha messo in discussione parte delle sue idee?
"Al di là di cosa posso aver detto, voi confondete la disponibilità e l'educazione con il poco carattere e la poca personalità. Per poter arrivare a qualcosa di importante, la condivisione è fondamentale: significa credere in ciò che si fa. Quando parlo con i ragazzi, ascolto. Qualcuno ha scritto che ascolto e poi decido io ed è vero. Così come ascolto voi e vi rispondo con educazione. Non è un segno di debolezza, però, e mi dà fastidio che questa cosa venga confusa. Deciderò io il sistema di gioco e i giocatori faranno quello che dirò sempre io. Quando vedrò che non ci sarà risposta sarò io il primo a salutare".

De Rossi e Gonalons cosa hanno del suo regista ideale?
"Daniele ha più esperienza e capacità nella gestione della palla. Gonalons ha più capacità fisiche nel recuperare in campo aperto alcune situazioni. Possono però entrambi interpretare quel ruolo. Noi però dobbiamo rimanere corti, al di là del sistema di gioco. Siamo bravi a rimanere compatti, se poi ci allunghiamo le cose non vanno. Strootman ha fatto benissimo in quel ruolo, ma l'ha fatto anche perché è stato aiutato dagli altri. Si parla spesso dei singoli, ma il concetto di fondo è sempre di squadra".

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