FILA 76

La morale sul gran rifiuto di Ranieri: Sacchi... 3

Il grande maestro di calcio Arrigo Sacchi è l'ultimo del coro delle "lezioni di vita" a Sir Claudio. L'uomo scudo dei Friedkin contro queste onde anomale sulla Roma

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
11 Giugno 2025 - 10:53

Sacchi… 3. Chi è cresciuto negli Anni 80 e 90 sicuramente capirà al volo, per i più giovani io consiglio è di googlare “I ragazzi della 3C”. Per i più pigri: il telefilm cult ambientato in una scuola della Capitale, con un sottofondo piuttosto romanista, nel quale l’attore Fabrizio Bracconeri interpretava il povero Bruno Sacchi, giallo-rossiccio alunno “bullizzato”, come si direbbe oggi, dal mitico professore di italiano (interpretato da Antonio Allocca), a suon di votacci, col “3” fisso appena (non) apriva bocca. Sacchi… 3. 

Ci perdoni il maestro di calcio Arrigo Sacchi, che ci ha rifatto gli occhi col suo Milan e un po’ meno con l’Italia (dalla quale nel dicembre del ’96 si dimise per tornare al Milan che aveva bisogno di lui…), ultimo ma non ultimo ad accodarsi al coro dei soloni del “non si può rinunciare” alla Nazionale nella seconda o terza puntata, ma speriamo finale, della morale a misura di Ranieri. Sacchi che in un’intervista alla Gazzetta dello Sport se l’è presa con Sir Claudio senza conoscere, come onestamente ha scritto, le sue motivazioni per il gran rifiuto. Rispettiamo la sua opinione, anche se sa molto di ho ragione perché sì, come il prof di italiano col povero Bruno Sacchi. 

Lo facesse su Pioli, il titolo, questo o quel giornale. Pioli scagionato da Sacchi perché «impegnato con un altro club (come Ranieri, ndr) e forse in parola con un altro (quindi non ha un contratto, per quello che vale, come Ranieri, ndr. Zero “tituli”, su Pioli. Perché non hanno chiamato Mancini («che è libero, questo è vero…», Sacchi dixit). Perché non hanno chiamato Conte, che è il migliore? Non sappiamo come abbia fatto a dire di no alla Figc pure lui, ma lo facessero su Pioli il prossimo titolo senza disturbare più quel signore di Claudio Ranieri, mentre Gravina va a cercare Maria per Roma per il ruolo che è diventato scomodo anche se non soprattutto per il fallimento del calcio italiano. Volevano che a pagarlo fosse la Roma, tanto non ha nessuno che alza il telefono e ribalta dietro le quinte i salotti tv o le redazioni. Chissà, forse, conoscendolo senza rivoltare i tavoli ma solo con un’occhiataccia o una battuta al vetriolo in romanesco, sarà proprio Ranieri dal 1º luglio a occuparsi anche di questo per conto dei Friedkin, che staranno pure sull’Olimpo in Texas ma mica so’ fessi. Giusto il tempo di metabolizzare questo gigantesco “abbiamo scherzato” con la Nazionale, che sarebbe meglio ripartisse dal coraggio di insistere sui nuovi talenti e dai vivai, purché ripuliti da certe logiche del sistema calcio, anzi, Paese. E ci scommettiamo, torneremo a esaltarci per qualche giocatore e finirà il fugone dei papabili ct.

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