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Da Siviglia a Genova, con l’uovo di Colombo

Dopo la reazione da squadra arrivata in casa del Betis, la Roma guidata da Mourinho è attesa a Marassi dalla Sampdoria, le due città legate da un sottile filo giallorosso

Mady Camara in azione a Siviglia contro il Real Betis

Mady Camara in azione a Siviglia contro il Real Betis ((As Roma via Getty Images))

16 Ottobre 2022 - 09:19

C’è un sottile filo giallorosso che lega Siviglia a Genova. Scherzi del calendario di calcio, quello che ogni tifoso porta con sé per organizzare la vita, eufemismo per dire gli impegni di lavoro e di famiglia. E le lega ancora di più, in questa ottobrata romana, sivigliana e, speriamo, genovese. Con la squadra di Mourinho che è rientrata rincuorata dalla Spagna, dove era arrivata alla vigilia della sfida di Europa League col Betis a Siviglia accolta proprio dalla festa nazionale del 12 ottobre, giorno in cui, nel 1492, il genovese Cristoforo Colombo, “inviato” dei reali spagnoli, scoprì l’America. 

In un momento di stanca per la squadra dello Special One, rallentata dagli infortuni e con la panchina tornata improvvisamente “giovane” al Villamarin, ci ha pensato il Gallo Belotti a tenere in vita le speranze della Roma di passare il turno nella coppa europea seconda solo alla Champions. Con una “testata”, prima, resa vana da un tacchetto o poco più che ha oltrepassato le linee del Var proprio sotto lo spicchio del settore ospiti altezza drone, “abbronzatissimo” al sole della capitale dell’Andalusia, e con un tap-in ancora una volta sospirato causa Var ma dal lieto fine, poi, su assist dell’ultimo arrivato. Mady Camara, il trottolino che ha ravvivato la manovra nella ripresa. 

Sarà stato un segno del destino che a Siviglia Camara (con la “c” proprio) è un cognome piuttosto diffuso? Può darsi. E che il quartiere del famoso flamenco sia Triana (a voi la soluzione dell’anagramma...)? Forse pure. Ma se ci vogliono tre indizi per fare una prova, se la Roma sta tornando in buona salute, insomma, lo scopriremo domani a Marassi. Se non altro sarà l’esame per capire se, con assenze pesanti e più di un giocatore con la lingua di fuori, Mou, ripensando qualcosa e inserendo forze fresche, avrà trovato l’uovo di Colombo da qui alla sosta per il Qatar.

Proprio tra Siviglia, dove l’esploratore della Repubblica di Genova è sepolto, nella testata (stavolta non di Belotti) del lato sud della meraviglia gotica che è la cattedrale  di Santa Maria della Sede di Siviglia, assalita nei giorni scorsi da romani incantati e da ragazzi con il numero 21 sulle spalle. 

È con lo spirito del secondo tempo di Real Betis-Roma, con quella faccia un po’ così e quell’espressione un po’ così che la caravella giallorossa volerà verso l’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova per l’incrocio contro la nuova Samp di  Stankovic, ex pupillo di José. Ci volerà in una data cara ai romanisti, un Natale d’antico testamento, il compleanno di Paulo Roberto Falcao. Che poi, a ripensarci, era assistito da un avvocato che si chiamava Cristoforo Colombo. Auguri al Divino. Amen.

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