ASCOLTA LA RADIO RADIO  
a bocce ferme

Di errori, stanchezza e assenze

Il derby ha rispettato il teorema di Orsato: con con questo signore il derby non lo vinci mai. Partita che non ha detto molto. Buon sorteggio in Europa League

Zaniolo in un contrasto nel derby

Zaniolo in un contrasto nel derby (GETTY IMAGES)

09 Novembre 2022 - 10:41

Questa vorrebbe essere una rubrichetta di pensieri distillati a freddo, decantati, lontani dalle tensioni che ci impone l’essere romanisti. Ma si gioca talmente tanto spesso che non c’è più abbastanza tempo fra un incontro e l’altro per rasserenare il cuore; teorema di Orsato rispettato, con questo signore il derby non lo vinci mai. Grande prova di protagonismo del fischietto veneto, che scrive il nome di Mancini sul cartellino ancora prima dell’inizio delle ostilità. Ostilità che nemmeno si sono viste in un derby molto brutto, che ha opposto due squadre apparse fin da subito abbastanza rinunciatarie. E niente, la partita non ha detto molto, il gol subìto ce lo siamo fatti da soli, poi loro hanno difeso e basta e noi abbiamo attaccato senza mezzi e nemmeno idee. E nemmeno uomini. E nemmeno fortuna. Il confronto è durato 100 minuti ma non c’è stato modo di riparare al suicidio di Ibañez, che come sapete tutti non è nuovo a questi episodi nella specifica circostanza della stracittadina.

Comunque, per la cronaca, non avremmo segnato nemmeno se il match fosse durato fino a mezzanotte. E forse nella circostanza dell’unico gol sbaglia anche Rui Patricio, che dovrebbe aver visto quel simpaticone di Pedro partire in pressione su Ibañez, e a quel punto avrebbe fatto meglio a rinviare il pallone invece che darlo al brasiliano con l’uomo ormai addosso. Poi Ibañez va verso il centro dell’area invece che verso il fallo laterale (contravvenendo ad ogni regola del calcio) e la frittata è fatta. Vedo in Rui Patricio un portiere antico, che sta stabilmente tra i pali, mentre gli estremi difensori moderni sono molto più presenti nell’area. In questo lui è forse legato alla vecchia scuola del mestiere. Molto bene Camara, bene Nicolino - l’unico che spinge - bene Volpato dall’ingresso in poi. Non mi è dispiaciuto nemmeno El Shaarawy. Di Smalling non può dire niente nessuno, è l’unico che non ha detrattori. Matic mi ha convinto. Infine, quel poco che ha combinato la Roma lo ha fatto Zaniolo. Pellegrini male, anche se quando è uscito abbiamo giocato subito peggio. Sembrava impossibile invece è successo pure questo. Rui fa un intervento e mezzo. E una rissa. Giusta. Karsdorp così così, cross sempre sbagliati, e una volta sostituito si imbuca negli spogliatoi. 

Male tutti gli altri: Mancini nervoso viene cambiato. Celik fa quello che può. Anche lui ha crossato sempre sul corpo del diretto avversario. Cristante fa giusto un paio di sventagliate di 50 metri, e per il resto ha solo riconsegnato la palla a loro. Abraham imbarazzante, non ha avuto molti palloni, ma ha fatto male tutto il resto. In più al Mister riescono i cambi solo al 50%, perché i giocatori non hanno reso o impattato come lui avrebbe voluto. Non abbiamo meritato di perdere, ma, una volta sotto, non abbiamo nemmeno meritato di pareggiare. Il problema è che mancano tre giocatori, e negli altri i segni della stanchezza sono diventati ormai ferite. L’unica cosa bella della domenica è stata la coreografia. Buon sorteggio in Europa League, il Salisburgo è contento, e noi pure. Daje. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tags: