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Ora hanno scoperto che gli arbitri contano

Pioli sconfessa sé stesso parlando di arbitri, ma interessa poco. Incomprensibili invece i romanisti che hanno recitato il canovaccio del "Mourinho piagnone"

Pioli e Mourinho a San Siro (AS Roma via Getty Images)

Pioli e Mourinho a San Siro (AS Roma via Getty Images)

02 Marzo 2022 - 11:44

«Il fallo di mano di Udogie è evidente: un grave errore dell'arbitro che ha deciso il risultato. Gli episodi sfavorevoli iniziano a essere tanti». Il solito Mourinho! Cosa?!? Non sono parole di Mourinho ma di Pioli?!? Stefano Pioli, quello che lo scorso anno ha avuto venti rigori a favore – già otto in questa stagione – e che dopo un Roma-Milan sfregiato da diverse decisioni prive di ogni logica aveva detto, con aria di sufficienza, che non parlava di arbitri?!?
Strano…Va detto che a me, naturalmente, di Pioli interessa parecchio, parecchio, parecchio, parecchio, parecchio, parecchio meno di zero. Può dire quello che vuole, anzi: mette anche di buonumore ascoltare l'allenatore di una squadra avversaria sconfessare sé stesso. Ma non è questo il punto. Il punto, semplicemente, è che tanti altri come lui hanno fatto, o fanno, i filosofi quando sono, quasi sempre, martello, per poi fare peggio di chiunque altro prima quando, per una volta, si ritrovano nella scomoda parte dell'incudine. Che se gli altri piangono…loro, invece, rivendicano il lavoro settimanale andato in fumo.

Divertente, no?!? Ma sapete che c'è? C'è che se ne avessi voglia potrei anche comprenderli i Pioli del caso… Il calcio moderno è talmente tanto legato alle circostanze che un fischio in più, o in meno, determina il risultato. Quello che però proprio non riuscirò mai a capire, invece, sono – addetti ai lavori della comunicazione di dichiarata fede giallorossa o "semplici" tifosi – i Romanisti che anziché sostenere il mister, e perciò la Roma, contro certi obbrobri arbitrali subiti, hanno recitato il canovaccio del Mourinho piagnone. Anziché realista…Già, realista: perché poi arriva la partita contro lo Spezia a spazzar via le frasi fatte – «Però se ti mangi i gol poi non puoi prendertela con gli arbitri», «Eh, ma giochiamo male e vogliamo recriminare per un rigore?!?» e via dicendo – e dimostrare che, seppur fallendo trentuno occasioni da rete, puoi vincere ugualmente se un arbitro ti dà il tuo. Nulla di più, nulla di meno: il tuo. Che se provassimo a leggere la classifica mettendoci dentro il nostro… scopriremmo che, probabilmente, tante polemiche ce le saremmo risparmiate. FORZA ROMA!

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