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dal fulvio bernardini

Trigoria, Smalling torna in gruppo: per l'Inter è in ballottaggio con Kolarov

Chris si allena dopo 12 giorni di stop, ne ha 2 per convincere Fonseca. Ma la linea a 3 schierata contro il Verona ha convinto e il serbo può restare nello stesso ruolo

Smalling si allena a Trigoria, di LaPresse

Smalling si allena a Trigoria, di LaPresse

17 Luglio 2020 - 07:00

Dodici giorni a fronte di due. I primi alle prese con il problema muscolare che lo ha fermato dalla trasferta di Napoli. Gli altri nuovamente insieme ai compagni sui campi di Trigoria. Chris Smalling proverà in questo fine settimana a ribaltare le logiche numeriche e rendersi disponibile per la sfida contro l'Inter. Esattamente come da previsione iniziale.

Il centrale inglese ha avvertito fastidio agli adduttori nel primo tempo della gara del 5 luglio scorso al San Paolo, dove è stato costretto ad alzare bandiera bianca dopo appena mezz'ora di gioco. Al ritorno nella Capitale ha poi atteso le canoniche ventiquattro ore che occorrono in casi simili, prima di ottenere la prognosi: pericolo lesione scongiurato, dieci giorni di stop.

Così oggi il numero 6 potrà tornare a unirsi ai compagni al "Fulvio Bernardini", sperando di poterlo fare anche domenica. Quando però avrà due soli giorni di lavoro sulle gambe. È vero che col ritmo di una partita ogni tre giorni (per di più a temperature non abituali per giocare a calcio), i giocatori si allenano più in gara che nei rispettivi centri tecnici; ma inversamente proporzionale può risultare la lontananza di due settimane dagli impegni agonistici. A Fonseca l'ardua sentenza: se Smalling fornirà da qui a domenica le necessarie garanzie per reggere in una sfida che si preannuncia dispendiosa quanto, se non più dell'ultima col Verona - nella quale diversi calciatori hanno terminato assaliti dai crampi - potrà rientrare in campo dall'inizio. Altrimenti spazio alla linea di tre difensori schierata mercoledì contro l'Hellas.

Ibanez si è comportato egregiamente al centro del reparto, salvando anche più volte la porta difesa da Pau Lopez con interventi rischiosi ma efficacissimi per scelta di tempo e posizione. Mancini appare perfettamente a suo agio col nuovo sistema, che almeno dal punto di vista numerico è lo stesso in cui si è segnalato nell'Atalanta di Gasperini prima di arrivare nella Capitale. Lo stesso Kolarov era già stato utilizzato con estremo profitto da Guardiola ai tempi del City come centrale. Il serbo ha esperienza e personalità in abbondanza per guidare la linea, anche se leggermente spostato a sinistra, dove può utilizzare il suo mancino "educato" per far partire la manovra da dietro. Un ruolo senz'altro meno dispendioso rispetto alla corsia esterna per uno che si avvia ai 35 anni.

D'altra parte Fazio è ancora fermo dopo la contusione alla caviglia sinistra subita nel match col Brescia (ai box anche Mirante) e Cristante rientrerebbe in mediana se Fonseca decidesse di far riposare Diawara. È Kolarov l'alternativa all'eventuale utilizzo dal primo minuto di Smalling, che verrà comunque convocato.

Al di là del campo, i prossimi giorni saranno decisivi anche per il futuro in giallorosso del centrale inglese: la trattativa con lo United prosegue, il blitz romano dell'intermediario croato che si occupa dell'affare ha avvicinato le parti, ma c'è ancora distanza fra domanda e offerta. I media britannici hanno inserito il difensore nella lista di partenza da Manchester e l'eventualità di un acquisto a titolo definitivo (senza rinnovo del prestito con obbligo già fissato) si fa sempre più strada. Una soluzione dovrà però essere trovata entro la fine di luglio. Il comunicato dei Red Devils all'inizio del mese ha fissato la permanenza in Italia di Smalling alla fine del campionato, senza ulteriori dilazioni per l'Europa League. Motivo in più per accelerare la chiusura.

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