Nuovo stadio, addio all’autoricambi
Torna libera l’area occupata dall’attività, che ha raggiunto durante lo scorso mese un accordo bonario con il Comune. La Roma va avanti con gli scavi per le indagini archeologiche

(Il Romanista)
Questo mese di luglio rischia di essere un mese intenso sul fronte stadio. Almeno per quel che riguarda i tecnici impegnati nell’area di Pietralata, dove ormai da oltre un mese sono ripresi gli scavi per le indagini archeologiche indispensabili per il completamento del progetto definitivo del nuovo stadio. Indagini che finora hanno di fatto comportato un continuo slittamento dei tempi per la consegna del progetto in Campidoglio.
Da ieri però è tornata libera l’ampia area occupata finora dall’autoricambi. Un’area su cui dall’approvazione della delibera di pubblico interesse da parte dell’Assemblea Capitolina vi era in corso un contenzioso che ha visto i titolari dell’attività commerciale opporsi alle decisioni di Municipio e Comune. Non erano infatti bastati i provvedimenti prima del IV Municipio, che aveva ritirato la licenza commerciale all’autoricambi, poi del Comune che aveva intimato lo sgombero dell’area.
Il TAR del Lazio aveva dato ragione proprio a chi stava occupando l’area ritenendo nullo il provvedimento del Municipio. Poi il ricorso contro il Comune, sempre davanti al TAR. E qui invece qualcosa è cambiato, con il Tribunale che aveva respinto una richiesta di sospensiva dell’autoricambi, spianando la strada ad un accordo bonario tra le parti, formalizzato lo scorso mese, e che ieri ha trovato finalmente piena attuazione.
Si chiude così un capitolo che per tanto tempo ha impedito il completamento degli scavi. Resta ancora in piedi la questione del bosco. Manca all’appello la relazione di Mauro Uniformi, presidente del Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali, perito incaricato dal Comune di dirimere la questione. Il contenuto è comunque noto, e sancirà come pur trattandosi di area boschiva, questa non rappresenti un bene tale da impedire i lavori, e che si possa risolvere tutto con una semplice compensazione.
Saranno poi lo stesso Comune di Roma e la Regione a stabilire come questa compensazione debba avvenire. Tutto lascia presagire quindi come i tempi recentemente ipotizzati dal Campidoglio (termine degli scavi a settembre e consegna del progetto a ottobre) possano essere rispettati. Il tutto per passare poi (finalmente) alla fase successiva dell’iter amministrativo, con un nuovo passaggio in Assemblea Capitolina e l’avvio della Conferenza dei Servizi Decisoria, ultimo vero step prima dell’approvazione definitiva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA