Nuovo Stadio, ora gioca solo la Roma
Il club avrà a disposizione l’intera area su cui svolgere le indagini archeologiche. Dopo i tanti stop, finalmente c’è la delibera di pubblico interesse votata dall’Assemblea Capitolina

(AS ROMA)
Decisive le prossime settimane per la conclusione della progettazione del nuovo stadio della Roma. Questo perché la società giallorossa finalmente potrà avere a disposizione l’intera area su cui svolgere le indagini archeologiche, prescritte dalla delibera di pubblico interesse votata dall’Assemblea Capitolina, e che finora sono state una vera e propria spina nel fianco dei tecnici che vi lavorano.
Gli scavi sono stati a lungo impediti a causa dei vari ricorsi presentati dai residenti dell’area, che hanno costretto il Comune a procedere con atti perentori, rinunciando alla via bonaria inizialmente intrapresa. È stato così per le abitazioni presenti, già espropriati da oltre vent’anni, i cui occupanti si rifiutarono di consentire l’accesso dei tecnici per le indagini, e che poi hanno dovuto lasciare quelle abitazioni dopo una battaglia legale conclusa con uno sgombero. Per non parlare del bosco, su cui ancora permangono elementi di dubbio, ma che sembra ormai derubricato e risolvibile con una semplice compensazione. Stessa sorte per l’autoricambi presente nell’area di Pietralata, che nei mesi scorsi si era visto notificare la revoca della licenza commerciale. Revoca su cui il TAR del Lazio si era espresso lo scorso febbraio, annullando l’atto della Pubblica Amministrazione. Tutto ancora una volta bloccato, sino alla svolta di queste ultime settimane.
Il 13 maggio scorso il Comune aveva infatti intimato la restituzione dell’area entro e non oltre la fine del mese. Nuovo ricorso al TAR, ma questa volta da subito si è capito come i margini di vittoria per l’autoricambi fossero ridottissimi. Già nella prima istanza di sospensiva infatti il Presidente della Sezione del Tribunale Morabito, nel respingerla, aveva evidenziato come l’atto del Comune fosse legittimo. Per questo motivo, in questi giorni, proprio Comune e autoricambi hanno concordato la liberazione dell’area entro il 15 giugno prossimo. Senza alcuna compensazione o alcun risarcimento, a riprova di come tutti i ricorsi di questi mesi, seppur legittimi, fossero privi di alcun fondamento. La Roma quindi potrà finalmente completare le indagini archeologiche, per poi ultimare il progetto definitivo e presentarlo in Campidoglio. Forse non entro la scadenza che si era data, ma comunque in tempo utile per avere la nuova casa nella stagione del centenario.
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