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Romano la risolve a Bologna: Roma Primavera no-stop, è ancora 1° posto

I giallorossi fanno fatica, Zelezny para a più riprese. Nel finale arriva la punizione del centrocampista a decidere coi rossoblù: sono ora 22 i punti in classifica

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Sergio Carloni
02 Novembre 2025 - 17:06

Un cielo plumbeo non toglie il sole dal volto della Roma Primavera. Basta un fulmine di Romano, tenero e imprendibile, a decidere: col Bologna, al Granarolo Youth Center, termina 1-0. Vale a dire quinta vittoria consecutiva. Vale a dire quinta vittoria consecutiva senza subire reti. Vale a dire primo posto. Ancora. In solitaria, a 22 punti, in attesa del Genoa. Guidi cambia pochissimo rispetto al Torino. Zelezny entra in porta nel 3-4-2-1, supportato, di fronte a lui, dal trio Mirra-Seck-Terlizzi e dagli esterni Lulli e Sangaré, che scalano in non-possesso. A completare il centrocampo c'è il duo Bah-Romano; infine, davanti, Di Nunzio e Della Rocca dietro a Paratici in assenza di Arena. Praticamente la stessa squadra vista al Tre Fontane. Fatta eccezione per portiere, esterno sinistro e punta

Ma è una Roma diversa; non tanto nella disposizione, bensì nell'atteggiamento. Attendista, meno propositiva. E meno lucida. Lo si vede da diversi elementi. Per primo, l'estraneità al gioco di Paratici: poco propenso alla comunicazione, perennemente pescato in offside in profondità. Poi, dagli errori tecnici dei giallorossi. Dai difensori ai centrocampisti, si sbaglia parecchio: lo fa Seck, poi Di Nunzio (e quasi rischia grosso, in impostazione) e Romano. Neanche Lulli è nella sua miglior giornata. Ma da lui e Mirra arrivano gli squilli della Roma. Mentre dall'altra parte, il Bologna gioca parecchio sulle fasce e risponde con la stessa attenzione tattica dei ragazzi di Guidi. Le chance sono pochissime. Anche se i giallorossi rischiano al 36', quando il tap-in di Castaldo, impreciso, si spegne tra le braccia di Zelezny.

C'è da cambiare. Dal modo di giocare ai giocatori. Guidi lo capisce e all'intervallo toglie Lulli e Paratici, tra i meno reattivi, per inserire Marchetti e Almaviva. Quest'ultimo, entra da subito in partita: protegge palla, sgomita. In difesa, però, si soffre un po' di più. E si ringrazia la sufficienza degli avversari dalla trequarti in su. Poco cambia, comunque, in avanti: i duelli sono tanti, l'intensità nei contrasti aumenta minuto dopo minuto. E fioccano i gialli. Mentre il Bologna si rende pericoloso: al 62' ci prova Ndiaye, replicano Dimitrisin al 66' e, prima e dopo, Castaldo al 65' e al 76'. C'è Zelezny a dire no. Con le manone e anche il piede, sulla quarta chance. La più pericolosa. Diventa una sfida di nervi. Gli ultimi cambi, Nardin, Litti e Sugamele, servono a contenere. Poi arriva Romano. Un fulmine in un pomeriggio grigio, quando meno te l'aspetti: e all'84', la punizione dalla destra (anche un po' lontana) diventa una parabola imprendibile per Happonen. Impreparato forse. Ma va dato merito al 60. È la rete che decide la sfida, prima che Ferrari venga fermato da Mirra al 90' e che Almaviva, nella confusione rossoblù, prova a raddoppiare. Finisce "solo" 1-0. Per fortuna. Non per caso: la Roma può festeggiare. Sa essere squadra ed è ancora prima, a 22 punti. Ora sotto con l'Inter.

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