Graziani e Coletta, un gol in più. Ora il finale al centro della Roma Primavera
Anche con l'Udinese c'è spazio per i centrocampisti. In due, sono 34 le contribuzioni tra reti e assist: nelle ultime gare c'è bisogno della loro leadership e qualità

(GETTY IMAGES)
Davanti c'è spazio. In mezzo al campo no. O meglio, non c'è quando Leonardo Graziani e Federico Coletta ci sono e fanno sentire il loro peso. Il perché è presto detto: in due fanno 34 gol stagionali tra reti e assist e la loro "danza" tra le linee, ai lati del campo e nelle zone più interne è letale. Graziosa, al tempo stesso pericolosa. Per gli altri. Ed è così che, senza un pezzo forte come Misitano, le fortune offensive della Roma Primavera sono principalmente nei piedi dei pupilli. Uno col numero dieci sulle spalle. L'altro col diciotto. Così vicini, così distanti. Nello stile di gioco come nella costanza. Ad accomunarli, la qualità.
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Loro sanno come si fa
Mezzali, trequartisti, ali. Addirittura falsi nueve, come accaduto col Sassuolo. Per molti il ruolo è un capro espiatorio. Per loro no. L'esempio calzante è Graziani, il più grande dei due (classe 2005, a breve farà vent'anni): la sua avventura in Primavera è partita da centrale di centrocampo; poi Falsini lo ha ricollocato lì, dietro la punta. Un fiore che sboccia. O quasi. Al netto degli infortuni (tanti) e del 57% dei minuti giocati (non troppi), la sua essenza si misura nell'incisività nel gioco e sottoporta. Una volta è a destra, l'altra a sinistra; l'altra ancora si inserisce e magari segna con una gran giocata. Con la palla o senza, è determinante. I 13 gol e le 6 assistenze lo dimostrano. L'ultimo ha aperto proprio la goleada con l'Udinese.
E sempre nel 9-0 del Tre Fontane, Coletta è salito a quota 12. La firma mancava da tanto: da quel 2-1 in extremis alla Juventus di fine febbraio. Attimi forse indimenticabili. Meno lo è la rete coi friulani, certo. Eppure, anche ieri ha dimostrato maturità calcistica malgrado i suoi 17 anni. Lui, che è del 2007 e a maggio sarà maggiorenne, ha un percorso simile a quello del dieci: Falsini lo vede mezzala quando serve, altrimenti lo schiera più avanzato. Il 18 ricambia: giocate di suola, con un controllo del pallone raffinato; canalizzazione del gioco verso l'interno o l'esterno, a seconda delle necessità; intesa eccezionale con i compagni. E poi quei gol e assist (3) spesso decisivi. Agendo dietro la punta, che ora non c'è, magari in coppia con Leonardo. Oppure indietro, nei tre di centrocampo del classico 4-3-2-1 del tecnico. Loro due, al netto dei ko altrui, sono gli inamovibili.
???? Il gol contro la Juventus di Coletta al 93' che ci ha regalato tre punti e primato in classifica ????#ASRoma #Primavera1 pic.twitter.com/VCsrxCmbBo
— AS Roma (@OfficialASRoma) February 24, 2025
Per il rush finale
Con l'Udinese, un altro gol si è aggiunto al conto di entrambi i ragazzi. Ora rispettivamente ottavo e decimo nella classifica marcatori del Campionato Primavera. La qualità c'è e lo stesso si può dire dell'abnegazione: virtù importanti, fondamentali in un momento come quello della Roma. Quattro gare distano da qui alla fine della regular season, poi saranno playoff a cui i giallorossi dovranno arrivare con fame e rabbia. Il ko della passata stagione pesa ancora; Graziani lo ricorda bene, dato che quella sera era in panchina. "Ci sono rimasto male e non vedo l'ora di rigiocare quella partita", ha detto in una recente intervista. Ai due, al contrario di quanto l'età ne possa dire, la leadership non manca. Ora sarà preziosa. Si partirà col Genoa, poi Inter, Empoli e Atalanta. Fino alle sorprese della fase finale. La Roma ha bisogno dei suoi diamanti. Loro non faranno mancare la tenacia.
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