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i giovani

Roma primavera: quei talenti tra De Rossi e il nuovo che avanza

Difesa da rifondare, l’addio dei 2002 Keramitsis unica certezza, saliranno Chesti e Pellegrini. Molta scelta sulle fasce: con Missori e Olivares ecco Falasca e D’Alessio

La Roma Primavera a fine partita contro il Cagliari (As Roma via Getty Images)

La Roma Primavera a fine partita contro il Cagliari (As Roma via Getty Images)

05 Giugno 2022 - 08:44

Non cambierà solamente l'allenatore per la Roma Primavera, categoria che da sempre prevede un ampio ricambio da un anno all'altro. Che forse però nel primo anno della gestione Guidi, annunciato ufficialmente ieri come nuovo tecnico, sarà un po' meno ampio, visto che c'era un certo squilibrio di talento tra l'annata 2003, non certo la migliore del settore giovanile giallorosso, e quella dei 2004, la generazione d'oro, quella che ha vinto due scudetti su due, con Under 15 e Under 17, e può fare tre, nonostante il ko con l'Inter, perché è in semifinale con l'Under 18.

C'erano più 2004 che 2003 nell'undici titolare del Mapei Stadium (Mastrantonio, Missori, Faticanti e Cherubini contro Rocchetti, Volpato e Satriano): il cambio generazionale è stato anticipato di qualche mese, e questo è sicuramente un vantaggio per il neo allenatore, che avrà meno debuttanti nella categoria. Ma dei cambi, ovviamente, ci saranno lo stesso, anche se le certezze sono poche. Molti giocatori, almeno a sentire gli agenti, hanno ormai chiuso per sempre con la Primavera, molti di loro a settembre ci saranno ancora: manifestazioni di interesse arrivano già a giugno, ma è sempre rischioso accettare troppo presto una destinazione, senza sapere con chi il ragazzo di turno dovrà giocarsi i posto.

Una mezza parola, anche riportata, dell'allenatore dei grandi può far venire voglia a un giovane di rimandare di un anno l'esperienza in prestito, come la semplice sensazione che la prima squadra in quel ruolo non sia coperta: gli unici certi di partire, a oggi, sono i 2002, che quest'anno sono stati schierati come fuoriquota di un anno, cosa che permetteva a cinque di loro di giocare anche le finali e la Coppa Italia. Erano otto i 2002 nella numerazione ufficiale della Primavera: Bove e Zalewski, che però non sono mai stati convocati, il terzo portiere dei grandi Boer, schierato due volte, tra novembre e febbraio, e cinque che facevano effettivamente parte della rosa, capitan Tripi, Morichelli, che era il suo vice, Ndiayè, Vicario e Feratovic. Tutti difensori (anche se Tripi ha giocato varie partite in mediana): quello è il reparto su cui si dovrà lavorare di più.

Portieri

Davide Mastrantonio è stato il miglior portiere del campionato Primavera, ha già completato due stagioni (la prima l'aveva iniziata da secondo, sotto età, poi a marzo si è preso il posto), si sente pronto per andare a giocare tra i professionisti, e le richieste stanno arrivando. Ma ha 18 anni, e a quell'età è facile ricevere rassicurazioni sul posto da titolare e poi trovarsi a fare il dodicesimo, nonostante l'indubbio talento: Nuno Santos lo stima, e vorrebbe continuare a lavorarci, situazione in evoluzione. Andrà via Berti, che pur avendo qualche convocazione da terzo d'Europa League a fine 2020 non ha giocato un minuto nel campionato Primavera, verrà confermato Baldi, e affiancato dal titolare dell'Under 18 Del Bello. Tra i portieri dell'U17, oltre al norvegese Brøndbo e la lettone Razumejevs, c'è l'altissimo Mengucci, che è già stato convocato dopo l'infortunio di Berti.

Difensori

In qualunque settore giovanile, in qualunque categoria, se un agente chiama dicendo di avere un buon difensore centrale sottomano, lo stanno a sentire, e la Roma non fa certo eccezione. Ci sono poche alternative in tutte le annate - potrebbero fare eccezione i 2007, ma ne devono fare di strada ancora - ma la Primavera è quella messa peggio, visto che tutti e cinque i 2002 che devono andar via per forza erano in quel reparto. L'unica certezza è il greco Keramitsis, un classe 2004 che ha già debuttato in serie A: i due 2003 che avevano iniziato la scorsa stagione sono andati via in corso d'opera (Evangelisti all'Empoli dopo la prima giornata, Dicorato a gennaio, al Cosenza), Bianchino, romano rientrato dal Bologna due anni fa, non ha fatto neppure un minuto, e non verrà confermato, resta lo sloveno Zajsek, di cui si sono perse le tracce nelle ultime settimane. Appena tre spezzoni in Primavera quest'anno, ne ha fatte 10 da fuoriquota con l'Under 18: arrivato nel 2020 dal Maribor, nazionale sloveno Under 19, non era particolarmente soddisfatto dello spazio avuto, e voleva andare via. Guidi abitualmente schiera la difesa a quattro (anche se a Teramo si è adattato a quella a tre) per cui potrebbe servire un centrale di meno rispetto alla scorsa stagione, ma resta il reparto in cui è più probabile che la Roma faccia ricorso al mercato. Dai 2004 saliranno Pellegrini - che ha già una presenza: titolare contro il Napoli, a dicembre - e Chesti, potrebbe essere confermato anche Muratori, che pure ha giocato pochissimo con l'U18. Possibile che in ritiro vadano anche i 2005 Ienco e Karagiorgis, entrambi utilizzabili anche a sinistra.

Esterni

Qui invece c'è parecchia scelta: al momento sono sei per due posti, e infatti un paio andranno via. A destra si sono alternati Missori e Louakima: non ci dovevano essere dubbi, perché il ragazzo di San Giovanni è sempre stato considerato un predestinato, è il capitano dell'Italia Under 18, ed è stato il primo 2004 a debuttare nelle coppe Europee con le squadre italiane, grazie agli 11' del 25 novembre contro lo Zorya Lugansk, che gli permetteranno di mettere la Conference League nel palmares. Difatti il titolare era lui: 33 presenze, 2.365' e 3 gol contro 17, 841' e 2 dell'ex Psg Louakima. Che però non ha demeritato, i suoi 2 gol li ha segnati in una gara importante come quella con la Juventus, e soprattutto è andato migliorando nel corso della stagione, trovando più spazio nel girone di ritorno che in quello di andata. Avrebbe potuto sperare in una conferma come fuoriquota, continuando a giocarsi il posto con Missori (che se tutto andrà per il verso giusto qualche volta andrà in panchina con la prima squadra), difficilmente succederà per non togliere spazio a Leonardo D'Alessio, altro terzino destro di spinta, che ha fatto benissimo con la Roma Under 18, conquistandosi anche la nazionale. Tanto che mercoledì scorso, quando le due Under 18 si sono sfidate in amichevole all'Acqua Acetosa, lui era con l'Italia (che ha vinto 4-0) e non con la Roma.

Discorso simile sulla fascia sinistra, dove a inizio stagione si giocavano il posto il 2003 Rocchetti e il 2004 Oliveras: entrambi meriterebbero la conferma, ma ne resterà uno solo, per non togliere spazio allo storico terzino sinistro dei 2004 (Oliveras è arrivato solamente due anni fa, dalla cantera del Barcellona), Matteo Falasca, velocissimo e con un ottimo sinistro, con cui calcia rigori e punizioni. Quest'anno ha già fatto due spezzoni in Primavera, le altre partite le ha giocate con l'Under 18, ereditando la fascia di capitano con la promozione di Faticanti. Rocchetti in Primavera è primo per presenze (34) e quarto per minuti giocati (2.462'), dopo Mastrantonio, Faticanti e Ndiayè, ha segnato 3 gol, mettendo in mostra un gran tiro, e giocato bene la finale con l'Inter: non gli mancheranno le offerte per andare a giocare. E così potrà esplodere definitivamente Oliveras, uno dei giocatori più tecnici e interessanti della rosa: ha giocato (in qualche occasione anche da mezzala) un terzo dei minuti dell'altro esterno sinistro (832') ma intanto Mourinho se lo è già portato in panchina in serie A.
(1/continua)

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