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Primavera, una Viktoria che conta: ma da gennaio De Rossi vuole un cambio di passo

Roma tra le prime 24 d’Europa: lunedì il sorteggio dei playoff di Youth League, da evitare il Chelsea. Si giocherà il 19 o il 20 febbraio, gara secca in trasferta

La Primavera festeggia a Plzen, di LaPresse

La Primavera festeggia a Plzen, di LaPresse

14 Dicembre 2018 - 12:30

Lo scorso anno, con 9 punti, la Roma Primavera non passò il girone di Youth League, quest'anno, con lo stesso bottino, 3 vittorie e 3 sconfitte, festeggia il passaggio del turno e aspetta il sorteggio del playoff. Merito del bel successo ottenuto mercoledì al centro d'allenamento del Viktoria Plzen: 4-2, a una squadra che aveva vinto 4-3 al Tre Fontane. Era uno scontro diretto, contro la terza in classifica, bastava un pareggio per passare il turno, ma è un risultato che esce di rado quando i giallorossi giocano la Champions dei giovani: l'ultimo capitò il 24 febbraio 2016, 2-2 a Eindhoven, in un ottavo poi vinto ai rigori, per la fase a gironi bisogna risalire al 3-3 del Mini Estadi di Barcellona, con due gol di Ezequiel Ponce, che segnò il secondo con il crociato rotto, e quest'anno ha giocato la Champions dei grandi, in prestito (con riscatto) all'Aek Atene.

A Plzen, come spesso accade, la Roma Primavera si è complicata inutilmente la vita: in vantaggio dopo 29' per un cross di Riccardi, che Mika ha deviato nella sua porta di testa, ha regalato il pareggio già al 34', con un vistoso, evitabilissimo calcione di Trasciani sullo stinco di Pihrt, che ha mandato il 2002 Kratky sul dischetto. La Roma ha lasciato poi a Mika la possibilità di calciare in piena area, facendosi perdonare l'autorete con il gol del 2-1, poi però i giallorossi sono andati all'intervallo sul 2-2, per il bel sinistro da fuori di D'Orazio: gol tutto suo, nonostante l'Uefa lo consideri autogol di Gabriel, perché il tiro dell'esterno di Sora - reduce dalla prima convocazione in prima squadra, a Cagliari - era diretto nello specchio della porta a prescindere dalla deviazione del ceco. Poi è stato Riccardi a lasciare il segno: schierato in una posizione più avanzata, all'ala destra, con D'Orazio a sinistra e un turno di riposo per Cangiano (poi subentrato per la distorsione di Bucri), ha fatto un gol da centravanti vero, andando in pressione sul portiere, che invece di tentare la presa ha respinto di pugno, rimpallo sul romanista e palla in rete. Il secondo gol lo ha fatto da numero 10, ricevendo da Pezzella e calciandola dal limite, mettendola all'incrocio con quello che sarebbe il suo piede debole, il sinistro. Al secondo di recupero, è stato il segnale che la festa poteva iniziare.

A gennaio si cambia

«Complimenti a tutti - ha dichiarato Alberto De Rossi a Roma Tv - allo staff medico per primo: hanno rimesso in piedi un paio di giocatori. Sottolineo l'attaccamento della panchina: chi non ha giocato, ha dato sostegno a chi è entrato in campo. Vittoria meritatissima, sofferta ma voluta da tutti. Quando la squadra si esprime così, concentrata su quello che deve fare, si torna alle 6 vittorie consecutive. A volte ci crogioliamo nelle nostre doti tecniche e lasciamo da parte la concretezza, fondamentale per giocare a calcio. Tutti devono difendere: prima della partita ho detto a Bucri che era il primo difensore. Serve un cambio di mentalità, la Roma non può prendere tutti questi gol. Ne abbiamo sempre fatti e presi tanti, siamo spregiudicati: non facciamo mai tutti indietro e palla lunga, perché in quel caso la partita non sarebbe più la conseguenza della settimana, ma un momento che resta lì. Ci teniamo stretta questa qualificazione, ma da gennaio in poi la squadra deve cambiare, deve abbandonare il settore giovanile e assumere una fisionomia adulta. Diversi di questi ragazzi, a giugno saranno tra i professionisti, e non potranno permettersi di prendere gol come quelli di questa gara».

L'esordio mancato

Il primo a doversi adattare ai ritmi di prima squadra sarà Riccardi, che a fine gara ha ricevuto i complimenti di Monchi, che ha visto la partita insieme a Balzaretti: il suo bilancio in questa Youth League è più che lusinghiero, 6 presenze e 5 gol. Se la Roma fosse stata già qualificata, mercoledì poteva arrivare l'esordio in prima squadra, che aleggia nell'aria: Di Francesco ha parlato di lui sia prima della trasferta di Cagliari, dicendo che se non fosse stato via per gli impegni con l'Italia Under 19 lo avrebbe provato in allenamento, che prima di quella di Plzen, specificando che lo aveva lasciato a De Rossi, vista l'importanza della gara. Doveva confermare il suo ottimo rendimento in Youth League, la Roma: in 19 partecipazioni di squadre italiane alla manifestazione, nata nel 2013, il miglior risultato resta la semifinale centrata dai giallorossi - con Lorenzo Pellegrini in campo - nel 2014-15. Quell'anno il Chelsea vinse 4-0, e poi si portò a casa la Coppa, rivinta pure l'anno dopo. Lo scorso anno era nel girone della Roma: lo vinse, e arrivò fino alla finale, persa col Barcellona. Quest'anno però, per la mancata qualificazione della prima squadra, allenata da Conte, non ha preso parte alla fase a gironi: avendo vinto il campionato inglese di categoria, è stata iscritta al percorso campioni della Youth League, superando in scioltezza - 23 gol fatti, 1 solo subito - il doppio turno, coi norvegesi del Molde, e gli svedesi dell'Elfsborg. Erano 32 le squadre del percorso campioni, sono rimaste otto, la Roma, in quanto seconda nel girone pescherà una di loro, nel sorteggio di lunedì, e giocherà in trasferta, gara secca il 19 o il 20 febbraio, il playoff che vale gli ottavi. Alberto De Rossi, lo scorso anno, conquistò una storica vittoria sul campo del Chelsea, ma farebbero tutti a meno di cercare il bis: ci sono altre 7 squadre - Dinamo Kiev, Dinamo Zagabria, Hertha Berlino, Midtylland, Montpellier, Paok e Sigma Olomouc - nessuna di loro mette paura come gli inglesi.

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