Femminile, almeno si chiude bene: sei gol al St. Pölten
L’ultima Roma europea stravince. Viens segna una tripletta
(GETTY IMAGES)
Almeno l’ultimo capitolo di una Champions deludente e che lascia qualche rimpianto. Ieri sera al Tre Fontane la Roma ha travolto un modestissimo St. Pølten con un largo 6-1, figlio di un dislivello tecnico piuttosto evidente e di una gara controllata dall’inizio alla fine dalla squadra di Rossettini, così come doveva essere. Il risultato l’ha sbloccato Pilgrim dopo 19’ con un destro da dentro l’area dopo che Babajide aveva recuperato palla sulla fallimentare impostazione dal basso delle austriache. Il primo tempo si è chiuso sul doppio vantaggio giallorosso perché al 33’ Viens ha siglato il 2-0 e poco dopo Peneauha sprecato l’unica vera occasione del St.Pölten nei primi 45’.
Il ritmo gara non è cambiato nemmeno nella ripresa e tra il 61’ e il 67’ Viens la Roma ha trovato una chiave tattica che ha permesso alla canadese di portarsi a casa il pallone: al 61’ una gran palla in verticale di Giugliano l’ha liberata in solitaria nell’area avversaria e lei non ha sbagliato e poco dopo il lancio a scavalcare la linea difensiva avversaria colpevolmente alta e distratta lo ha trovato Valdezate; stop, rimpallo favorevole e poi tiro a incrociare per il temporaneo 4-0 romanista. Col passare dei minuti la Roma non ha mai abbassato la tensione, mentre il St.Pölten non ha mai saputo né reagire, né limitare gli errori. Al 76’ Dragoni ha siglato il pokerissimo con un grande sinistro da fuori area su appoggio di Galli, mentre all’84’ è arrivato il 6-0 con una potente conclusione dalla distanza della subentrata Corelli.
Per le austriache almeno la gioia del gol della bandiera a 2’ dal 90’ grazie alla reattività di Aistleitner dopo che un tiro da fuori era stato ribattuto dalla traversa. Un successo che vale poco ma almeno fa chiudere bene davanti ai propri tifosi, non senza qualche rimpianto: guardando la classifica, alle giallorosse per passare il turno sarebbe bastato vincere una delle due gare contro Valerenga o Leuven (entrambe decisamente alla portata). Un grosso peccato, che dovrà insegnare tanto, sia in termini europei sia per quanto riguarda il concretizzare le opportunità che si creano.
Dopo il triplice fischio spazio a Di Guglielmo: l’esterna, rimasta per 90’ in panchina, è stata celebrata dalle sue compagne in mezzo al campo prima di andare a salutare i tifosi romanisti per l’ultima volta. Ormai è vicino il suo trasferimento negli Stati Uniti e un addio ai colori giallorossi con cui è stata assoluta protagonista. Per il club si prospetta un incasso importante dalla sua cessione, leva chiave per dare una smossa al mercato e trovare, tra le altre, una sua degna sostituta.
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