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Champions League Femminile

Una grande Roma scippata dell'impresa

Finisce 2-2: prova romanista intelligente. Due volte avanti le ragazze di Spugna, poi la decide l’arbitro nei secondi finali

L'esultanza della Roma Femminile dopo il gol al Bayern Monaco

L'esultanza della Roma Femminile dopo il gol al Bayern Monaco (GETTY IMAGES)

25 Gennaio 2024 - 09:08

Nient’altro che un’ingiustizia, un furto ai danni di un’ottima Roma. Ieri al Tre Fontane le giallorosse hanno ritrovato la loro essenza e personalità, hanno gestito in maniera intelligentissima la partita contro il Bayern Monaco, ma sono state scippate di una vittoria da una direzione di gara scellerata, soprattutto nell’episodio valso il 2-2 finale. Nel pieno del peggior momento degli ultimi anni per prestazioni e risultati, la squadra di Spugna si è presentata alla quinta giornata del tostissimo girone di Champions con la testa e la cattiveria giuste, con il coraggio di andare a pressare alta avversarie più fisiche e forti come le bavaresi. Alla giusta grinta e propositività nell’approccio la Roma ha aggiunto una notevolissima attenzione dal punto di vista difensivo. Il Bayern cercava spesso gli spazi tra le linee ma la difesa romanista ha sempre risposto presente. Dopo la prima occasione per Viens in contropiede Ceasar ha negato il vantaggio alle tedesche con un grande intervento su un colpo di testa di Dallmann.

Poco dopo la mezz’ora Giugliano ha rubato palla sulla tre quarti, passandola a Giacinti che col destro ha siglato il vantaggio giallo rosso per la gioia degli oltre 2.000 del Tre Fontane. Un pubblico che già nell’equilibrato primo tempo aveva capito l’andazzo della direzione di gara, con ammonizioni ai limiti dell’insensato per la Roma e gialli non dati alle tedesche per contrasti di pari entità. Nella ripresa, come era normale che fosse, le tedesche hanno alzato la pressione, limitando di molto le ripartenze delle campionesse d’Italia, che però a loro volta sono riuscite a evitare di concedere grandissime occasioni. Al 53’ Giacinti ha subito un duro colpo da Zadrazil all’altezza dello sterno (neanche a dirlo, senza che l’arbitro ravvisasse il fallo) e ne ha accusato le conseguenze pochi minuti dopo quando si è accasciata al centro del campo: attimi di spavento, poi l’uscita in barella e l’ingresso di Greggi al suo posto con una sorta di 4-1-4-1 romanista e Feiersinger adattata sulla destra. Per la numero 9 solo un grande spavento, mentre la squadra ha abbassato le sue linee e si è difesa strenuamente nella speranza di riuscire a colpire in contropiede.

Una scelta comprensibile anche visto il momento di forma e le forze in campo, una scelta che ha pagato fino all’87’, quando Schuller ha colpito di testa su cross di Harder per l’1-1. Da quel momento è successo di tutto, a partire dall’immediata reazione giallorossa, culminata con il momentaneo 2-1: scambio veloce tra Bartoli e Glionna sulla destra, cross della capitana e zampata vincente di Giugliano che, come all’andata, ha colpito le tedesche in pieno recupero (93’). In un Tre Fontane che spingeva come non mai, una parte del gol di Giugliano è anche suo, la direttrice di gara ha deciso di prendersi la scena definitivamente indirizzando inevitabilmente una sfida che sembrava praticamente finita in 7 interminabili minuti di recupero dopo il 90’. Al sesto di questi, Bartoli è stata strattonata a terra da Harder nei pressi dell’area romanista e Klarlund ha inspiegabilmente concesso una punizione alle tedesche: sul cross seguente, Schuller ha messo giù Linari prima di andare a colpire di testa e mettere alle spalle di Ceasar.

Dopo questo scempio e qualche ammonizione in più data a caso da una parte e dall’altra per la confusione, l’arbitro ha sancito la fine della sua opera omnia, ha privato la Roma di due punti che sarebbe stati vitali in chiave qualificazione e lasciato alla squadra e ai suoi tifosi l’amarezza tipica di quelli cui è stato ingiustamente tolto qualcosa. Le giallorosse restano ultime nel girone a quota cinque punti e, non per colpa loro, non sono padrone del proprio destino: non basterà vincere ad Amsterdam il 30 gennaio, ma sarà necessario che il Psg non venga sconfitto dallo stesso Bayern a Monaco, ora al terzo posto a quota sei punti. Il risultato lascia grande delusione, ma c’è anche la consapevolezza di aver visto un’ottima Roma, forse non la migliore, ma una squadra consapevole e intellingente, capace di guadagnarsi sul campo un’impresa strappatale da una direzione di gara impresentabile. Dalle tribune del Tre Fontane ha assistito a tutto questo anche Alayah Pilgrim, cui manca solo l’ufficialità per diventare una nuova giocatrice giallorossa. Avrà visto anche lei la grandezza che questa squadra può esprimere e di certo l’ha vista ritrovare un’identità da grande che per l’inizio del 2024 sembrava smarrita. La Roma c’è ed è forte, pronta a lottare contro tutto e tutti per il sogno quarti di finale.

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