Roma Femminile

Roma Femminile, Supercoppa tutta nostra!

Le ragazze di Spugna vincono il secondo trofeo della storia giallorossa. Battuta la Juventus ai rigori grazie a due parate della solita Ceasar

Le ragazze della femminile alzano la Supercoppa al cielo del Tardini

Le ragazze della femminile alzano la Supercoppa al cielo del Tardini (As Roma via Getty Images)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
06 Novembre 2022 - 10:56

Determinate, coraggiose, mature e Supercampionesse. La Roma ha vinto la Supercoppa femminile Ferrovie dello Stato Italiane battendo la Juventus 5-4 dopo i calci di rigore al Tardini di Parma. È il secondo trofeo della giovane storia romanista, è una rivincita sulle bianconere di Montemurro per la Coppa Italia del 2021 (e non solo) ed è l’ennesimo giorno storico di una squadra che ormai sa vincere in tutti i modi e in ogni competizione.

"Quando c’è una coppa sul tavolo bisogna prenderla e portarsela a casa": è il video-messaggio che José Mourinho ha mandato alla squadra di Spugna prima della partita, un’ulteriore iniezione di carica, forse addirittura la scintilla decisiva. Al di là dell’impatto del messaggio dello Special One, quel che è certo è che le giallorosse sono entrate in campo col piglio giusto. L’allenatore ha scelto un 4-3-3 equilibrato ma aggressivo che ha garantito un’ottima densità a centrocampo e la solita grande spinta sulle fasce e dopo le prime fiammate di Giugliano e Serturini è arrivato il meritato vantaggio romanista: al 19’ Giacinti è stata rapidissima a raccogliere un tentativo di conclusione di Haavi dentro l’area piccola e a girarlo in porta con un forte tiro di sinistro.

Già lì si è capito che nella Roma c’era qualcosa di diverso rispetto al solito: il gol è arrivato alla prima grande occasione, decisamente in controtendenza con le abitudini delle romaniste, ma ieri era il momento giusto per essere ciniche e andare a bersaglio sin da subito. La reazione juventina è arrivata con una traversa colpita da Boattin al 34’ e una chance sprecata da Girelli al 45’, ma si è fatta sentire soprattutto nel corso della ripresa: le bianconere sono rientrate in campo più determinate e convinte e hanno trovato il pari con Boattin su calcio di punizione (60’), anche se il fallo che l’ha causata è stato frutto di un contatto tra l’estremamente leggero e l’inesistente. La Roma ha subito il colpo e più passavano i minuti più diventava chiara l’ultima traccia del “gap” che c’è sempre stato con le bianconere: la qualità delle riserve. Montemurro è passato a un 4-4-2 che spingeva sulla stanchezza romanista e diverse volte la Juve  con Bonfantini e Rosucci è quasi riuscita a battere Ceasar.

“Quasi” però, perché stavolta le giallorosse avevano nel repertorio anche la capacità di soffrire senza crollare, di provare a ripartire pur non riuscendo a dominare il gioco e con un paio di voli del portiere e delle ripartenze con Haavi e Glionna è riuscita ad arrivare ai supplementari. Lì è diventata una gara di nervi in cui c’è stata un’occasione vera per parte (Glionna in giallorosso e Sembrant in bianconero) e dopo tanto equilibrio si è andato ai calci di rigore.

Ci pensa Camelia

Dopo 123’ di lotta, lì la Roma ha ritrovato un’arma che era stata decisiva anche in occasione del primo trofeo vinto, un’arma con un nome e un cognome: Camelia Ceasar. Ha parato i tiri di Girelli e Cantore e ha agguantato la Supercoppa. Poi al Tardini è stata una festa, con Bartoli che ha alzato la coppa al cielo sugellando un nuovo trionfo di una squadra sempre più super.

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