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Femminile, Bartoli: "Contro la Juve serve grinta. La romanità è qualcosa di unico"

Il capitano delle ragazze giallorosse: "Rispetto all'andata siamo più consapevoli. Voglio vincere la Coppa Italia e dare fastidio a tutte le squadre in campionato"

Elisa Bartoli dopo il gol in Coppa Italia, di LaPresse

Elisa Bartoli dopo il gol in Coppa Italia, di LaPresse

01 Febbraio 2019 - 16:08

Il capitano della Roma Femminile Elisa Bartoli ha parlato ai microfoni di Sky Sport in previsione della sfida di domenica contro la Juventus. Ecco le sue parole.

Capitano e tifosa della Roma, ma il tuo soprannome è Ringhio...
Quando ho iniziato col femminile Gioia Masia mi ha dato questo soprannome per la grinta che mettevo in campo e mi è rimasto quello.

Quanta grinta serve domenica?
Tantissima. Dobbiamo cercare di essere aggressive e dare meno spazio possibile. La Juve è forte e prima in classifica , se lasci spazio a una squadra così diventa ingiocabile.

Uno dei punti di forza è l'esser tecniche. Sono armi utili?
Siamo giovani ma abbiamo più consapevoli rispetto andata. Useremo la consapevolezza per essere aggressive per 90 minuti.

Cosa è cambiato rispetto all'andata? Tre vittorie di fila nel girone di ritorno...come vi siete riprese?
Siamo in momento positivo della stagione, abbiamo avuto tempo per trovare identità e gioco. Sapevamo che serviva tempo, ma dopo tanto lavoro stiamo raccogliendo i nostri frutti.

Qual è il vostro obiettivo?
Vogliamo dare fastidio a tutte poi dobbiamo crescere e migliorarci come squadra. Poi cerchiamo di trovare gioco e sintonia per il prossimo, intanto però magari un terzo posto riusciamo a strapparlo.

Quale avversaria vi ha colpito di più?
Sicuramente la Juve c'ha devastato all'andata, un 4-0 difficile da digerire ma non eravamo la squadra di adesso. Anche Fiorentina e Milan sono squadre forti ma noi siamo lì e ce la giochiamo.

Obiettivo personale e con la Nazionale?
Voglio vincere un trofeo con la Roma. La Coppa Italia è ancora in gioco e portarla a casa sarebbe importante. Poi voglio arrivare in forza a giugno per il Mondiale ma lo fai solo facendo bene con il club.

A Roma c'è il fattore 'romanità' che è molto importante. Come mai si crea questo legame?
Roma è grande e ti dà tanto amore. E' un fatto di cuore che ci fa attaccare forte a questa squadra. La romanità è una sensazione unica, diversa da ogni squadra e città.

La Roma di Di Francesco come può uscire da questo momento di difficoltà?
Da questi l'omento si esce solo stando uniti. E' l'unica soluzione.

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