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Canoni non pagati: stangata con la beffa

Chiesti 53.000 euro ad anziana: ma il padre lasciò il locale nel ‘79

Luca Teolato
20 Settembre 2017 - 11:15

A volte larealtà può superare la fantasia e quando si parla di Ater provincia di Roma, l'azienda che gestisce le case popolari, ci sono buone probabilità che ciò accada. Stavolta la vittima è una signora di 87
anni, Santa Magrini, che qualche giorno fa si è vista recapitare a casa una richiesta inaspettata: quasi 53 mila euro per canoni di locazione non pagati.

L'immobile in questione però, per il quale la signora risulta morosa, è un locale commerciale a Tivoli dove il padre di Santa ha fatto il ciabattino fino al 1979. «Quando ho visto la raccomandata – racconta Santa –ho pensato fosse uno scherzo. Mio papà ha lasciato il locale quasi 40 anni fa, io ovviamente non ci ho mai vissuto, visto che tra l'altro parliamo di un locale commerciale, al massimo sarò passata qualche volta a salutare mio padre quando ero ragazza. Ma come gestiscono il patrimonio immobiliare pubblico queste persone?».

E leggendo la missiva inviata alla signora la domanda appare lecita. «Dagli atti in possesso di questa azienda – comincia l'Ater - risulta che la S.V. occupa impropriamente il locale…dall'anno 1995, senza aver mai regolarizzato la sua posizione amministrativa».

E dopo aver intimato alla signora di riconsegnare l'immobile «entro e non oltre 30 giorni dal ricevimento della presente», l'Ater batte cassa. «Da una verifica contabile –prosegue la lettera - risulta che la SV non ha mai corrisposto nessun canone di occupazione né tantomeno rimborsatole quoteservizi, pertanto dovrà corrispondere all'Azienda la somma di euro 46.388,49 a titolo di indennità di occupazione del locale dall'anno 1995 al 31.08.17, oltre interessi di mora per euro 6.415,57, per un totale di euro 52.804,06», sottolinea l'azienda controllata dalla Regione Lazio, con tanto di coordinate bancarie per versare l'importo in questione.

«Io ho sempre vissuto con mio marito – sottolinea Santa – nella casa che cisiamo comprati facendo tanti sacrifici, non devo niente a nessuno, questi sono pazzi. Tra l'altro nel locale inquestione da anni c'è un'altra attività commerciale, non se ne sono mai accorti i solerti funzionari dell'Ater?». Chissà se almeno questo è stato notato, certo è che se la signora non paga questi 53 mila euro l'azienda «avvierà la procedura per il recupero forzoso dell'immobile e di quanto dovuto a titolo d'indennità per l'occupazione abusiva dello stesso oltre interessi di mora». «Capisco che le casse dell'Ater non sono così floride ma proprio con me se la prendono?», conclude ridendo Santa.

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