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Occupata la Sapienza dopo gli scontri dei giorni scorsi

Blitz a Scienze Politiche: gli studenti chiedono le dimissioni della Rettrice. "Mai più forze dell’ordine nell’Ateneo". La replica di Azione Universitaria

Una delle aule di Scienze Politiche occupate ieri dagli studenti a La Sapienza. Caos dopo gli scontri dei giorni scorsi con le forze dell’ordine per un convegno

Una delle aule di Scienze Politiche occupate ieri dagli studenti a La Sapienza. Caos dopo gli scontri dei giorni scorsi con le forze dell’ordine per un convegno

La Redazione
28 Ottobre 2022 - 11:16

Occupata La Sapienza dopo gli scontri dei giorni scorsi. "Le violente cariche sugli studenti ha spinto gli universitari riuniti in assemblea ad occupare Scienze Politiche". Lo comunica il movimento studentesco Cambiare. "Le nostre richieste sono chiare: vogliamo le dimissioni immediate della rettrice Polimeni e la garanzia che non verranno mai più fatte entrare le forze dell'ordine nell'ateneo – aggiungono - Richieste semplici, atte a ristabilire livelli minimi di democrazia e vivibilità nell'università, prendendo atto che le massime istituzioni interne alla Sapienza non sono state in grado di garantire la sicurezza degli studenti". Dopo l'assemblea nel cortile, gli studenti del movimento Cambiare Rotta si sono radunati nell'Aula A di Scienze Politiche, dove hanno esposto uno striscione con la scritta “Un'altra università”. Nell'Aula con gli studenti anche alcuni docenti. “Mai più violenza sugli studenti, riprendiamoci i nostri spazi”, “Polimeni dimissioni”, questi alcuni slogan affidati a striscioni appesi all'entrata. "Questa non è un'occupazione degli studenti! In questi minuti si sta consumando un'altra brutta pagina alla Sapienza. Di studentesco in questa occupazione c'è ben poco. A protestare non sono gli studenti dei collettivi e quanto sta accadendo è gravissimo. Con la partecipazione di associazioni extrauniversitarie popolate visibilmente da soggetti ben oltre i 40 anni. Non mancano neanche le associazioni eversive filoputiniane, già note alle cronache per episodi di violenza. Cosa può accadere non è neanche immaginabile. L'Università e gli studenti non c'entrano più. Le sigle di estrema sinistra stanno cercando di portare lo scontro a livelli veramente preoccupanti. Esprimiamo forte solidarietà alla Rettrice e ci auguriamo che la parte studentesca sana, quelli che vedono nell'Ateneo un luogo di approfondimento e dibattito e non di violenza, venga tutelata. Noi di Azione Universitaria non ci stiamo ai ricatti dei violenti e per questo chiediamo a tutte le compagini politiche di prendere posizione contro ciò che sta accadendo. Non si può legittimare un clima di paura e tensioni. In pericolo c'è la sicurezza all'interno degli Atenei". Lo dichiara Nicola D'Ambrosio, Presidente di Azione Universitaria. Al momento l'Ateneo non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma in campo è sceso anche il ministero. 

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