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Di Francesco: "Il derby è una partita a sé. Ci serve continuità, Manolas in dubbio"

Il tecnico interviene in conferenza stampa alla vigilia del derby: "I tifosi ci hanno sempre sostenuto e lo faranno anche domani. Questo è il romanismo"

, di Mancini

, di Mancini

La Redazione
28 Settembre 2018 - 12:12

Eusebio Di Francesco ha parlato nella conferenza stampa che precede l'attesa sfida di domani alle 15, il primo derby della stagione: Roma-Lazio. Ecco le sue dichiarazioni.

Il derby può essere la svolta mentale della stagione?
Stagione lunga ma è una partita importantissima per dare continuità di risultati. Il derby è una partita a sé, dobbiamo affrontarla con il desiderio di vincere e di portare a casa i tre punti per ridare anche entusiasmo a questo ambiente.

Può essere una svolta dal punto di vista tattica quanto si è visto col Frosinone?
Può essere sempre un punto di partenza perché c'è ancora molto da lavorare per migliorare determinati meccanismi, ma è importante perché mi dà la possibilità di lavorare su due sistemi di gioco differenti. Questo lo sapevo anche in partenza, poi molto dipende dall'atteggiamento in campo che fa sempre la differenza, al di là dei numeri.

Il sistema sarà quello usato contro il Frosinone? Manolas ha recuperato?
Quale sia il sistema non lo so perché io vantaggi agli altri non voglio darne. Vivo sempre con il desiderio di mandare in campo quelli che ritengo più opportuni in questa gara. Manolas è da valutare oggi in linea generale, perché ha avuto dei fastidi generali. Oggi lo valuterò, tra oggi e domani decideremo il suo impiego, al momento è un giocatore in dubbio.

Se dovesse giocare De Rossi sarebbe la quarta partita in tre giorni. Si tratta di un rischio calcolato o un sacrificio che gli viene chiesto?
Non è un sacrificio perché lui vorrebbe giocarle tutte, come tutti gli altri. Se chiedete ai giocatori che hanno fatto 4 o 5 partite consecutive se mai volessero giocare quella successiva, vi risponderebbero tutti di sì, anche se stanno male. De Rossi ha delle caratteristiche differenti da altri, come può essere un Under che è uno scattista che ha molto dispendio energetico neuromuscolare. Differisce da un giocatore che è uno con più continuità di corsa come De Rossi, la stanchezza più che fisica può essere mentale, nel preparare tante partite di fila, ma De Rossi domani sarà il capitano di questa squadra.

La Roma è a 10 punti dalla vetta, nella sua testa siete ancora competitivi per lo scudetto?
Attualmente non siamo competitivi per lo scudetto, lo abbiamo dimostrato. Nel calcio però bisogna cercare di migliorarsi giorno per giorno, credo che pensare a quello ora sia difficilissimo. Io credo più nella crescita della squadra cercando di recuperare posizione dopo posizione. In questi anni a Roma di scudetti se ne sono vinti pochi, ciò che mi rammarica più di tutti è quello di essere un po' dietro. Siamo qui per recuperare e questo recupero passa anche attraverso questa partita molto delicata e importante.

Momento delicato per la Roma. Quanto conta questo derby per il futuro di Di Francesco?
Per il futuro della Roma...per il futuro della Roma è molto importante. Credo di rappresentare la Roma e non me stesso, faccio del mio meglio per portare avanti questa maglia a cui tengo tantissimo e me la tengo stretta. Faccio di tutto perché la squadra, non Eusebio Di Francesco, possa portare avanti un cammino di crescita importante.

Quanto vale El Shaarawy in questa partita?
Lui è un giocatore in grande crescita, credo che si stia assumendo maggiori responsabilità nel modo di giocare. Quello che gli è sempre mancato è la continuità, ma mi piace la sua attuale predisposizione nelle due fasi. Deve continuare così, non deve smettere mai, nel calcio bisogna dimostrare giorno dopo giorno di essere giocatori importanti. Lui lo è e deve dimostrarlo ogni partita.

Dopo l'ultima partita gli attaccanti hanno elogiato il lavoro di De Rossi e Nzonzi. Con tre punte e un trequartista, sono imprescindibili o ha altri centrocampisti in grado di coprire con la stessa efficacia?
Ci sono altri che possono fare questo ruolo che lo hanno già fatto come Cristante e Pellegrini. Hanno le caratteristiche per farlo, poi è normale che in questo campionato giocando 4-2-3-1, alternerò anche loro in questo ruolo. Questo è sicuro.

In questo clima di contestazione da stadio, i tifosi l'hanno risparmiata. Si è spiegato questa situazione ed è un motivo d'orgoglio? Si sente di mandare un messaggio ai tifosi in vista del resto della stagione?
Io credo che i tifosi e la gente ce l'abbiano con tutti, io faccio parte di questo gruppo, non mi tengo assolutamente fuori. Non mi è sembrato non mi sia stato detto nulla però, in generale, parlando della Curva ho avuto tantissimi attestati di sostegno, ma a me interessa che siano applauditi più i ragazzi che il tecnico, perché significa che sono loro che diventeranno protagonisti e alla fine ci faranno vincere le partite. I tifosi hanno sempre sostenuto la squadra, anche a Bologna sono stati fino all'85' sono stati molto attaccati. Ma questo è il romanista, questo è il romanismo e lo dimostreranno anche domani. Io credo che ci sarà un grande attaccamento alla squadra, poi sta a noi trascinare questa gente con le prestazioni, ma soprattutto con il modo di fare, con il desiderio di fare la partita, di combattere palla su palla. Questa è la differenza e noi in alcune partite siamo mancati: non ce lo possiamo permettere.

In questo momento può aiutare giocatori come Cristante e Pellegrini l'essere lontani dai riflettori e sentire meno la pressione per ritrovarsi?
Tante volte è un concetto validissimo. Per i giovani in particolare, ma anche per chi non è riuscito a esprimersi al meglio delle sue potenzialità. Spesso i contesti fanno la differenza e alcuni giocatori, come può essere anche Bryan, si devono adattare a questa situazione, a questo calcio. Io non so quello che fanno fuori dal campo i ragazzi, ma già se stanno dalla mattina alla sera sui social, o li carica o li butta giù definitivamente, quindi meno pressione gli si dà e meglio renderanno. Roma in questo è una piazza particolare, bisogna avere qualcosina in più e poi la crescita permette anche di affrontare al meglio le partite.

Sul gol del 4-0, il movimento di Kolarov è un dei pochi "alla Di Francesco". La coppia Nzonzi-De Rossi, piò fare anche quest giocate o ora la ricerca dell'equilibrio vi costringere a perdere in dinamismo?
Il dinamismo c'è, magari ci sono meno inserimenti con loro due per caratteristiche, anche se io chiedo loro di accompagnare la giocata in base alle situazioni. Kolarov l'ha fatto molto bene, in allenamento a volte lo metto a centrocampo. Può essere un'alternativa lì in mezzo perché ha capacità tecniche e può giocare dove vuole. L'abbiamo fatti anche in altre occasioni questi inserimenti non però cercando il gol, come ha fatto Cristante contro il Chievo che è arrivato da dietro con un inserimento. In altre occasioni abbiamo sbagliato gol più facili. Anche lo stesso Pastore lo ha fatto alcune volte, entrando in area per andare a chiudere l'azione, ha fatto un gol di tacco e l'altra l'ha sbagliata. Ovviamente quando si gioca con squadre offensive, più si riempe l'area e meglio è. Chiederò anche a De Rossi e Nzonzi, se dovessero giocare insieme, di accompagnare l'azione o l'uno o l'altro.

Sembra aver trovato un assetto con Pastore e tre attaccanti. Come si concilia coi problemi difensivi? Non è un rischio in partite come un derby?
Non è scontato che io giochi in questo modo, anche per le tante partite che ci sono. Magari domani ci sarà qualche sorpresa, questo non ve lo dico oggi. A volte però ci si difende bene anche attaccando, ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro. Quello che determina tutto è il risultato. L'equilibrio di mettere i due mediani è fondamentale perché ti permette di prendere più ripartenze esterne che dentro il campo, il ché significa concedere alla difesa un tempo in più per affrontarle. Questa è la differenza permessa da due mediani di struttura, che siano bravi a fare la fase difensiva insieme. Questa è la scelta. Loro sono fondamentali per l'equilibrio di questa squadra ed è quello che sto ricercando ora.

Cosa ha la Lazio rispetto a voi in più adesso? Può fare un'analisi della squadra?
Hanno fatto acquisti d'esperienza come Badelj, Correa e tutti quelli che hanno messo dentro in questo momento, ad Acerbi, che io conosco benissimo di altissimo rendimento. Credo abbia fatto molte partite consecutive, anzi voglio fargli i complimenti perché è un ragazzo eccezionale. Pochi acquisti di esperienza e ha dato continuità a una squadra che l'anno scorso ha fatto bene, anche con il sistema di gioco, cosa che può aiutare molto. Stanno dimostrando di avere continuità di risultati, ma sappiamo che oggi dobbiamo guardare, sì alla Lazio, ma molto a noi stessi e alla nostra crescita.

Dzeko ha inciso solo con il Torino. Cosa è mancato di lui in questa Roma e cosa si aspetta in questa settimana?
Ha avuto anche delle occasioni importanti, magari non ci è riuscito. Quello che mi interessa di Edin è la grande partecipazione che deve avere alla nostra manovra e la disponibilità nei confronti dei propri compagni. Sono convinto che domani, siccome partirà titolare la ritroverà e cercherà di dare il suo grande contributo anche nei grandi match come ha sempre. Mi interessa il suo rendimento nel contesto della squadra, quello che l'anno scorso ha fatto la differenza, spesso si diceva come ci si fosse caricato sulle spalle. Lui ha le caratteristiche per poterlo fare. Tutto parte da un discorso di sacrificarsi, magari pensare un po' meno al gol e di più alla squadra.

Santon ha fatto bene contro il Frosinone. Se dovesse continuare così si potrebbe ipotizzare uno spostamento di Florenzi a centrocampo, anche come mezzala?
Secondo me Ale fa molto meglio l'esterno alto e basso che la mezzala. Ci vogliono altre caratteristiche per leggere certe situazioni. Ci sono giocatori più bravi ad avere come riferimento la linea laterale e lui è uno di questi. Avendo Santon e Karsdorp, che deve ancora crescere e migliorare in tanti aspetti, ma si sta allenando con un piglio differente e deve continuare e con Davide che si è dimostrato affidabile, i giudizi poi cambiano partita dopo partita. So che giocatori ho a disposizione e questo è molto importante.

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