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La conferenza stampa

Fonseca: "La Roma viene prima di tutto e tutti. Voglio una squadra umile"

Il tecnico portoghese ha incontrato i giornalisti per presentare Roma-Atalanta: "Non abbiamo conquistato ancora niente. Smalling parte titolare"

Paulo Fonseca in conferenza stampa, di LaPresse

Paulo Fonseca in conferenza stampa, di LaPresse

La Redazione
24 Settembre 2019 - 11:39

Paulo Fonseca ha incontrato i giornalisti a Trigoria per la conferenza stampa di presentazione di Roma-Atalanta.

Che partita si aspetta?
"Mi aspetto una partita difficile, contro un avversario con caratteristiche ben precise. Un squadra aggressiva con grandi individualità davanti. Mi aspetto una gara combattuta con tanti duelli".

C'è grande entusiasmo intorno alla squadra, sentite la necessità di tenere i piedi per terra?
"Come dico sempre ai miei giocatori è importante restare equilibrati, dobbiamo restare uniti e umili. Non abbiamo conquistato ancora niente. Tre vittorie non sono un trofeo. Spero che la squadra resti con i piedi ben saldi per terra".

Come si combatte il razzismo negli stadi?
"Intanto devo dire che nelle nostre partite non ci sono stati episodi di razzismo. Sono contrario a qualsiasi forma di razzismo, è un fenomeno che va estirpato dal calcio e dalla nostra società. Il calcio è uno sport che deve unire le persone, regalare felicità e piacere indipendentemente dalla razza. Sono contrario a ogni forma di razzismo e a favore di ogni provvedimento che possa estirparlo".

Cosa stanno dando Dzeko e Kolarov alla squadra? Cosa hanno di così speciale?
"Sono due grandi giocatori, importantissimi per noi. In questa fase dove stiamo giocando tante partite vorrei farli riposare ma ora non è possibile. Sono due grandi professioni, due atleti che curano la propria condizione fisica con grande professionalità e di questo ne beneficia tutta la squadra".

Nelle ultime due partite la Roma è sembrata trasformata dopo l'intervallo. Cosa è successo?
"Fa parte del processo di crescita e del mio ambientamento al calcio italiano. Abbiamo cambiato qualcosa dopo la partita con la Lazio, vi avevo detto che non mi era piaciuta la nostra partita, ho cambiato delle cose e sono andate per il verso giusto. È importante continuare a lavorare e migliorare, in Italia ogni partita è una storia a parte. Noi dobbiamo prepararci specificamente per ogni gara. Con umiltà dobbiamo continuare a migliorarci".

Kluivert lo manda spesso in campo perché ha caratteristiche diverse dagli altri? Domani giocherà?
"Per quanto riguarda la scelte di domani le vedremo, farò alcune modifiche e cambiamenti, ma tutti i giocatori sono importanti, nessuno è al di sopra della squadra. Le scelte che faccio sono per la squadra e per le caratteristiche della partita specifica. Ma quello che conta è la Roma, è al di sopra di tutto e di tutti. Fortunatamente in attacco posso scegliere, avendo a disposizione diverse possibilità".

Cosa le piace di Cristante? Cosa lo rende così centrale nel suo gioco?
"Primo perché è un giocatore molto intelligente, capisce cosa gli chiedo. Poi è un giocatore coraggioso, per questo tipo di calcio bisogna correre dei rischi e in quella posizione si gioca spesso sotto pressione e si deve rischiare. È molto forte difensivamente ed è forte quando controlla la palla, oltre ad avere un buon passo. Per me è uno dei giocatori più importanti per l'equilibrio tattico e per quello che svolge in mezzo al campo".

La Roma sembra avere uno spogliatoio più compatto rispetto all'anno scorso, ha lavorato anche su questo?
"Il passato è passato, io non ero qui e non posso parlare. Quello che ho subito colto arrivando qui è che c'era un gruppo molto unito, un gruppo forte, che lotta e che rema nella stessa direzione. Nello spogliatoi c'è un bell'ambiente. Sono cose che vengono fuori in modo naturale, non ho dovuto dire di essere uniti e coesi. E' avvenuto tutto in modo naturale. Avere un gruppo forte e unito è importante e decisivo se si vuole vincere qualcosa. Un aspetto fondamentale, ma direi che tutto si è svolto con naturalezza".

Come sta Smalling?
"Gioca domani".

Si può parlare di un Fonseca italianizzato?
"Sì, è un Fonseca italianizzato. Il calcio qui è veramente differente, è un calcio che obbliga a essere elastici. Ritengo che se un allenatore viene Italia senza avere elasticità si sbaglia di grosso. È un calcio che ti obbliga a pensare ad ogni dettaglio. Se uno ritiene che ci sia un solo modo di stare in campo commette un grave errore. I miei principi generali però vengono mantenuti: una squadra propositiva, con il possesso della palla. Questi principi per me vanno mantenuti".

In cosa deve migliorare Pau Lopez? Se lo aspettava così pronto per il calcio italiano?
"Devo confessare che per i dettagli tecnici Savorani può rispondere meglio a questa domanda. Quando lo abbiamo scelto abbiamo prestato attenzione alle sue caratteristiche. Pau è molto importante per la fase di costruzione da dietro e non ci sono molti portieri come lui in questa fase, aiuta molto il gioco della squadra. Ci sono molti altri aspetti tecnici importanti e a Bologna è stato decisivo. Sono pienamente soddisfatto di lui, come lo sono di Mirante e Fuzato che lavorano duro per avere le opportunità che avranno. Pau Lopez si è adattato benissimo per il calcio italiano e può avvalersi di uno dei più grandi preparatore dei portieri al mondo. Sono sicuro che Pau Lopez in futuro potrà ancora migliorare".

Teme il gioco offensivo dell'Atalanta? Come lo contrasterà?
"L'Atalanta davanti ha giocatori molto forti a cui dovremo prestare molta attenzione. Tutta la squadra è coinvolta nella fase difensiva e nel pressing, poi ci sono delle questioni strategiche su cui non voglio entrare nel dettaglio. Questioni che dettano la nostra fase difensiva, ma abbiamo studiato bene l'Atalanta e ci siamo attrezzati per fermarla".

Se domani Gasperini le chiedesse "che mi sono perso a Roma?", lei cosa risponderebbe?
"Sono certo che Gasperini non mi farà questa domanda. Quella di domani non è una partita tra Fonseca e Gasperini, lui è un grande allenatore che ha ottenuto grandi risultati. Quella di domani è una partita tra due squadre e conta quello che faranno le squadre in campo. Ci vedremo prima della partita, avremo modo di scambiarci qualche parola. Magari parleremo della partita, del futuro delle nostre squadre, ma sono sicuro che non mi farà questa domanda".

È consapevole che a Roma si è generato grande entusiasmo? Chi è che l'ha voluta qui?
"So che in questo momento in cui la squadra va bene si generano molte aspettative e momenti di euforia. Io sono contrario all'euforia in questa fase: va bene quando vinci una finale o conquisti un obiettivo a fine campionato. abbiamo vinto tre partite, la squadra sta evolvendo in modo positivo, ma c'è la consapevolezza di dover affrontare domani una partita diversa e difficile. Siamo solo agli inizi del campionato, ci sono ancora tante partite da giocare, è positivo che la gente creda in noi ma la cosa più importante è la sfida che verrà domani. Dobbiamo lavorare forte per continuare a crescere. Questa è una maratona lunga e difficile, abbiamo iniziato bene, ma non possiamo rilassarci neanche un momento. Tutti noi, anche la società , stiamo lavorando per far si che nessuno devii da questa strada, una strada tracciata con l'umiltà e con il lavoro. Chi mi ha voluto? Io ho sempre trattato con Petrachi e Guido Fienga".

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