Gasperini: "Capiremo se Wesley e Hermoso ci saranno. Dovbyk? Ho bisogno di tutti"
Le parole del tecnico alla vigilia del derby: "È una partita diversa. Tsimikas giocherà, non so se già domani. Pellegrini ha un grande potenziale"

(GETTY IMAGES)

Manca un giorno al derby, e alla vigilia di Lazio-Roma - in programma domani alle 12.30 allo Stadio Olimpico - Gian Piero Gasperini ha presentato la gara in conferenza stampa. Dalla Sala Stampa del Centro Sportivo Fulvio Bernardini il tecnico giallorosso ha risposto alle domande dei cronisti presenti. Di seguito le sue dichiarazioni.
Il suo primo derby a Roma: come lo sta vivendo? E poi, pensa di recuperare Hermoso e Wesley?
"Non sappiamo ancora se verranno recuperate. Wesley ha avuto una ricaduta dopo la gastroenterite, sembrava in via di guarigione ma è tornato indietro. Vediamo... Su Hermoso, non ci sono indicazioni positive, ma ho un po' di fiducia. Il derby di Roma è famoso in tutto il mondo, soprattutto per coreografie e pubblico. È una gara particolare, diversa, al di là della classifica, del campionato. Tutto è più bello, c'è molta più tensione".
Cosa la preoccupa di più della Lazio? Si vince o si può anche pareggiare questo derby?
"I derby che restano sono quelli che si vincono. Quelli che si perdono si dimenticano velocemente, i pareggi non si ricordano. E' un momento iniziale del campionato, non è usuale giocare un derby ora. Ma in questo momento, le squadre magari pensano più a costruirsi, migliorarsi. Il calendario ha detto questo: si alza subito l'attenzione sul campionato. La Lazio ha una buona squadra, con un grande allenatore; non ha fatto mercato ed è rimasta la squadra dello scorso anno, che tolti gli ultimi mesi aveva raggiunto buoni risultati. Ha valori nel gruppo e nei singoli. E' una gara di livello".
Lei e Sarri siete gli allenatori decani di questa Serie A. Ci si può ancora sorprendere dopo tutte queste sfide? E dopo questi primi mesi, è convinto che la Roma sia la sfida più entusiasmante e difficile della sua carriera?
"Penso al presente. Quella alla Roma è una bella sfida, cerco di portare la mia esperienza. È quello che mi ha spinto e motivato ad accettare. Sono molto convinto della bontà della scelta. Ora bisogna guardare all'oggi e cercare di ottenere il massimo. Probabilmente dovrò uscire anche dalla mia zona di comfort, quella che mi aveva abituato a fare un tipo di calcio con determinate caratteristiche. Ma è la sfida. Dovrò recuperare anche altre situazioni, pur mantenendo la mia idea, quella di una squadra propositiva. Che raggiunga obiettivi grazie al gioco. Con Sarri... Ricordo che ci siamo incontrati anche in C, quando eravamo al Crotone e all'Arezzo. E poi col Pescara, in B... In comune abbiamo una carriera che è partita facendo la gavetta, allenando tante squadre in categorie inferiori. Lui ha portato le squadre a essere un esempio per gli altri. Abbiamo costruito tutto questo nel tempo, attraverso i risultati".
Otto mesi fa Ranieri disse di aver deciso di far giocare Pellegrini dopo un colloquio con lui. Otto mesi dopo, c'è la stessa voglia negli occhi di Lorenzo?
"Non manca mai la voglia. Tutti vogliono sempre giocare, è sempre speciale. Non credo sia cambiato molto. Tutti sono pronti a giocare".
Su Dovbyk, ha visto segnali incoraggianti in settimana? Lei viene dal derby di Genova: in gare del genere, che cosa serve di più?
"In queste gare bisogna essere micidiali negli episodi, avere grande attenzione, concentrazione, cuore... Tutti hanno queste cose, poi bisogna essere bravi a portare dalla propria parte gli episodi. Ed essere precisi. In tutte le gare importanti, come anche le finali. Sono situazioni fondamentali in partite di questo tipo, che cambiano il risultato da una parte o dall'altra, al di là delle situazioni tecnico-tattiche. Domenica scorsa col Torino ho scelto di non schierare Dovbyk per altre situazioni. Non abbiamo giocato bene, ma non abbiamo fatto peggio del Torino. Poi abbiamo perso, su un tiro in porta: non l'abbiamo preparata benissimo, abbiamo fatto una gara sottotono. Ora però c'è un'altra partita. Devo guardare prestazioni, crescita, sviluppi... E devo recuperare questi giocatori che potevano andare via. Ho bisogno di tutti, nel modo migliore possibile. Dovbyk deve fare molto bene, lo stesso Pellegrini, Baldanzi o Hermoso. Ci sono 22-23 giocatori e bisogna tirar fuori il meglio da loro. Dispiace quando ci sono gare come quella col Torino. Ma la sconfitta va archiviata e domani voglio vedere una squadra che faccia qualcosa di superiore all'ultima sfida".
Tornando su Pellegrini, può essere una carta a gara in corso? E su Tsimikas?
"Tsimikas è arrivato dopo la nazionale, ha fatto i primi allenamenti martedì-mercoledì scorso e si sta inserendo. Abbiamo tante gare, giocherà. Non so quando, ma giocherà. Deve avere il tempo di conoscere. Potrebbe giocare anche domani. Non bisogna avere dubbi però, giocherà! (ride, ndr) E le prestazioni lo manderanno avanti. Su Pellegrini: per me lui è forte, potenzialmente molto forte. Vale il discorso fatto con Dybala. Poi ci sono le prestazioni e fisicamente è fuori da mesi. Si sta allenando da tanto, è in squadra; quando giocherà, non lo so. Fisicamente ora sta bene, ma non so quanto può durare. Da lui mi aspetto che diventi anche un atleta, un giocatore di alto livello. Vedo potenzialità altissime. Non so perché è stato discontinuo, ma è seguito dalla Nazionale, Gattuso lo aspetta. Ma c'è bisogno di altri valori. Ha 29 anni, perché non deve essere in condizione? In quel ruolo un po' avanzato è più forte. Domenica ci ha giocato El Aynaoui, che forse ha bisogno di tempo. Lì possono giocarci anche Pellegrini o Cristante. Pellegrini va recuperato. Ma deve andare bene a piazza e società. Se lo recuperiamo tutti insieme, va bene. Altrimenti diventa un problema e vado su un altro giocatore. Ora devo recuperare tutti, quelli meno considerati e quelli che sono più considerati. Non guardo le prestazioni. Dove ho bisogno, si gioca".
Un derby alle 12.30. Dà ragione a chi dice che il valore aggiunto sono lei e Sarri?
"Purtroppo non giochiamo e se avessimo giocato avremmo fatto molto male. Tutti devono dare il meglio, punto. Il derby è una gara di grande attesa, da parte soprattutto della tifoseria. Dispiace che ci siano infortuni. Ma in campo siamo undici contro undici e si rappresenta la propria squadra".
C'è un calcio fatto di lavagne e un calcio che si gioca sul campo. Lei ha sempre avuto squadre atleticamente ben preparate. Poi possono esserci momenti meno brillanti, e penso anche alla Roma di oggi. Nella sua testa, visto che quel tipo di calcio non riesce magari a uscire fuori, pensa di voler cambiare qualcosa? Oppure aspetta che la condizione arrivi?
"Sui principi, dopo questi anni, me le hanno dette tutte. È difficile però cambiarli. Devo invece tenere conto delle caratteristiche. Pellegrini, ad esempio, non penso sia un attaccante. Baldanzi è un trequartista. Abbiamo Dybala e Bailey fuori. Questa è una buona squadra e non sono convinto del fatto che abbiamo fatto male. Fino a sabato scorso il commento era diverso, abbiamo dato ottime impressioni. I miei principi non sono modificabili, mentre delle caratteristiche devo tenere conto. Altrimenti mi snaturerei e non ne ho intenzione. Forse dovevo farlo prima. Ma è andata bene così (ride, ndr)".
State preparando qualcosa davanti per invertire i numeri?
"Non parlerei di sfortuna. La fase offensiva e difensiva si fa con tutti, non si può dare ad esempio solo la colpa agli attaccanti. Non dipende come sempre da loro. Nella fase difensiva è importante, ad esempio, il lavoro di centrocampisti e attaccanti. Quando mancano i gol, vanno trovati miglioramenti in tutta la squadra, ad esempio nel disimpegno. Altrimenti sarebbe troppo facile. Sotto quell'aspetto, per ciò che abbiamo visto, abbiamo fatto tante cose buone".
La Lazio ha un centrocampo molto dinamico. Domani sarà più importante sfruttare il pressing alto o chiudere gli spazi tra le linee?
"Dovremo fare bene entrambe le cose. Dobbiamo conoscere caratteristiche e qualità degli avversari, mettere le nostre qualità migliori in campo per metterli in difficoltà. Su queste basi si preparano le partite".
El Aynaoui può giocare in coppia con Koné o lo vede come un'alternativa al francese?
"Nell'ultima gara ha giocato avanzato, ma è un ruolo non facile. Potrà giocare in tutti i ruoli del centrocampo, ad esempio, quando ne abbiamo tre di giocatori lì. È dinamico, può fare tutti i ruoli".
Su Soulé, lo vede come un giocatore molto offensivo. Nell'ottica di un possibile cambiamento, può giocare dietro le due punte? Pensa che l'orario possa essere un problema?
"Il problema di giocare alle 12.30 è dovuto alle temperature, ma il problema può riguardare entrambe le squadre. Giocare con questo caldo è sicuramente una difficoltà in più per tutti. Soulé l'ho provato anche in altre posizioni: l'anno scorso giocava spesso come quinto e sta avendo un rendimento prolifico. Non vedo problemi se spazia. Dietro le due punte è comunque da verificare. Col Torino è entrato El Shaarawy e fisicamente stanno tutti bene, tranne quelli che abbiamo menzionato prima"
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