Conferenze Stampa

Ranieri: "Sul rigore di Bergamo, mi interessa l'uniformità di giudizio del Var"

Il tecnico giallorosso ha presentato in conferenza stampa la sfida contro il Milan, l'ultima gara casalinga della stagione, in programma domenica alle 20.45

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
16 Maggio 2025 - 10:44

A due giorni dall'ultima gara casalinga della stagione, la sfida contro il Milan, Claudio Ranieri è intervenuto in conferenza stampa. Queste le dichiarazioni del tecnico giallorosso:

 

L'attacco per lei è da migliorare?

"Del mercato ne parleremo dopo la stagione, i fatti parlano, per quanto siamo e non siamo riusciti a fare ".

Vuole aggiungere qualcosa sull'episodio di Bergamo? L'ha rivisto? Ha parlato con l'AIA?

"Io resto del mio. Non discuto se sia o no rigore, io parlo di uniformità del protocollo Var. Ci sono stati sia in questo campionato in Italia che in Champions, alcuni errori chiari e il Var non è intervenuto, e voglio sapere di più anche per relazionarmi coi miei calciatori. Il presidente dell'AIA è giusto che difenda i suoi ragazzi, lo faccio anche io. Poi però in sede privata gli dico quello che penso. Non discuto se sia rigore o meno, ma se sia chiaro o evidente, perché è già successo. Ma con molta tranquillità, veramente per conoscenza".

Cosa le mancherà di più dell'Olimpico? Se dovesse parlare con un allenatore che non ha mai allenato la Roma, qual è la sensazione, la differenza con gli altri stadi?

"La differenza c'è perché siamo romani e romanisti. Ricordo da ragazzo che solo a vedere i giocatori mi batteva il cuore forte. Salire quegli scalini è un qualcosa che va oltre, vedere lo stadio pieno come è successo quest'anno e quelli prima, è una sensazione bellissima".

Le squadre che probabilmente al momento andranno in Champions League sono quelle che hanno lottato o sono state costruite per lottare per lo Scudetto. La Roma quest'estate può essere costruita per quel range lì, per lottare per lo Scudetto?

"L'ho detto appena arrivato: avremo due sessioni in cui saremo distretti, cercheremo di sbagliare il meno possibile. Poi tante volte non vince la più forte, vince chi è riuscito a costruire qualcosa. Lunedì abbiamo giocato a viso aperto con una squadra costruita in nove anni, allora mi verrebbe da dire "stiamo là". Io dico invece che dobbiamo migliorare, abbiamo iniziato a mettere le fondamenta e proveremo a costruire una squadra che sia un orgoglio per i tifosi. Questo mi sento di dire".

A Bergamo si è rivisto Saelemaekers. Perché ha giocato di meno ultimamente? Sul suo futuro aveva detto che c'era una sorta di patto con il Milan: è cambiato qualcosa?

"Del mercato non parlo. Per quanto riguarda me, Soulé si è adattato bene sulla fascia, mentre Saele aveva un'intesa con Dybala meravigliosa: mancando Paulo ho visto che non era più lo stesso e ho cercato di cambiare, di dare qualcosa in più. Ma Alexis è sempre nei miei pensieri".

Quanto è importante raggiungere l'Europa, a prescindere dalla competizione, in vista della prossima stagione?

"Sicuramente è importante, per me come allenatore è importante perché penso a dove abbiamo preso la Roma, ai sacrifici fatti, alla voglia, la determinazione, poi penso anche alla società".

Contro l'Atalanta nel secondo tempo la squadra si è abbassata molto. La sua è stata una scelta anche pensando al Milan, visto che anche i rossoneri sono una squadra molto tecnica e pericolosa, anche se magari stanca e ferita per mercoledì, o se c'è il rischio che la Roma si abbassi a volte da sola?

"C'è da dire innanzitutto che quando ci abbassiamo se siamo attenti è difficile che ci segnino. Noi abbiamo preso gol da Lookman perché su una punizione siamo rimasti aperti inspiegabilmente, nessuno davanti la palla che ci è sfilata. No, non sono io a chiedere ai giocatori di abbassarsi, è anche la forza dell'avversario. Poi bisogna sempre vedere: tatticamente la forza dell'Atalanta è sempre stata nelle ripartenze, dove infatti sono stati pericolosi come lo siamo stati noi, perché se noi avessimo avuto altri episodi parleremmo della stessa gara con l'Inter".

Aveva definito Hummels e Paredes due monumenti: come mai lo scarso minutaggio nelle ultime nove partite?

"Cosa abbiamo fatto in quelle nove partite (vinto tutte tranne una, ndr)? Grazie".

Alla fine di questo percorso stupendo caratterizzato da molte vittorie di misura e da una certa solidità difensiva, si cercherà di dare continuità a tutto ciò o si virerà su più gol e una difesa meno tattica e magari più fisica?

"Cercheremo di fare il meglio possibile seguendo la linea dei giocatori che abbiamo, senza stravolgere troppo".

Domenica sarà la sua 500a panchina in Serie A, l'ultima in casa davanti ai suoi tifosi. Siamo certi del tributo che le riserveranno i tifosi, ma sa se la Roma ha organizzato qualcosa per lei?

"No, non lo so. Se lo hanno fatto è giusto che non me lo dicano. Sono contento per le 500 in A, anni fa ne feci 1000 a Londra e neanche lo sapevo. Son cose che rivedrò tra un mesetto, spero di aver tempo per guardare a quello che ho fatto".

Lei ha parlato delle ristrettezze delle prossime due finestre di mercato. I tifosi devono aspettarsi il sacrificio di big come Svilar o Ndicka? O è una questione di monte ingaggi?

"Onestamente, ne avete parlato voi, non noi. Per cui sapete poi, il mercato è sempre aperto a mille soluzioni, noi cercheremo di fare del nostro meglio per dare ai tifosi una squadra competitiva. Ma è importante lo zoccolo duro, la mentalità, quello che abbiamo costruito quest'anno. Questa è una squadra seria, giocatori che si aiutano l'un l'altro. Dobbiamo essere bravi a scegliere quelli che arriveranno".

Oggi è il compleanno di Bove: cosa si sente di dire al ragazzo? Un giorno le piacerebbe vedere un suo ritorno alla Roma, anche se non da giocatore?

"Voi non lo sapete, ma lo chiesi a José Mourinho, gli dissi: "Mi dai Bove?", e lui rispose: "No, rimane qua": Altrimenti sarebbe venuto a Cagliari. Sì, mi avevano detto prima del suo compleanno, e ho un messaggio per lui: intanto gli faccio tramite voi i miei migliori auguri perché merita tutto ciò che desidera, è un ragazzo meraviglioso. Io non lo conosco ma ho visto le sue interviste, e basta poco per capire che tipo di intelligenza ha un giocatore, un uomo".

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