Gasperini: "Dovbyk non ci sarà. Vorrei toccare la squadra il meno possibile"
Il tecnico giallorosso: "C'è qualche problema con Hermoso che speriamo di risolvere. Domani sarà un bel parametro per noi per misurarci"
(GETTY IMAGES)
Alla vigilia della sfida con la Juventus di domani alle 20.45, il tecnico della Roma Gasperini ha parlato in conferenza stampa al centro sportivo Fulvio Bernardini di Trigoria.
Queste le sue dichiarazioni:
Settimana di lavoro: come sta la squadra a parte i due giocatori in Coppa d'Africa. Dovbyk recupera?
"Non recupera, ha difficoltà a calciare anche se si allena in gruppo da giorni. Per il resto ci siamo tutti, qualche problema con Hermoso che speriamo di risolvere".
Prima di firmare con la Roma era in contatto con la Juve. Perché l'ha esclusa?
"Perché era più difficile, sono contento di com'è andata. Ora ci troviamo a giocare una partita importante, la Juve rimane una squadra forte che nel DNA ha l'intenzione di giocare per vincere, sempre a massimi livelli. Noi arriviamo da una bella prestazione col Como e a Glasgow e vogliamo misurarci con questa squadra".
Come sta Dybala? La Roma ha sempre vinto con un centravanti di peso. È solo una statistica?
"Non so se sia una statistica corretta, ma l’importante è avere un centravanti. L’abbiamo sempre fatto, con uno o con un altro giocatore. Non abbiamo mai giocato in dieci. Dybala lo valutiamo oggi: proviamo, testiamo e vediamo se è in grado di giocare dall’inizio, di entrare a gara in corso o di andare in panchina. Le motivazioni credo siano sempre molto alte. Non penso che un giocatore del suo livello abbia problemi di motivazione. È solo una questione di condizione: deve stare bene, poter sprintare, calciare e farlo nel miglior modo possibile, avere la possibilità di giocare sui livelli che ci si aspetta da lui".
Lei parlò di primo posto casuale, adesso siamo a metà dicembre e la classifica è difficile definirla casuale. Cosa significa il + 4 sulla Juventus e in cosa la Roma è stata superiore?
"Noi siamo stati bravi perché 15 partite sono una buona striscia. Credo che questi giocatori, non so se siamo tra le più forti o meno, credo che i ragazzi sono stati bravissimi in quasi tutte le partite, anche quelle in cui non si è riuscito a vincere, per il resto è un gruppo che ha motivazioni sempre forti sull'aspetto tecnico, di compattezza di squadra. La forza è stata nel prendere pochi gol ma nelle settimane successive ha costruito e il gol l'ha sempre trovato".
Sul mercato: che tipo di profili hanno i giocatori che ha richiesto?
"Mi dispiace, ma perché domani c'è una partita molto importante che è quattro punti dietro di noi e per loro è una gara importante per agganciarci e per noi per tenere il vantaggio. La concentrazione è alta ed è molto bello arrivare a Torino con questa classifica, per tutto il resto credo ci sia tempo e non è questo il momento".
Quanto è cambiata la Juventus da inizio stagione? Il suo rapporto con Spalletti?
"Un rapporto amichevole con Luciano, quando ero all'Inter siamo andati a cena insieme, quando era in Nazionale ci sentivamo spesso. Ci saluteremo cordialmente, è un clima sereno. Non è mai facile subentrare a stagione iniziata ma credo che stia cercando di portare il suo calcio e le sue idee, ma mi sembra che la Juventus in Champions e a Bologna è migliorata e cresciuta sui risultati. La Juve ha sempre giocatori di livello e forti, è sempre una partita di valore ed è un bel parametro per noi per misurarci e capire contro di loro quanto possiamo essere competitivi".
Si è reso conto quanto sia sentita questa partita. Ha avuto segnali dai giocatori? Per il suo passato, lei la considera una nemica o un'avversaria qualunque?
"Per quanto io sia stato nella Juventus, finisce sempre per temprare l'altra squadra. La Juventus nella mia carriera è stata un riferimento e quando riuscivo a batterla vuol dire che eri bello competitivo e bello in alto perché rimane tra le squadre di maggior livello".
Sulle ultime due prestazioni di Rensch. Celik tornerà dietro? Che problema ha Hermoso?
"Hermoso ha un affaticamento. Non è uno stiramento, non ha un problema muscolare, nulla di tutto questo. Vorrei toccare meno possibile la squadra, perché poi per tornare Celik dietro devi spostare più cose e non è l'ideale. L'assenza di Ndicka ci costringe a fare delle prove, che sono Celik, Ziolkowski, Ghilardi, Rensch. Se manca anche Hermoso ci mette in difficoltà".
Rensch può essere uno dei tre dietro?
"Sì".
Sulle parole di Fabregas a fine partita. Che pensiero ha sullo sviluppo del calcio italiano dal punto di vista didattico?
"Il calcio è fatto di tante componenti: si può giocare bene o male in molti modi, si possono ottenere risultati o meno in tantissimi altri, e per fortuna è così, altrimenti, se fosse così riduttivo e limitato, non piacerebbe così tanto. C’è quindi spazio sia per grandi novità sia per piccoli dettagli. Quello che in questo momento mi piace meno del calcio è la gestione del portiere. È una situazione che andrebbe velocizzata, perché la regola degli otto secondi viene applicata pochissimo. Ce n’è poi un’altra situazione, quando la palla è ferma a terra, in cui passano anche 30 secondi prima che il portiere inizi a giocare. Questo sfrutta una fase in cui il portiere, giustamente, è diventato molto abile con i piedi, ma rallenta troppo il gioco. Un’altra cosa che mi piace poco è il tempo complessivo in cui il portiere tiene la palla. Il Como, contro l’Inter, ha avuto 51 volte il pallone tra i piedi del portiere: questo non piace alla gente. Il calcio è gioco in avanti. Il passaggio all’indietro fino al portiere, il possesso palla fine a se stesso, diventa una caricatura: che tipo di possesso è? Non è qualcosa che entusiasma il pubblico. La gente vuole vedere contrasti, dribbling, gioco verticale. Altrimenti il rischio, al di là delle singole squadre, è che il calcio diventi brutto, molto simile al calcetto: bello da giocare, a volte, ma brutto da vedere. Bisogna cercare, secondo me, da amanti del calcio, soluzioni che portino a giocare in avanti e non all’indietro. Non è facile, ma quando vedo un portiere che tiene la palla nei piedi per 10, 20, 30 secondi, con tutti fermi, non mi piace: non è una bella partita. Mi piace vedere più vedere il pallone tra i piedi dei giocatori in avanti".
Su Soulé: lo stesso Fabregas ne ha parlato molto bene. Quanto è soddisfatto della sua crescita?
"Sono molto soddisfatto di lui, come di tutti. La squadra ha il consenso dei tifosi anche quando non riesce a raggiungere il risultato. Soulé tra tutti ha delle caratteristiche particolari che piacciono sicuramente di più alla gente".
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