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Il tecnico

De Rossi: "La Salernitana ha qualità. Dybala sta bene, felice di avere Cristante"

Le parole alla vigilia della sfida dell'Arechi: "Dispiace non avere i nostri tifosi, giocheremo anche per loro. Voglio una squadra di grandi giocatori e credo di averla"

De Rossi durante un allenamento a Trigoria

De Rossi durante un allenamento a Trigoria (GETTY IMAGES)

La Redazione
28 Gennaio 2024 - 11:06

Domani sera alle 20.45 la Roma affronterà la Salernitana nella ventiduesima giornata di Serie A: Daniele De Rossi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match. Di seguito le sue dichiarazioni.

Stiamo soffrendo tutti per Sinner. Che cosa rappresenta per un uomo di sport?
"È emozionante. Lo sport italiano arriva sempre nell'elite dello sport mondiale: questo sport è tanto popolare e se ne parla tanto. Fa il giro del mondo il fatto che ci sia un ragazzo italiano, educato, pulito. Non lo conosco ma sembra una bella persona, ci fa sentire doppiamente orgogliosi. Qualche mese fa io e mia moglie eravamo in vacanza a New York e cercavamo di far combaciare i nostri impegni per vedere in albergo le sue partite. Purtroppo temo che oggi non guarderò la partita, ma spero che faccia una grande finale".

Hai recuperato qualcuno rispetto alla sfida col Verona? C'è una data per il ritorno di Smalling? Hai deciso già le gerarchie in porta?
"Ho deciso quando sono arrivato le gerarchie in porta, memore di quello che era successo negli ultimi mesi. Penso che Rui aveva parato molto bene, quindi una partita non cambia la mia opinione: per me il ruolo del portiere deve avere delle gerarchie ben stabilite, che poi non sono eterne. Bisogna vedere anche le prestazioni e come si allenano. Io sono contento di entrambi i portieri: conoscevo meno Svilar ma mi ha impressionato per completezza. Un errore non cambia comunque la mia opinione su Rui, che negli ultimi mesi ha salvato tante gare; non ero qui, ma guardavo le partite. È un ragazzo concentrato su quello che dovrà fare con la Salernitana. Smalling, Sanches e Kumbulla si stanno allenando; noi li monitoriamo, mi sembrano abbastanza sciolti nei movimenti e vedremo di settimana in settimana. Credo che nelle prossime settimane torneranno a fare qualcosa con noi, ma è presto per dare una data. Questi infortuni lunghi devono essere giudicati giorno dopo giorno".

Che caratteristiche ha la Salernitana? Possono aumentare le difficoltà quando si affronta una squadra che lotta per la salvezza?
"Le difficoltà aumentano. Sicuramente hanno avuto dei problemi se sono laggiù; nella seconda parte della stagione i punti pesano di più. Non ho mai giocato a Salerno, lo stadio e la curva mi sembrano emozionanti e avranno sicuramente una spinta in più. È un peccato non avere la nostra spinta, quella dei nostri tifosi, ma giocheremo anche per loro. Poi la Salernitana ha un grande allenatore e secondo me ha tanta qualità nella fase offensiva, ha tanti giocatori di qualità a cui dovremo fare attenzione; sono diversi fra loro, hanno giocatori più esplosivi e altri con più qualità come i miei amici Candreva e Fazio. Non so se Federico ci sarà. Ma sarà difficile e a bocce ferme non avrei mai detto di trovare la Salernitana così in basso, perché secondo me ha una rosa importante e lo dimostra il fatto che hanno perso all'ultimo minuto con Juve e Napoli, hanno pareggiato 0-0 con l'Inter fino a quando non è entrato Lautaro Martinez in campo, hanno battuto la Lazio, hanno pareggiato col Milan. Hanno fatto risultati temibili con le grandi, ma andiamo lì per vincere consapevoli di essere forti".

Partita importante per dare una sterzata al rendimento in trasferta. Mourinho disse di aver riscontrato un problema mentale, come si supera questa paura? Lui chiedeva una 'squadra di banditi', lei che squadra chiede?
"Bisognerebbe chiedere a Mourinho che cosa ha riscontrato o perché ha visto paura negli occhi dei giocatori. Io valuto quello che vedo e vedo giocatori con personalità; anche se faccio un passo indietro e penso al loro passato, sono ragazzi che in trasferta hanno vinto. Ad esempio, Cristante e Spinazzola hanno vinto un Europeo giocando contro l'Inghilterra in finale fuori casa. Ci sono momenti in cui le cose vanno bene fuori casa, altri in cui vanno male. 'Squadra di banditi' mi piace, è un bello slogan perché nel calcio bisogna avere quella spigolosità e quella cattivera agonistica che ti aiutano a prendere punti anche in maniera sporca. Io voglio una squadra di grandi giocatori e credo di averla. Da un punto di vista della personalità, non penso di avere una squadra che pecchi".

Torna Cristante. Come cambia la Roma con te se c'è Paredes o Cristante?
"Possono giocare insieme, secondo me. Cristante è un pilastro della squadra, un pilastro dello spogliatoio e della Nazionale. Quando ho parlato bene di lui mi riferivo all''essere romano': è un professionista serio, aiuta i compagni, è forte. Sono contento che rientri Bryan, lo avrei voluto anche nella prima partita. Cambiano alcune caratteristiche più che lo schieramento. Cambiano alcune geometrie, cambia qualcosa in cui forse Leo ha anche più qualità di Bryan. Ma come in ogni ruolo con qualsiasi giocatore. La nostra idea di gioco, però, rimane la stessa, anche perché i giocatori sono validi".

Come stanno Dybala, Huijsen, Mancini e Aouar? Come si può inserire l'algerino nel suo centrocampo?
"Paulo mi è sembrato che stesse bene, si è allenato al 100% con gli altri e lo vedo più brillante rispetto alla prima settimana. Lui stesso ci diceva che non era al 100%. Dean si è fermato qualche giorno, oggi riproverà ma penso che partirà con noi senza problemi. Mancio sta bene: mi sono piaciute la sua condizione fisica e la sua partecipazione a quello che abbiamo proposto in allenamento. Finora aveva solo guardato. Aouar torna da una Coppa d'Africa, non è stato in vacanza: si è allenato, sicuramente mi ha raccontato i suoi spostamenti. Ha riposato poco e il primo giorno era abbastanza 'sballottolato', ma è comunque attivo e lo reputo prontissimo per giocare".

Si vede già la tua mano, è merito dei ragazzi?
"Un ritiro pre-campionato e un lasso di tempo più lungo aiutano tanto a far entrare prima i concetti. Il merito è dei ragazzi. Chi mi conosce sa che nessuno può toccare i miei ragazzi della Spal: continuo a sentirli e ad amarli, ma con loro ci ho messo un po' di più a fare entrare i miei concetti. Qui a Roma manca poco e sono loro a far entrare i concetti dentro di me! Hanno qualità incredibili. Se alla Spal abbiamo visto qualcosa di mio dopo 3-4 partite, qui alla Roma dici una cosa e i giocatori sono subito recettivi e pronti. Se vedete delle belle partite il merito è loro, oltretutto sono stati allenati da un allenatore forte per 3 anni, non sono stati presi dall'oratorio. Io do solo qualche idea che ci aiuterebbe a portare a casa più punti possibili e a loro sembrano piacere. Sono fiducioso. Poi ci vuole tempo per far vedere la reale impronta di un allenatore; il tempo aiuta". 

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