ASCOLTA LA RADIO RADIO  

El Shaarawy prima dentro, poi fuori in 24 ore: ecco cosa è successo

L'accordo era stato trovato sia col Faraone sia con lo Shangai, ma l’intoppo è arrivato dall’affare Perotti-Fenerbahce: risolto troppo tardi

, di LaPresse

, di LaPresse

06 Ottobre 2020 - 06:30

Il Faraone continua ad avere gli occhi a mandorla. Nell'ultima, frenetica, pazzesca, giornata di mercato, è saltato il suo ritorno alla Roma. A meno di una clamorosa rescissione di contratto nelle prossime settimane, peraltro difficile da immaginare considerando lo stipendio annuale del giocatore, Stephan El Sharaawy almeno fino al prossimo gennaio, continuerà a essere stipendiato (bene) dallo Shangai Shenua. Non si è concretizzata la possibilità, spinta in tutte le maniere dal Faraone, di un suo ritorno alla Roma, perlomeno con la formula del prestito secco fino al prossimo giugno. L'accordo tra il giocatore e la Roma c'era, quasi pure quello con il club cinese che comunque voleva un minimo di indennizzo, ma le problematiche (poi risolte) relative al trasferimento di Perotti al Fenerbahce, sono state un freno decisivo alla possibilità di chiudere la trattativa. Il tutto reso irrisolvibile dal fatto che si fosse nell'ultima giornata di un mercato oltretutto mai così prolungato. La Roma, su suggerimento dello stesso Faraone, aveva messo in piedi la trattativa negli ultimissimi giorni, convinta con un po' troppo anticipo (ma questo non è dipeso dal club giallorosso) che il trasferimento di Perotti fosse ormai stato definito in tutti i suoi aspetti. El Shaarawy aveva accettato una notevole decurtazione del suo faraonico ingaggio cinese, felice di poter tornare a giocare nella squadra dove aveva lasciato un pezzo di cuore e, pure, ingolosito dal fatto che riaffacciarsi nel nostro campionato gli avrebbe consentito di giocarsi fino in fondo le possibilità di essere tra i convocati di Mancini per l'Europeo che di fine stagione. 

Si era trovato anche un abbozzo di accordo con lo Shangai, ma il problema che ha bloccato tutto si è manifestato nella sede del Fenerbahce. Quando, cioè, i dirigenti turchi hanno presentato il contratto da firmare all'argentino. Che, con una certa sorpresa, ha scoperto che le cifre della sua seconda stagione in Turchia non corrispondevano a quelle fatte in sede di trattativa. Inevitabile che si bloccasse tutto. E quindi si tornasse a trattare. La cosa, ovviamente, non ha fatto che dilatare i tempi e intanto ancora mancava l'ufficialità di Kluivert al Lipsia (arrivata soltanto nel pomeriggio). Il procuratore di Perotti, Gabriele Giuffrida, è stato costretto a una nuova trattativa col Fenerbahce con l'obiettivo che venissero rispettati i numeri fatti nel momento della prima stretta di mano. C'è stato il concreto rischio che saltasse tutto, ma alla fine è arrivata la fumata bianca: l'argentino per i prossimi due anni (più opzione per un terzo) giocherà nel campionato turco. Tutto questo, però, ha avuto l'effetto di far saltare il ritorno del Faraone. Giocatore che sarebbe stato perfetto per completare il pacchetto offensivo a disposizione di Fonseca, che in questo mercato là davanti ha dovuto incassare le partenze di Ünder, Kluivert e Perotti (più l'infortunio di Zaniolo) a fronte del solo arrivo di Borja Mayoral che, peraltro, ha preso il posto di Kalinic. Il rischio di essere corti c'è. Nel caso, sarà colpa di Fonseca?

© RIPRODUZIONE RISERVATA