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Il punto

Schick vuol dire Mkhitaryan più Smalling

Il Lipsia vuole riscattare il ceco. Con i soldi incassati dalla punta, la Roma può confermare i due. Ma Chris costa caro

07 Maggio 2020 - 15:01

Si scrive Schick, si legge Smalling. Ma pure Mkhitaryan. Allargando il concetto e traslandolo in campo matematico, l'equazione potrebbe essere Timo Werner sta a Schick come Schick sta a Smalling più Mikitharyan. Ci rendiamo conto che la cosa possa apparire un pochino criptica, soprattutto per chi ha poca dimestichezza con le dinamiche di mercato. Proviamo a renderla più chiara. Partendo da una premessa. Ovvero che la Roma che si presenterà sul prossimo mercato, di cui peraltro ancora non si conoscono date e tempi, tutto avrà meno che liquidità di cassa, conseguenza dei numeri della semestrale, numeri che sono destinati a peggiorare, e conseguenza anche dell'obbligatoria necessità di garantirsi un tot di plusvalenze (tra i 60 e i 100 milioni) in grado di ridimensionare almeno in parte il rosso di bilancio.
Detto questo, partiamo da Timo Werner, l'attaccante nazionale tedesco di proprietà del Lipsia, che il club ha più o meno ufficialmente messo in vendita (soprattutto sul mercato inglese ma interessa anche all'Inter se Lautaro, come sembra, andrà al Barcellona) per una cifra non inferiore ai 60 milioni. Prima di questa maledetta pandemia, trovare un acquirente nel paese della Brexit sarebbe stato un problema relativo, visti i numeri a cui negli ultimi anni ci hanno abituato i club della Premier. In ogni caso sono in molti a garantire che il tedesco sarà ceduto a un club inglese per una cifra non inferiore ai 55 milioni. Un incasso notevole per il club di proprietà della Red Bull.

Con questi probabili soldi, il Lipsia avrà la liquidità più che sufficiente per esercitare il diritto di riscatto nei confronti di Schick (sul ceco ci sarebbe anche il Tottenham, cosa che potrebbe rivelarsi utile per la Roma) che l'estate scorsa si è trasferito nel club tedesco con la formula del prestito (tre milioni e mezzo più mezzo milione di bonus garantito) e un diritto di riscatto fissato a 28 milioni, 29 in caso di qualificazione alla Champions (altro fattore che garantirebbe ulteriore, parecchio cash al Lipsia; in questo momento, in attesa di un'eventuale ripartenza, è terzo, qualificato). È vero, però, che in tempi recenti il ds della società tedesca ha fatto sapere che loro sì vorrebbero riscattare l'attaccante ceco, ma che per garantire l'acquisto c'è bisogno che la Roma faccia uno sconto sui 28 (più probabile 29) milioni stabiliti dall'accordo. La Roma ci sente poco da questo orecchio, ma un margine di trattativa esiste: diciamo che intorno ai 25 milioni si potrà avere la fumata bianca, cosa che per la Roma vorrebbe dire garantirsi una plusvalenza tra gli 8 e i 9 milioni.

Mettiamo dunque che nelle casse romaniste entrino questi 25 milioni. Ecco, sarà questa la cifra che la società giallorossa proverà a investire per garantirsi i cartellini di Smalling e Mkhitaryan, come peraltro auspicato da Paulo Fonseca che in tempi recentissimi si è esposto in maniera piuttosto chiara sul piacere di poterli ancora allenare. Basteranno? Si dovrà trattare. Non tanto per l'armeno, visto che nella consapevolezza di come il giocatore abbia solo un altro anno di contratto e, pure, del momento che stiamo vivendo che porterà a una contrazione dei costi di tutto il calcio, l'Arsenal ha già fatto sapere che i 20 milioni richiesti in prima battuta sono già scesi a 12 e, verosimilmente, si può immaginare che l'affare si possa chiudere intorno ai 10.
A quel punto ne rimarrebbero una quindicina per Smalling. E qui l'affare si complica. Perché il Manchester United, dopo aver chiesto all'inizio 25 milioni, fin qui è sceso a 20 ma da questa cifra non intende fare ulteriori sconti. Troppi. Anche se c'è il sì del giocatore che ai Red Devils ha già fatto sapere che la sua scelta è la Roma, in caso contrario tornerà allo United. Cosa che per il club inglese vorrebbe dire, però, dover onorare un contratto ancora biennale da 4 milioni e seicentomila euro netti, al lordo più il meno doppio, sarebbero poco meno di 18 in ventiquattro mesi. Tanti pure per un club ricco come lo United che, oltretutto, starebbe trattando Koulibaly con il Napoli per una cifra intorno ai 50 milioni. Su Smalling, oltretutto, da qualche settimana nell'ombra si stanno muovendo alcuni mediatori che più o meno lecitamente lo hanno già offerto a Juve, Inter e lo stesso Napoli, cosa che sta facendo arrabbiare i legittimi procuratore dell'inglese. Una possibile chiave per la Roma utile a sbloccare la situazione, potrebbe essere quello di inserire un giocatore nell'affare. Il sospettato numero uno è il turco Ünder. A quel punto le valutazioni potrebbero garantire ai due club, pure plusvalenze notevoli.

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