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La maglia addosso: De Rossi dice no alla Fiorentina. E Mancini aspetta

Daniele è orientato a rifiutare anche la proposta di Pradé. Non se la sente di indossare dei colori diversi dai nostri. E il Ct azzurro attende una risposta

De Rossi nell'ultimo giorno con la maglia della Roma, di LaPresse

De Rossi nell'ultimo giorno con la maglia della Roma, di LaPresse

29 Giugno 2019 - 09:21

Sembrava il giorno degli annunci, a un certo punto. Imminenti, in mezzo al solito spargimento di fake news di cronisti più o meno improvvisati che nell'orto di Twitter coltivano fiorellini di cui andar fieri che però vengono recisi quasi prima di nascere. E così alla fine della giornata sono rimaste sul tavolo solo le indiscrezioni, da scremare ovviamente anche quelle nel mare dei tanti «ci risulta» tipico dell'informazione sportiva 3.0.  Di certo, almeno dopo che da Firenze sono arrivate le conferme più o meno ufficiali, è che De Rossi ha staccato un altro petalo e ha deciso che non andrà a giocare neanche con la Fiorentina. Dall'aria che tirava sembrava vicinissimo l'accordo tra il centrocampista che vorrebbe continuare a giocare senza offendere nessuno e la società che lo avrebbe accolto volentieri per concedergli quest'ultima possibilità (l'unica che lui aveva preso in seria considerazione, dopo aver scartato il Milan proprio per rispetto nei confronti dei tifosi della Roma). Ma evidentemente Daniele non ha deciso niente, a conferma di un disagio che in questi giorni di vacanza ha raggiunto il suo apice.

La maglia addosso

Forse davvero non riesce a togliersi di dosso quella maglia o forse, più semplicemente, ha provato a farlo e si è sentito nudo, soprattutto scorgendo qua e là il risentimento di chi non avrebbe apprezzato il suo gesto di continuare a giocare in serie A, seppure in una squadra non rivale della Roma (anche se poi è tutto da vedere...). Il Boca Juniors sembrava qualcosa di più di una concreta possibilità, ma Daniele è orientato per il no dopo aver ragionato sulle difficoltà logistiche di tipo familiare (senza entrare nello specifico, che è roba sua e nel campo privato deve restare). Così non resta che la scelta per un verso più logica, ma dall'altro più dolorosa. Perché Daniele non voleva smettere e così si sentirebbe quasi costretto a farlo. Anche se a farlo tentennare, più di ogni altra cosa è stata proprio l'offerta ricevuta un mese fa direttamente da Roberto Mancini, il ct della Nazionale, che gli ha proposto di entrare nel suo staff come vice allenatore. Così Daniele avrebbe tutto il tempo di studiare e prendere le abilitazioni professionali adeguate (come campione del mondo, ha diritto ad accedere direttamente al Corso Uefa Pro, il Master di Coverciano) mentre aiuterà il ct nel viaggio verso gli Europei itineranti del 2020, con quattro tappe romane, peraltro.
Resta solo da capire quando arriveranno gli annunci ufficiali. Ieri per Daniele è stato un giorno difficile. Mentre sui social network e nei vari notiziari sportivi si susseguivano le voci più disparate, lui restava in silenzio, confessando agli amici più stretti il suo disagio. Per una maglia che non riesce più a togliersi.

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