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Roma, l'allenatore che verrà: caccia all'uomo per la panchina

Sarri e Gasperini si smarcano dall’ipotesi giallorossa. Prende piede la pista estera: oltre ai nomi già noti di Tuchel, Pochettino, Fonseca e ten Hag, spunta anche Benitez

11 Maggio 2019 - 07:48

Anche se il "rompete le righe" ufficiale non è ancora arrivato, già da mesi le note del valzer degli allenatori risuonano nei saloni del calciomercato. Caratterizzato da un continuo viavai, il ballo di fine anno subisce quasi quotidianamente variazioni importanti, con protagonisti che abbandonano la pista e altri che vi entrano, più o meno in punta di piedi.

Una situazione che coinvolge anche la Roma e Ranieri, pronto a valutare nuove offerte al termine del campionato. Dopo l'affaire Conte, promesso sposo dell'Inter con un triennale da nove milioni di euro, altri allenatori italiani hanno provato a smarcarsi, almeno a livello di dichiarazioni ufficiali.

Sarri ha ribadito a più riprese la sua ammirazione per il calcio inglese e la voglia di restare al Chelsea (ma la cosa è reciproca?), Gian Piero Gasperini ha dichiarato amore alla Dea. «L'Atalanta è un'isola felice, in giro vedo tanta scontentezza. L'entusiasmo che c'è a Bergamo è unico».

Allegri ma non troppo

Anche per questo, i radar romanisti sono pronti a captare i vari identikit stranieri liberi o in procinto di liberarsi. L'asse Torino-Parigi-Londra, in questo senso, potrebbe rivelarsi decisivo anche in ottica Roma.

Il divorzio tra la Juventus e Allegri resta un argomento molto attuale e non a caso il tecnico toscano flirta già da qualche settimana con il Paris Saint-Germain, pronto ad aumentare sostanzialmente l'ingaggio da 7,5 milioni di euro attualmente percepito in bianconero. Nonostante un accordo per il rinnovo raggiunto a fine marzo, non ancora ufficializzato tramite comunicati, il club francese non è affatto convinto di voler confermare Tuchel anche la prossima stagione.

Oltre ai fallimenti sportivi (eliminazione agli ottavi di Champions contro lo United e sconfitta in finale di Coppa di Francia contro il Rennes, entrambe dopo aver subìto due clamorose rimonte), sul piatto della bilancia verranno messe anche alcune frizioni con diversi dirigenti del club e con alcuni giocatori.

Tuchel è un profilo che piace molto alla Roma e il suo nome rientrava nella short list giallorossa nell'estate che portò Di Francesco a Trigoria. In caso di separazione dal tecnico tedesco, la tessera più importante dell'intero mosaico potrebbe diventare proprio la panchina parigina, appetita pure da Mourinho (accostato anche a noi e offerto ad Andrea Agnelli da Mendes) e Pochettino.

Un Pochettino d'ansia

L'argentino dopo la conquista della finale di Champions ha spaventato i suoi tifosi, non escludendo una partenza, non solo in caso di vittoria contro il Liverpool come già aveva annunciato, ma anche in caso di sconfitta.

Portato al Tottenham da Franco Baldini nel 2014, l'ex Espanyol sarebbe un'opzione formidabile per chiunque. Anche per la Juve che lo considera quasi al pari di Guardiola come eventuale sostituto di Allegri.

Dopo il rinnovo firmato a maggio 2018 fino al 2023, Pochettino prende più di 10 milioni a stagione. Guadagna molto, ma molto meno la sua vittima (circa un milione più bonus), ten Hag. La clamorosa rimonta subìta in casa contro gli Spurs non può offuscare la splendida impresa dell'Ajax che ha travolto Real Madrid e Juve lungo il suo cammino.

Svezzato anche dal biennio (2013-15) alla guida del Bayern Monaco II all'ombra di Guardiola, l'olandese rispecchia l'idea di calcio propositivo spesso inseguita dalla Roma, ma piace anche ai bavaresi e al Barcellona, che dopo la finale di Coppa del Re (25 maggio) prenderà una decisione su Valverde. Chi lo vorrà, non potrà però contare sul suo vice Schreuder, ritenuto da alcuni il grande artefice dei successi dell'Ajax e già ingaggiato dall'Hoffenheim come allenatore in prima per la prossima stagione.

In attesa di risolvere la questione Petrachi (anche ieri Cairo si è detto sicuro della sua permanenza a Torino fino al 30 giugno del 2020), la Roma monitora anche altri profili giovani, come quello di Paulo Fonseca. Il tecnico dello Shakhtar Donetsk non disdegnerebbe un'esperienza in un campionato più competitivo e il solo anno di contratto che gli resta con il club, potrebbe sicuramente agevolare una separazione.

Campione d'Ucraina per il terzo anno consecutivo, l'ex Braga ha chiuso il torneo con il miglior attacco (52 gol fatti) e la migliore difesa (9 reti subìte in 22 partite). Oltre agli allenatori senza contratto (Blanc e Wenger tra gli altri), bisognerà seguire anche la pista Benitez. In scadenza a giugno e in trattative per il rinnovo con il Newcastle, l'allenatore spagnolo non esclude un ritorno in Italia o un'esperienza addirittura in Francia, dove Lione, Monaco e, forse, Marsiglia cercano un nuovo allenatore.

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