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Le trattative

Calciomercato, questione portiere: vice? No, Vicario

L’età e il solo anno di contratto di Rui Patricio e le incertezze di Svilar indirizzano la Roma ad anticipare il futuro: il numero uno dell’Empoli è il primo della lista

Vicario

Vicario (GETTY IMAGES)

20 Dicembre 2022 - 07:00

Da Fuzato a Svilar. Si pensava, quando c’è stato l’avvicendamento con il brasiliano finito a Ibiza e il serbo nato in Belgio vestito di Roma, che almeno il problema del secondo, che nonostante quello che si pensi, non è certo così secondario, fosse stato in qualche modo risolto. Anche se, opinione nostra, il pensiero che un ragazzo di ventitrè anni che non giocava al Benfica, venisse qui a fare il secondo ai nostri occhi non è che fosse un biglietto da visita confortante, perché ne certificava come una mancanza di ambizione che nel calcio, come in ogni altro settore della vita, in qualche modo deve esserci. 

Il progetto era che si sarebbe puntato su Svilar come erede di Rui Patricio. Una stagione alle spalle del portoghese, poi via libera progressivo al ragazzo arrivato dal Benfica per una successione graduale. I fatti stanno dimostrando che il progetto, almeno al momento, si sta rivelando piuttosto problematico da portare avanti. I soli novanta minuti ufficiali sul campo del Ludogorets, le due amichevoli in Giappone e le due in Portogallo, tutto hanno fatto meno che rassicurare, al punto che pure in questa stagione bisognerà continuare a fare il tifo che Rui Patricio non si prenda neppure un raffredore.

Ma il problema, considerando l’età che avanza per il portoghese e, pure se non soprattutto, che Rui ha soltanto un altro anno di contratto, è più profondo e non può essere limitato soltanto alla questione del secondo portiere. La Roma, insomma, entro un anno deve pensare a prendere un nuovo portiere titolare, un ruolo determinante per le fortune di una squadra. Pensare di prendere un altro Fuzato o un altro Svilar a cui peraltro auguriamo di smentirci pesantemente, saremmo i primi a esserne felici, non ci sembra il percorso migliore da affrontare. Bisogna prendere un numero uno, nel senso di estremo difensore in grado di garantire presente e futuro alla porta giallorossa. Non crediamo che la questione sarà presa di petto nella prossima finestra di mercato di gennaio, ma c’è il tempo per affrontare la questione, selezionare, verificare, scegliere un nuovo numero uno.

A Trigoria, anche se non lo dicono, la questione è aperta, nella consapevolezza che la scelta dovrà essere ponderata e soprattutto fatta bene perché sbagliare il portiere (prsente Olsen per esempio?) può essere devastante nelle fortune della squadra. Non è un caso allora che dopo questo Mondiale sia circolato il nome del croato Livakovic, splendido protagonista in Qatar, come possibile obiettivo della Roma. Ci sta, ci mancherebbe, ma sarebbe stato perfetto trattarlo con la Dinamo Zagabria prima del Mondiale, ora da una quotazione del cartellino di una decina di milioni, il valore del croato, ventisette anni, si è quadruplicato con tanto di diversi club, in particolare inglesi, interessati all’acquisto di Livakovic. Questione chiusa.

E allora a Trigoria le attenzioni si stanno indirizzando verso due portieri italiani, entrambi in grado di presentare un biglietto da visita interessante. Il primo, in tutti i sensi, è Guglielmo Vicario da due stagioni all’Empoli dove sta giocando su ottimi livelli. E il problema, in chiave Roma, è proprio l’ottimo rendimento di Vicario, cosa che inevitabilmente ha fatto lievitare il prezzo del cartellino oltre i venti milioni di euro. L’Empoli l’estate scorsa lo ha riscattato dal Cagliari per otto milioni e mezzo, ora chiede praticamente il triplo. Cifra impegnativa per la Roma. A meno che non vengano rivitalizzati i rapporti con il procuratore (Gabriele Giuffrida, negli anni scorsi punto di riferimento a Trigoria ai tempi del dottor Fienga amministratore delegato), ma soprattutto che l’Empoli accetti l’inserimento di Svilar più un paio di ragazzi del settore giovanile per chiudere l’affare a un cash più possibile per la Roma.

L’alternativa a Vicario è il portiere giovane più interessante del nostro calcio, cioè Marco Carnesecchi, classe duemila, nazionale under 21, ora titolare alla Cremonese dove è tornato in prestito con il benestare dell’Atalanta legittima proprietaria del cartellino fino al trenta giugno del duemilaventisei. Pure qui, però, la Roma dovrà confrontarsi con una valutazione del cartellino superiore ai venti milioni e non potendo più contare sugli eccellenti rapporti con gli uomini mercato del club bergamasco visto che con il cambio di proprietà Sartori è andato via lasciando spazio a uomini di fiducia della nuova proprietà. Inoltre l’Atalanta pare stia pensando di riportarlo a Bergamo per affidargli la maglia da titolare visto che l’operazione Musso non ha dato i frutti sperati. Per convincerla serve il cash. E a questo proposito si tenga presente che l’estate scorsa l’Atalanta ha rifiutato sedici milioni offerti da Lotito. Ora ce ne vogliono sicuramente di più. Terza opzione italiana, ma a distanza, è quella di Caprile, attuale titolare al Bari dove sta facendo molto bene.

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