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Distinti Sud

Questo è il momento giusto per sognare

Mourinho alla Roma è un colpo stratosferico, un atto di speranza. Ora è giusto affidarsi, fiduciosi, al silenzio d'oro di Dan & Ryan Friedkin

, di LaPresse

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05 Maggio 2021 - 09:06

In fondo, e con un malcelato senso di schifo, l'avevano pronosticato in tanti: sta' a vede' che 'sto Pinto ce porta un altro portoghese come lui... Avevano ragione loro: alla Roma arriverà un altro allenatore portoghese. Dopo Paulo Fonseca, José Mourinho. Qualcuno ha il coraggio di lamentarsi? Un colpo stratosferico. E non solo mediaticamente, sia chiaro. Una vera e propria rivoluzione, in casa Roma. E una scarica di pura adrenalina, per la tifoseria. La scossa che un intero popolo aspettava. Ma che non sospettava. E che (quasi) nessuno aveva previsto, anticipato. Una botta di vita che ci voleva. Dan & Ryan Friedkin possono continuare a stare in silenzio, se il (loro) silenzio parla con questi fatti.

Arrivando a Roma, padre e figlio erano stati chiarissimi: vogliamo svegliare il gigante che dorme, ricordate? Pare che il gigante, ieri pomeriggio intorno alle 15, si sia svegliato di colpo, sgranando felice gli occhioni. E il mondo Roma in un amen ha recuperato forza, ha ritrovato energia. È tornato a vivere, smettendo di vivacchiare. Dice: tutto questo solo per l'annuncio di Mourinho? Sì, tutto questo solo per l'annuncio di Mourinho. Un atto di speranza, un'illusione o un semplice sogno? "E se è tutto un sogno, che importa? Mi piace continuare a sognare", ci ha insegnato Luis Sepulveda. O no? È il momento dei sogni, c'è sempre tempo per fare i conti con la realtà. Mou, del resto, è un allenatore che va al dì là dell'essere un allenatore. È un uomo di calcio a trecentosessanta gradi, stimato e rispettato (e che si fa rispettare...) sul campo e, soprattutto, fuori. E alla Roma serviva, e servirà, uno così.

Non siamo così ingenui da scrivere che con il portoghese la squadra vincerà tutto; lo speriamo, ovvio, ma non cadiamo nel tranello. Da ieri, però, sappiamo che avendo scelto un tecnico come lo Special One la Roma probabilmente avrà uno Special Eleven. Perché, in fondo, come fai a non pensare che tutto abbia un senso, un filo logico? Sennò andavi a prendere uno bravo con i giovani oppure uno perfetto per riciclare campioni in cerca di nuovi stimoli. Questo per (riba)dire che pur ingaggiando uno come Mou, la Roma dovrà mettere pesantemente le mani sulla rosa, oggi scarsa tecnicamente e senza personalità. Anche un allenatore di valore assolutissimo come José, del resto, difficilmente riesce a far bene senza il contributo determinante dei giocatori. Lecito, quindi, fantasticare. Affidandosi, ora fiduciosi, ai silenzi d'oro di Dan & Ryan.

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