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la loro partita

Veretout e Pellegrini: la nuova coppia di Fonseca si esalta quando vede viola

Jordan equilibratore e punto fermo: ha già punito la sua ex squadra con una doppietta. Lorenzo contro la Fiorentina fu magnifico

Veretout e Pellegrini in allenamento a Trigoria, di LaPresse

Veretout e Pellegrini in allenamento a Trigoria, di LaPresse

01 Novembre 2020 - 09:50

Non sarà la prima volta contro la sua ex squadra per Jordan Veretout. Il francese si è già tolto il dente lo scorso anno per ben due volte, iniziando proprio dall'Artemio Franchi dove si era fatto notare in Serie A, anche dalla Roma. In quella serata di dicembre l'allora convintissima e apprezzatissima squadra di Fonseca (che chiuse quarta in classifica prima della pausa natalizia) si impose per 4-1 in trasferta in quella che fu la partita che consacrò Lorenzo Pellegrini, magnifico interprete nella gara d'andata contro i viola, in maglia bianca con saetta giallorossa in mezzo, delle sinfonie giallorosse nel vecchio 4-2-3-1 caro a Fonseca, da trequartista alle spalle di Dzeko e vicino a quel fenomeno esplosivo di Nicolò Zaniolo prima dei due infortuni.

Sembra passato un secolo eppure non è nemmeno un anno fa. Dieci mesi a dir poco travagliati per tutti, per il mondo. E, nel grande piccolo, pure per la Roma. Tra emergenza Covid, cambio di proprietà del club, ricostruzione e mercato. Già il mercato, dal quale è uscito indenne il francese di Ancenis. Una costante positiva per i colori giallorossi. Che, sarà un caso, ha saltato per squalifica la partita più importante, la debacle con il Siviglia a Duisburg in Europa League.

Jordan, da un lato, che ha tirato la carretta sempre e comunque, diventando un punto fermo per il tecnico portoghese. Motorino inesauribile. Che non ha conosciuto lockdown, praticamente, perché dopo la riapertura si è ripresentato esattamente come quando ci si era interrotti, come l'insostituibile. Giocando ogni tre giorni per rincorrere il calendario, arrivando fino alla gara di ritorno con i viola, alla terz'ultima di campionato, quando due rigori dei suoi hanno steso una Fiorentina ostica (2-1 il risultato finale negli ultimi minuti) nel cammino della Roma che, impossibilitata ad arrivare quarta, faceva il possibile per piazzarsi almeno quinta.

Lorenzo, dall'altro lato, che ha seguito (troppo) l'onda della squadra per cui fa il tifo fin da piccolo, che ha vissuto di correnti alternate da gennaio in poi, e che dall'inizio della stagione, con il cambio di sistema di gioco voluto da Fonseca, è finito spesso tra le incognite tattiche: trequartista con Mkhitaryan, Pedro e Zaniolo o in mediana con Veretout, Diawara e Cristante?

La positività al Covid-19 del guineano ha indotto Fonseca, forse, ad anticipare i tempi e ad arretrare Lorenzo (intercambiabile con Villar), uno che dove lo metti sta e dà, per farne un regista in coppia proprio con l'intoccabile Jordan: 35 partite giocate insieme, ma solo 5 così vicini, una a Napoli nel 5-3-2 d'emergenza, le altre tutte in questa stagione. Con il centrocampista di Cinecittà che ha ripreso le misure e che si sta plasmando in una forma che risolverebbe tanti problemi a Fonseca. Con il suo fosforo e la sua fantasia. Nella Roma di qualità che lo fa giocare insieme con Veretout, Micki, Pedro e Dzeko.

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