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Smalling si (ri)presenta: "Voglio vincere con la Roma"

Il centrale: "La squadra è più forte dell’anno scorso. I Friedkin? Non ho mai visto presidenti così vicini. Città e squadra sono un pacchetto completo"

Chris Smalling durante la conferenza stampa di presentazione, di LaPresse

Chris Smalling durante la conferenza stampa di presentazione, di LaPresse

La Redazione
15 Ottobre 2020 - 06:00

Il volto sorridente di chi si ritrova a casa. Finalmente. La seconda venuta di Chris (Smalling) a Roma ha avuto il suo penultimo atto ufficiale (l'ultimi si consumerà domenica con il suo secondo esordio giallorosso contro il Benevento) ieri a Trigoria con la conferenza stampa di presentazione. Al suo fianco c'erano il CEO Guido Fienga (che ha speso parole importanti per lui) e Borja Mayoral, anche lui alla presentazione ufficiale.

Smalling per lei si tratta di un ritorno, siete più forti dell'anno scorso?
«Sono molto felice di essere qui. Siamo molto più forti dell'anno scorso, lo scorso anno sono arrivato tardi alla fine del mercato ed erano arrivati tanti giocatori nuovi oltre che un nuovo mister, ora abbiamo un gruppo affiatato e possiamo arrivare in una posizione migliore, possiamo toglierci molte soddisfazioni».

Che sensazioni ha provato al suo ritorno a Roma?
«Pura felicità. Non avevo mai provato in vita mia l'affetto dei tifosi che mi hanno accolto all'aeroporto. Quest'anno ho la voglia di ricambiare l'affetto del pubblico aiutando la squadra ad alzare un trofeo».

Per l'attaccamento che hai dimostrato a questi colori alcuni tifosi ti vorrebbero captiano, accetteresti la fascia?
«Ora abbiamo uno dei capitani migliori che si possano avere: Edin Dzeko. La squadra ora ha bisogno di leader che trovino il modo di aiutare la squadra dentro e fuori dal campo. Mi ripropongo io di farlo migliorando il mio italiano. Abbiamo molti leader, uno di questi è Edin, il nostro capitano».

Attraverso l'iniziativa di Missing Children e della Roma è stata ritrovata una ragazza presente nel suo video di presentazione. Lei è molto impegnato in iniziative di recupero sociale, ce ne vuole parlare?
«Sì, quando sono arrivato era in corso la campagna ideata l'anno scorso che aveva ottenuto ragguardevoli successi. Non nascondo il mio orgoglio di aver partecipato a questa campagna. Questi temi sono anche più importanti del calcio, ma il calcio deve fare tanto per il mondo e la Roma ne è un esempio. La mia associazione si occupa di ragazzini vulnerabili, spesso ci sono trenta bambini in una classe e vanno aiutati. La Roma si è dimostrata una partner perfetta per la mia associazione».

Volevi tornare a Roma o alla Roma? Nella tua scelta quanto ha contato la città e quanto la squadra?
«Sono un calciatore, avevo voglia di rivivere le soddisfazioni della scorsa stagione con questo mister, questa squadra. Poi c'è l'extra calcio, la gioia di vivere in una città come Roma, è un pacchetto completo. Esprimo la mia gratitudine alla Roma per avermi acquistato».

Quando sei arrivato l'anno scorso c'era Pallotta, oggi ci sono i Friedkin: che differenze hai notato tra le due proprietà?
«Sono stato accolto in maniera splendida dai tifosi, bellissima. A Trigoria ho incontrato Fienga e Ryan Friedkin, è stato piacere ritrovare volti noti ma anche fare conoscenza coi nuovi proprietari. Sono molto presenti qui e ci fanno sentire una famiglia. Nelle mie precedenti esperienze posso contare sulle dita di una mano quante volte un presidente sia stato così presente per la squadra, è una cosa molto importante per raggiungere i nostri obiettivi».

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