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L'analisi

Zaniolo vale un terzo di Pastore: i valori della Roma a bilancio

Nzonzi pesa tre volte tanto rispetto a Lorenzo Pellegrini. Sono le cifre da considerare per fare una plusvalenza al 30 giugno: Ünder vale 8, Kluivert 13

, di LaPresse

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09 Maggio 2020 - 12:27

Zaniolo vale un terzo di Pastore. Nzonzi tre volte Lorenzo Pellegrini. Bianda quasi il triplo di Florenzi. Stoppiamo qui, anche perché ci sarebbe il rischio che a leggere questi dati, il lettore potrebbe pure richiedere con giustificate motivazioni la camicia di forza per chi scrive. Comprenderemmo. Anche se non vi stiamo riportando nostre fantasiose valutazioni, ma semplicemente il punto di vista dei numeri riferito al valore di ogni singolo giocatore di proprietà della Roma (quindi compresi i prestiti che sono in giro per l'Italia e l'Europa). Valore che compare su una delle tante tabelle che hanno corredato la relazione sulla semestrale chiusa il ventinove febbraio scorso. In realtà se doveste andare anche voi sulla stessa tabella (consultabile da qualsiasi alfabetizzato), per avere il valore a bilancio di ogni singolo giocatore, bisogna fare una sottrazione, ovvero rispetto al valore registrato il ventinove febbraio, bisogna sottrarre il tot dei successivi quattro mesi, cioè alla scadenza naturale dell'annata (valore tra parentesi nella stessa tabella), il prossimo trenta giugno (anche se quest'anno c'è il rischio, minimo a nostro giudizio, che si possa proseguire pure nel mese di luglio, in quel caso ci sarebbe un ulteriore mese da ammortizzare, forse due in caso di partite europee in agosto come vorrebbe l'Uefa).

In sostanza, stiamo parlando di plusvalenze. Perché i numeri che trovate nella tabella, sono la cifra per la quale ogni giocatore pesa sul bilancio giallorosso. E quindi per calcolare poi l'eventuale plusvalenza, dalla cifra di cessione bisognerà sottrarre il numero a bilancio per avere il tot che il club giallorosso potrà mettere in attivo alla voce plusvalenza. Facciamo un esempio per rendere il tutto più chiaro. Prendiamo Patrik Schick, acquistato ormai tre anni fa per una cifra di poco meno di quarantadue milioni. I tre quinti di questo cash, il prossimo trenta giugno, saranno stati ammortizzati e in conseguenza di questo, il costo a bilancio di Schick si sarà ridotto a sedici milioni 251mila euro. Il giocatore è in prestito al Lipsia con un diritto di riscatto fissato a ventotto milioni, ventinove in caso di qualificazione del club tedesco alla Champions (è terzo in attesa della temeraria ripresa della Bundesliga). Se sarà esercitato il riscatto, vorrà dire una plusvalenza di quasi tredici milioni con il Lipsia in Champions, un milione in meno senza coppa con le grandi orecchie. Lo stesso meccanismo vale ovviamente per tutti gli altri giocatori. Ed è sul costo residuo che eventualmente si dovrà fare il conteggio dell'eventuale plusvalenza.

Gli sbagli si pagano

Da tutti questi numeri che abbiamo estrapolato dopo un lavoro certosino, sembra abbastanza chiaro come la Roma stia ancora pagando i conti fatti dal senor Monchi. Zaniolo a parte, visto che il talento arrivato dall'Inter per una cifra di poco superiore ai cinque milioni (commissione compresa, e le commissioni devono essere conteggiate) a bilancio il prossimo trenta giugno starà a poco più di quattro milioni. Venderlo a ottanta, come è stato valutato in un recente studio europeo, vorrebbe dire garantirsi una plusvalenza da oltre settantasei milioni, cosa che sarebbe autentico ossigeno per le casse giallorosse. Per il resto, però, le operazioni portate a termine dal procuratore di Siviglia, sono bocciate su tutta la linea, anche quelle tipo Cristante che il prossimo trenta giugno peserà ancora per quasi diciotto milioni. Ma il peggio in questo senso si può riscontrare negli affari, si fa per dire, Pastore e Nzonzi entrambi a bilancio a un costo superiore ai quindici milioni e, in più, con contratti (tralasciando il rendimento) che come conseguenza hanno quello che neppure un parente stretto per l'argentino o il francese spenderebbe la cifra necessaria per evitare una minusvalenza. C'è anche dell'altro. Prendiamo Bianda, il centrale difensivo acquistato per uno sproposito, rendimento in campo negativo con la Primavera: il francese il trenta giugno peserà ancora per quasi quattro milioni. Stesso discorso per Coric che per evitare minusvalenza dovrà essere ceduto a oltre cinque milioni e trecentomila euro.

Paradossalmente, una situazione migliore la presenta lo svedese Olsen, bocciato dopo una stagione negativa e spedito in prestito al Cagliari. Per fare ics bisognerà cederlo a sette milioni, cifra che potrebbe arrivare da un club inglese. Per i giocatori acquistati da Petrachi l'estate scorsa o nell'ultimo mercato di gennaio, parlare di un'eventuale cessione sembra oggi perlomeno prematuro, intanto perché il costo sarebbe importante (Mancini, Veretout, Diawara) e perché i tre arrivati quattro mesi fa saranno stati ammortizzati soltanto per sei mesi e, in più, rappresentano un investimento più per il futuro che per il presente. Tra i tanti nomi che potrebbero partire, è interessante verificare i numeri di Kluivert e Ünder. L'olandese è a bilancio per un costo di quasi tredici milioni (sono state pagate commissioni superiori ai quattro milioni, roba da pazzi), il turco a poco meno di otto milioni. Ricordate queste due cifre perché sembrano le più favorevoli per garantirsi plusvalenze.

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