AS Roma

VIDEO - Villar: "La Roma era pazza di me, mi ha voluto fortemente"

Il centrocampista: "Mi ha sorpreso molto il clima nello spogliatoio. Mi piace il gioco di Fonseca perché fa giocare la squadra in ogni caso"

PUBBLICATO DA La Redazione
30 Marzo 2020 - 12:56

Iil centrocampista della Roma Gonzalo Villar ha rilasciato un'intervista sul canale Youtube del giornalista spagnolo Miguel Quintana. Questo un estratto:

La trattativa

"Il mese di gennaio è stato particolare, vista la trattativa con la Roma. È un cambiamento importante, ma è qualcosa per cui ho lavorato per tutta la vita, da quando ero piccolo. Perché ho scelto la Roma e non il Valencia? Era una questione di differenza tra le due offerte, non a livello economico, visto che a me non sarebbe cambiato un solo euro tra Valencia e Roma. I motivi sono altri: ad esempio mi ha chiamato direttamente Paulo Fonseca, mi ha spiegato perché mi voleva alla Roma. L'idea iniziale dei giallorossi era acquistarmi e poi lasciarmi in prestito fino a giugno. Poi però mi hanno chiamato, Fonseca aveva visto tante mie partite, abbiamo parlato, mi hanno detto che volevano prendermi e tenermi. A Valencia ho passato tre anni fenomenali. Però fino a quando non si è fatta viva la Roma, il Valencia non si era mai fatto sentire con me, non avevano mai detto di volermi. Io stavo facendo molto bene con l'Elche e con la nazionale Under 21, fino a quando la Roma non ha offerto cinque milioni non avevo ricevuto niente dal Valencia. Inoltre, tra i motivi che mi hanno spinto ad accettare la Roma, c'è anche il fatto che è comunque molto difficile che un club importante di Serie A paghi cinque milioni per un giocatore che gioca in Segunda Division. Il Valencia poteva esercitare il diritto sul mio cartellino per 1 milione, ma la Roma chiamava tutti i giorni il mio agente e diceva ‘perché non siete qui?', erano veramente pazzi di me. Quando una società come la Roma è così pazza di te… Il Valencia mi voleva, sicuramente, ma ci hanno dovuto pensare per pagare appena il 20% di 5 milioni. Quindi dopo tutti questi dettagli ho preso questa decisione con la mia famiglia, molto difficile, ma è stata la scelta giusta"

L'arrivo nella Capitale

"È bello giocare con gente come Dzeko e Kolarov, che tre anni fa guardavo solo dalla mia cameretta. Mi ha sorpreso molto il clima nello spogliatoio della Roma. Ad esempio, il primo giorno che sono arrivato, ho firmato e sono andato al centro sportivo. Gli altri si erano già allenati e avevano pranzato. Mi è venuto incontro Kolarov, che parla un po' di spagnolo, e mi ha detto ‘Gonza, quanti anni hai? 21? Bene, io ne ho 35, per te sarò il Signor Kolarov!' Ringrazio tutta la squadra per l'accoglienza, soprattutto Carles Perez"

Lo stile di gioco

"Sì, è così. Per il tipo di giocatore che sono io ho fatto anche la mezzapunta, poi pur di giocare va bene anche un altro ruolo, portiere o esterno. Mi piace però stare al centro del gioco, ricevere palla in difesa, quasi nella mia area piccola, perché ho questa capacità e tranquillità di uscire dalla pressione. Come modello ho più de Jong, per prendere un top player. Io ho bisogno del pallone, toccarlo tante volte. Preferisco sentire mia la squadra e stare in contatto costante con il pallone piuttosto che fare la giocata del match, una ‘ruleta' o altro. Quelle sono le mie capacità. Ad esempio se Parejo non sta bene il Valencia non sta bene. Quindi il senso è che se la squadra va male la colpa è mia, così al contrario se va bene. Il centrocampo è la chiave della squadra. Io chiedo sempre il pallone, come personalità mi vedo molto in Parejo che ha un grande carisma. Con lui il calcio è stato molto ingiusto, doveva vincere di più. Ultimamente ho provato più a giocare in avanti, fare l'ultimo passaggio. Mi piacciono molto i giocatori che portano palla avanzando, però i migliori sono quelli che sanno come si fa e soprattutto quando devono farlo. Ho visto tanti video di de Jong, che sa far tutto. Ho imparato molto in questi anni, ad esempio che devo eliminare la conduzione orizzontale del pallone, ma anche quando fare la giocata. Conoscere il momento della giocata ti dà una marcia in più, è il salto di qualità di un centrocampista"

Il gioco di Fonseca

"Stavo vedendo Juventus-Roma, vedevo come i giallorossi giocavano con il pallone. I miei agenti erano in riunione con il Valencia, li ho chiamati e gli ho detto che stavo vedendo la Roma e mi piaceva molto. Perché Fonseca faceva giocare la squadra in ogni caso, anche se c'era Ronaldo a pressare, loro giravano palla tra i centrali e i centrocampisti. Poi la proposta della Roma si è fatta più concreta. Fonseca mi ha chiamato dicendomi come voleva che giocassi e che tipo di giocatore stava cercando, ovvero che prendeva la palla e iniziava l'azione, sotto pressione. Invece di prendere un giocatore qualsiasi di un altro massimo campionato stavano cercando me, mi hanno preso per quelle caratteristiche"

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