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L'EX ALLENATORE

Tovalieri: "Pellegrini reagirà, faccia le cose semplici. Dai romanisti fischi d'amore"

Il "cobra" sul momento di Lorenzo: "Da romano e innamorato della Roma si sente un simbolo, vuole fare qualcosa in più, ma deve rimanere tranquillo. Non è l'unico a rendere meno"

Il trequartista giallorosso Lorenzo Pellegrini, di LaPresse

Il trequartista giallorosso Lorenzo Pellegrini, di LaPresse

21 Febbraio 2020 - 17:27

«Pellegrini ha carattere e personalità, reagirà sicuramente a questo momento negativo», parola del "cobra" Sandro Tovalieri, che l'ha allenato negli Allievi della Roma, nel 2012 e 2013. L'ex giocatore giallorosso degli Anni Ottanta e allenatore delle giovanili ha parlato del momento negativo di Lorenzo Pellegrini, che secondo Fonseca sta sentendo la responsabilità di essere l'ultimo dei romani in squadra.

Può essere anche questo il problema del suo calo di rendimento?
«Roma ha quest'etichetta, ma bisogna andare al di là di questi aspetti che sono importanti, ma non devono essere così determinanti. È vero che può sentire questa responsabilità perché è romano e romanista, vorrebbe dare quel qualcosa in più che in questo momento per le condizioni globali della squadra e per la condizione fisica della squadra e sua individuale, visto che è anche reduce da un infortunio noioso, non riesce a dare. Io gli consiglio di stare sereno e tranquillo e giocare con la massima semplicità, specialmente perché essendo romano e attaccato alla maglia se vuole fare qualcosa in più e diversi fattori non glielo permettono si espone a prestazioni negative. Deve dare quello che può ma non deve pretendere di strafare come ti porta a fare il cuore, perché poi c'è la razionalità in campo con le gambe che non vanno bene. È un bravissimo ragazzo, io l'ho allenato, lui è innamorato della Roma, si sente "capitano" e simbolo di appartenenza. Però nel corso del campionato gli alti e bassi ce li hanno tutti, non penso sia una questione solo di Pellegrini. Se la squadra gira vanno bene tutti, se non gira ne risentono anche i più forti».

Nella Roma si parla di paura. Cosa scatta nella testa dei giocatori in queste situazioni?
«Non c'è serenità e tutto diventa pesante, quattro mesi fa quel passaggio di Bergamo l'avrebbe restituito sui piedi del compagno. Scatta la paura e il nervosismo e se poi il tuo errore diventa decisivo e ci prendi il gol è ancora più pesante, specie per uno che è considerato un simbolo. Comunque, purtroppo, la giocata nella Roma non la sbaglia solo Lorenzo ed è eccessivo tirare la croce addosso a un giocatore di 23 anni che nella prima parte ha fatto molto bene, come tutta la squadra. Certo capisco la delusione della gente, dopo la gara con la Lazio non si pensava a questa involuzione».

 Sandro Tovalieri, 54 anni @Mancini

Come reagirà al disappunto del pubblico nei suoi confronti durante Roma-Gent?
«Ma quelli sono fischi d'amore. Conoscendo il popolo giallorosso sono anche un po' misti all'andamento della squadra, perché in Europa League nonostante la vittoria è arrivata una prestazione negativa. Pellegrini ha personalità, la aveva a 15 anni quando l'ho allenato, ha carattere, anche se giocare davanti a 300 persone è diverso rispetto a giocare davanti a 30 o 40 mila persone in Serie A o in Europa. Ti cambia il peso notevolmente e devi essere forte per superare le difficoltà e accettare le critiche che fanno parte del gioco del calcio».

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